III Comm: audizione Garante persone private di libertà personale
(ACON) Trieste, 10 mar - MPB - Dati e situazione nelle carceri
del Friuli Venezia Giulia sono stati presentati in III
Commissione - presidente Franco Rotelli (Pd) - nell'audizione del
Garante regionale dei diritti della persona, con funzioni di
garanzia delle persone private della libertà personale, Pino
Roveredo, sulla scorta delle visite, compiute una o due volte al
mese dal momento della sua nomina, nei vari istituti di pena.
Sopralluoghi di cui ha riferito a partire dal carcere di massima
sicurezza di Tolmezzo, dove dei circa 200 detenuti il 30% sconta
l'ergastolo ostativo nella nella certezza di una pena senza fine
e dove sono presenti persone trasferite anche da oltre 800
chilometri di distanza con evidenti problemi per le visite dei
congiunti. Per tutti si pone il problema di poter svolgere una
attività lavorativa che - è dimostrato dai dati registrati in
altre esperienze - riduce i numeri di chi torna a delinquere.
Un forno per la lavorazione del pane era attivo nel carcere di
Trieste, 180 detenuti, compresa l'unica sezione femminile del
Friuli Venezia Giulia; poi venne chiuso per una protesta del
Consorzio dei panettieri che temevano la concorrenza; i
macchinari sono nuovi e inutilizzati.
A Udine i detenuti sono 200, mentre pochissimi sono gli ospiti
del carcere di Gorizia perchè in fase di ristrutturazione;
nell'insieme situazioni di vivibilità abbastanza simili in questi
capoluoghi, mentre "la nostra vergogna - ha detto Roveredo - è il
carcere di Pordenone, che continuerà a esistere perchè il
progetto del carcere di San Vito è bloccato". A Pordenone c'è il
reparto protetti (autori di atti di violenze sessuali e altri
reati): queste persone, prive di sostegno psicologico (a operare
c'è una sola psicologa) escono così come sono entrate; questa è
una delle mancanze, oltre alla invivibilità dell'edificio che
ospita un centinaio di detenuti: qui - ha sottolineato il Garante
- il sovraffollamento costa più che altrove per gli spazi davvero
ristretti e la carenza delle strutture.
Ci eravamo posti l'obiettivo di occuparci anche delle vittime di
reato, che soffrono il trauma sul piano sia fisico che
psicologico - ha spiegato Roveredo raccontando di essere
riuscito, su una decina di casi affrontati, a far incontrare
cinque vittime con gli autori del reato.
Altre informazioni fornite alla Commissione riguardano i casi che
hanno ottenuto lo stato alternativo alla detenzione, la
situazione sanitaria, l'incompatibilità al carcere che riguarda
molte persone e che andrebbe affrontata diversamente.
Per il Garante è ottimo il rapporto sviluppatosi con i magistrati
di sorveglianza, non manca la disponibilità alla creazione di
lavori utili per consentire ai detenuti di essere collocati nel
mercato del lavoro una volta usciti: ci sono contatti con
Confartigianato in tal senso - ha detto annunciando un convegno
il 14 aprile prossimo a Trieste con i Garanti e al quale si
auspica la presenza del ministro di Grazia e Giustizia.
Da parte dei consiglieri diverse domande di approfondimento:
Rotelli in merito alle misure alternative e alle possibilità di
lavoro al termine della pena; Bagatin (Pd) sul carcere di
Pordenone e sulle possibilità di promuovere lavori utili come
cucinare per gli stessi detenuti; Codega (Pd) sul carcere di
Tolmezzo, sulla vicenda della panetteria interna a Trieste e
sull'importanza di un sostegno da parte delle istituzioni, perchè
al di là di produrre e vendere, l'importante è far imparare un
mestiere. Per Novelli (FI) alla figura del Garante per le le
persone private della libertà si dovrebbe affiancare anche quella
del Garante delle vittime di reati, perchè spesso senza
risarcimenti e abbandonate a se stesse; chiarimenti chiesti anche
in merito ai tempi di dentenzione e come sono suddivisi i
detenuti all'interno delle carceri. E infine, anche da Pustetto
(SEL) la questione del sovraffollamento, delle condizioni
obsolete delle carceri, del lavoro che riduce le possibilità di
delinquere nuovamente, la possibilità di affrontare le
problematiche con una programmazione diversa da quella statale.
(immagini tv)