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III Comm: illustrato Rapporto sociale 2013

10.03.2015
19:39
(ACON) Trieste, 10 mar - MPB - L'assessore alla salute e alla integrazione sociosanitaria Maria Sandra Telesca ha presentato in III Commissione - presidente Franco Rotelli (Pd) - una sintesi del Rapporto sociale 2013 della Regione Friuli Venezia Giulia, documento che nella versione completa diventerà una pubblicazione di 400 pagine articolata in due volumi: per la prima volta sono raccolti dati che riguardano comuni e ambiti sociosanitari, per una conoscenza approfondita di una realtà complessa e variegata, con punte avanzate ma anche con una serie di disomogeneità e frammentazioni.

La Regione mette in campo molte risorse umane ed economiche e, in un momento in cui sono avviate le riforme nel settore sanitario e in quello degli enti locali, non si può rimandare il riordino dei servizi sociali - ha spiegato Telesca inquadrando l'obiettivo nella situazione di crisi epocale che ha modificato radicalmente le esigenze della popolazione.

Una illustrazione, oggi, che ha toccato i punti di forza e debolezza del sistema. Fra i primi, l'elevata presa in carico professionale dell'utenza in tutti i comuni e la capacità di far fronte a una domanda che cresce e muta; l'esperienza di gestione associata sovracomunale del servizio sociale quale forma più adeguata per garantire efficienza ed efficacia; pianificazione locale; consistente presentza del terzo settore nella programmazione e nella gestione dei servizi; buon livello di integrazione sociosanitaria; sistema informativo regionale basato su cartella sociale informatizzata usata da tutti i servizi sociali.

Fra le criticità, la frammentazione di attività e interventi, con risposte ai bisogni garantite da molti attori ma attraverso molte misure e servizi talora poco coordinati e incisivi, in certi casi anche sovrapposti; e, poi, diversità dei criteri di accesso e burocrazia, ma anche diversificazione e disomogeneità territoriale.

Così i nodi da affrontare in un percorso di riordino sono certamente quelli riguardanti la disomogeneità dei livelli assistenziali su accesso e qualità della risposta, carenze territoriali e settoriali; ma anche le problematiche di efficienza ed efficacia connesse alla dimensione territoriale, l'esigenza di valutare l'efficacia dei modelli organizzativi e delle misure adottate; e inoltre, le problematiche di equità evidenti, che riguardano chi rimane fuori e chi rimane troppo dentro, e anche i contributi indifferenziati rispetto a reddito e intensità assistenziale. In sostanza evitare dispersioni, e che qualcuno sia sempre protetto e qualcun altro resti fuori. Con una attenzione alle quattro macro-aree principali, anziani, disabili, minori, povertà.

Molte le riflessioni dei consiglieri, che hanno espresso molto interesse per il documento introducendo anche temi di approfondimento e priorità di intervento, avviando così un primo dibattito ricco e importante - ha sottolineato alla fine Telesca. Ci sono declinazioni tecniche da affrontare e anche parlando di risorse occorre fare ordine. Qui mettiamo a disposizione molte informazioni e tutti i decisori politici devono partecipare, poichè è urgente individuare un percorso e una strategia. Questo è un punto di partenza: credo - ha concluso l'assessore - che ci sia una certa convergenza sui grandi obiettivi, le singole tematiche saranno poi approfondite.

(immagini tv)