M5S: Ussai, 2 ambulanze e pronto soccorso h24 a Gemona e Cividale
(ACON) Trieste, 10 mar - COM/AB - "Se a una riforma della
sanità regionale, che già cancella per legge diversi pronto
soccorso in aree periferiche, aggiungiamo i ripetuti casi di
cronaca in cui vengono documentati ritardi nell'arrivo dei mezzi
di soccorso, non possono che essere giustificate le
preoccupazioni dei cittadini che si trovano a vivere lontano dai
principali ospedali di riferimento".
Il portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale Andrea
Ussai e gli attivisti pentastellati di Gemona del Friuli
commentano così gli ultimi episodi che si sono verificati in
Friuli Venezia Giulia.
"A nulla sono valse le sollecitazioni e le proposte che come M5S
abbiamo fatto in questi mesi a questa maggioranza - attacca il
consigliere pentastellato. Già il 31 luglio 2014, durante la
prima presentazione ufficiale del testo della riforma, alla luce
della riorganizzazione della rete ospedaliera che ci veniva
presentata, avevamo chiesto garanzie in termini di tempestività e
di sicurezza nella capacità di trattare le emergenze su tutto il
territorio regionale".
"Come documentato anche dalla nostra relazione di minoranza,
successivamente abbiamo sollecitato che venissero creati dei
punti di pronto soccorso avanzato dotati di automedica - ricorda
Ussai - in cui la presenza di personale dell'emergenza sanitaria
territoriale, insieme ai colleghi della continuità assistenziale,
avrebbe potuto mettere in sicurezza il territorio in modo
capillare e sopperire così alla lontananza dai pronto soccorso
definiti hub, in particolare nella zona pedemontana e montana.
Con questi accorgimenti - aggiunge - si potrebbero garantire
trasporti protetti con medico e infermiere presso le strutture
maggiormente attrezzate e sicure".
"Infine, durante la votazione della riforma abbiamo presentato
alcuni emendamenti nel tentativo di evitare la chiusura
indiscriminata dei pronto soccorso e la riconversione in punti di
primo intervento, prevista per gli ospedali minori. In
quell'occasione - sottolinea Ussai - abbiamo chiesto di demandare
ogni decisione al piano dell'emergenza-urgenza, in modo da poter
graduare le riorganizzazioni delle rispettive strutture
ospedaliere in base ai diversi bacini di utenza e ai territori
che, di fatto, sono molto diversi tra loro. Inoltre, nella
stesura del piano dell'emergenza-urgenza, avevamo chiesto di
tener conto delle peculiarità rappresentate dalle zone più
svantaggiate, come ad esempio quelle montane".
Anche il MoVimento 5 Stelle di Gemona, in contrasto con quanto
sostenuto dalla presidente Serracchiani e dall'assessore Telesca,
aveva più volte evidenziato la necessità di mantenere una seconda
ambulanza attiva 24 ore su 24. E i fatti stanno dando tristemente
ragione agli attivisti e ai portavoce M5S.
"A distanza di pochi mesi dalle nostre proposte, che purtroppo
non sono state tenute in minima considerazione, ma soprattutto
alla luce degli accadimenti drammatici di questi giorni, oggi
chiediamo alla Giunta Serracchiani di arrivare quanto prima alla
definizione del piano dell'emergenza-urgenza, di rivedere il
taglio dell'ambulanza a disposizione per il 118 avvenuto a Gemona
e di mantenere il pronto soccorso per tutte le 24 ore sia a
Gemona che a Cividale, così come promesso almeno in questa fase
iniziale dalla stessa presidente della Regione".
"L'obiettivo di queste richieste non è tanto la difesa
dell'esistente a prescindere. Le nostre proposte sono dettate
piuttosto dall'esigenza di dare continuità a servizi essenziali
per i cittadini. Il nostro auspicio - conclude il portavoce M5S -
è che la riqualificazione di questi servizi possa infine
garantire le giuste tutele in termini di tempestività e
sicurezza, soprattutto nella capacità di trattare non solo le
cronicità, ma anche le emergenze e dare, una volta per tutte,
risposte certe su tutto il territorio regionale".