III Comm: illustrato Rapporto sociale 2013
(ACON) Trieste, 10 mar - MPB - L'assessore alla salute e alla
integrazione sociosanitaria Maria Sandra Telesca ha presentato
in III Commissione - presidente Franco Rotelli (Pd) - una sintesi
del Rapporto sociale 2013 della Regione Friuli Venezia Giulia,
documento che nella versione completa diventerà una pubblicazione
di 400 pagine articolata in due volumi: per la prima volta sono
raccolti dati che riguardano comuni e ambiti sociosanitari, per
una conoscenza approfondita di una realtà complessa e variegata,
con punte avanzate ma anche con una serie di disomogeneità e
frammentazioni.
La Regione mette in campo molte risorse umane ed economiche e, in
un momento in cui sono avviate le riforme nel settore sanitario e
in quello degli enti locali, non si può rimandare il riordino dei
servizi sociali - ha spiegato Telesca inquadrando l'obiettivo
nella situazione di crisi epocale che ha modificato radicalmente
le esigenze della popolazione.
Una illustrazione, oggi, che ha toccato i punti di forza e
debolezza del sistema.
Fra i primi, l'elevata presa in carico professionale dell'utenza
in tutti i comuni e la capacità di far fronte a una domanda che
cresce e muta; l'esperienza di gestione associata sovracomunale
del servizio sociale quale forma più adeguata per garantire
efficienza ed efficacia; pianificazione locale; consistente
presentza del terzo settore nella programmazione e nella gestione
dei servizi; buon livello di integrazione sociosanitaria; sistema
informativo regionale basato su cartella sociale informatizzata
usata da tutti i servizi sociali.
Fra le criticità, la frammentazione di attività e interventi, con
risposte ai bisogni garantite da molti attori ma attraverso molte
misure e servizi talora poco coordinati e incisivi, in certi casi
anche sovrapposti; e, poi, diversità dei criteri di accesso e
burocrazia, ma anche diversificazione e disomogeneità
territoriale.
Così i nodi da affrontare in un percorso di riordino sono
certamente quelli riguardanti la disomogeneità dei livelli
assistenziali su accesso e qualità della risposta, carenze
territoriali e settoriali; ma anche le problematiche di
efficienza ed efficacia connesse alla dimensione territoriale,
l'esigenza di valutare l'efficacia dei modelli organizzativi e
delle misure adottate; e inoltre, le problematiche di equità
evidenti, che riguardano chi rimane fuori e chi rimane troppo
dentro, e anche i contributi indifferenziati rispetto a reddito e
intensità assistenziale. In sostanza evitare dispersioni, e che
qualcuno sia sempre protetto e qualcun altro resti fuori. Con una
attenzione alle quattro macro-aree principali, anziani, disabili,
minori, povertà.
Molte le riflessioni dei consiglieri, che hanno espresso molto
interesse per il documento introducendo anche temi di
approfondimento e priorità di intervento, avviando così un primo
dibattito ricco e importante - ha sottolineato alla fine Telesca.
Ci sono declinazioni tecniche da affrontare e anche parlando di
risorse occorre fare ordine. Qui mettiamo a disposizione molte
informazioni e tutti i decisori politici devono partecipare,
poichè è urgente individuare un percorso e una strategia. Questo
è un punto di partenza: credo - ha concluso l'assessore - che ci
sia una certa convergenza sui grandi obiettivi, le singole
tematiche saranno poi approfondite.
(immagini tv)