AR: Sibau, basta speculare sulle cure per animali da compagnia
(ACON) Trieste, 24 mar - COM/AB - "Le cure per gli animali da
compagnia rappresentano un costo elevatissimo per le famiglie che
può essere facilmente abbattuto, senza contributi economici
pubblici, ma con il buon senso e una semplice modifica normativa
che consenta ai veterinari di prescrivere anche per gli amici
animali farmaci generici, senza essere costretti a prescrivere
solo farmaci di marca per uso animale, spesso identici a quelli
umani ma con prezzo aumentato anche del 100%".
A intervenire è il consigliere regionale di Autonomia
Responsabile Giuseppe Sibau, che ha depositato una interrogazione
con cui chiede alla Giunta un intervento presso il ministero
della Salute.
"L'Italia - afferma Sibau - è ancora in ritardo rispetto
all'Europa e le famiglie che accolgono un cucciolo in casa sono
costrette a pagare cifre esorbitanti per visite veterinarie e
cure terapeutiche. Considerato che l'attuale normativa prevede
che gli zooiatri non possano prescrivere ai loro 'pazienti
animali' farmaci per uso umano nel caso in cui siano disponibili
medicinali veterinari con le stesse indicazioni terapeutiche di
quello per umani e che il prezzo dei farmaci per gli amici a
quattro zampe è in media tre/quattro volte superiore di quelli
per l'uomo (farmaco Ranitidina passato da 8,56 euro a 16;
Cefalosporine da 3,9 a 27,5; Benazepril da 7,76 a 18,9) e anzi
può arrivare a moltiplicarsi per dieci o venti, sebbene il
principio attivo sia identico, sarebbe opportuno permettere al
veterinario di poter prescrivere un analogo farmaco per umani (ad
esempio, è disponibile il generico dell'Amoxicillina a soli 4
euro, ma il prezzo del farmaco di marca è di 19,90)".
"Questa norma - aggiunge Sibau - che si potrebbe cambiare
agevolmente aiutando le famiglie e incentivando le adozioni di
animali, sembra essere stata fatta solo per tutelare le case
farmaceutiche che ogni anno in Italia solo per le cure animali
muovono circa 600 milioni di euro".
"Dato che lo Stato è il più grande proprietario di cani (ce ne
sono 600.000 rinchiusi nei canili sparsi per la penisola)
converrebbe anche alle casse pubbliche dare l'ok ai generici per
uso animale e sarebbe sufficiente che il ministero emanasse una
disposizione secondo cui i generici già registrati per gli umani,
a parità di composizione, siano di fatto considerati anche ad uso
veterinario. Questo permetterebbe un risparmio di migliaia di
euro ed eviterebbe che i costi salatissimi spingessero i
proprietari di animali a utilizzare per loro farmaci per umani ma
senza conoscerne il dosaggio e con i relativi rischi, mente i
veterinari che prescrivono farmaci per umani in presenza
dell'analogo per animali (con lo stesso principio attivo, ma con
prezzo quadruplicato), rischiano multe da 1.500 a 9.000 euro".
"La presidente e l'assessore competente - conclude Sibau - si
attivino nei confronti del ministero affinchè si adotti una
semplice misura utile sia in termini economici per le famiglie,
sia per facilitare l'adozione degli amici animali".