M5S: Frattolin, immaturità non aprire agli uomini nella Crpo
(ACON) Trieste, 18 mar - COM/RCM - Eleonora Frattolin ha
commentato così la bocciatura, da parte di gran parte dell'Aula,
della proposta di legge del M5S - prima firmataria la stessa
capogruppo Frattolin - che intendeva modificare la norma
istitutiva della Commissione regionale pari opportunità: "Prendo
atto che per molti colleghi della stessa maggioranza che l'ha
istituito, il parere del Garante per i diritti della persona vale
il tempo che trova. Parere che sollecitava espressamente
l'opportunità di una modifica da parte del legislatore regionale
- cioè da parte del Consiglio regionale - sia della composizione
della Commissione uomo/donna, prevedendo anche la possibile
componente maschile, sia dell'inclusione tra gli obiettivi di
questa Commissione (non di un'altra, come auspica qualcuno) della
lotta alle discriminazioni sulla base dell'identità di genere.
"Mi spiace che alcuni colleghi non abbiano colto la correlazione
tra la situazione degli uomini e il permanere delle
discriminazioni nei confronti delle donne. Peccato non si sia
voluto cogliere il significato del valore aggiunto che il
confronto reciproco avrebbe apportato.
"E non è una questione di vedersi riconosciuto alcun merito. È
una questione di prendersi un impegno formale ad aprire alla
componente maschile nel 2018 (perché l'attuale Commissione rimane
in carica fino a fine legislatura), al quale far seguire al più
presto una completa revisione della materia (come previsto da un
mio emendamento all'articolo 7).
"Pur facendomi piacere riscontrare da parte di tantissimi
colleghi la necessità di approfondire la questione con i
portatori di interesse, non posso non evidenziare come lo stesso
doveroso approfondimento avrebbe dovuto essere richiesto anche
con enti locali e cittadini della nostra regione prima di
riformare totalmente la struttura amministrativa e sanitaria del
territorio.
"Ricordo che è passato più di un anno da quando la proposta è
stata depositata, a disposizione di tutti gli approfondimenti del
caso, anche della stessa Commissione pari opportunità. Riesce, in
conclusione, difficile decidere se è più vantaggioso per tutti
imputare questo voto negativo a una mera questione di equilibri
politici o ad una evidente immaturità dei legislatori regionali
rispetto ai colleghi di altre regioni più illuminate".