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AR: Sibau, basta speculare sulle cure per animali da compagnia

24.03.2015
17:36
(ACON) Trieste, 24 mar - COM/AB - "Le cure per gli animali da compagnia rappresentano un costo elevatissimo per le famiglie che può essere facilmente abbattuto, senza contributi economici pubblici, ma con il buon senso e una semplice modifica normativa che consenta ai veterinari di prescrivere anche per gli amici animali farmaci generici, senza essere costretti a prescrivere solo farmaci di marca per uso animale, spesso identici a quelli umani ma con prezzo aumentato anche del 100%". A intervenire è il consigliere regionale di Autonomia Responsabile Giuseppe Sibau, che ha depositato una interrogazione con cui chiede alla Giunta un intervento presso il ministero della Salute. "L'Italia - afferma Sibau - è ancora in ritardo rispetto all'Europa e le famiglie che accolgono un cucciolo in casa sono costrette a pagare cifre esorbitanti per visite veterinarie e cure terapeutiche. Considerato che l'attuale normativa prevede che gli zooiatri non possano prescrivere ai loro 'pazienti animali' farmaci per uso umano nel caso in cui siano disponibili medicinali veterinari con le stesse indicazioni terapeutiche di quello per umani e che il prezzo dei farmaci per gli amici a quattro zampe è in media tre/quattro volte superiore di quelli per l'uomo (farmaco Ranitidina passato da 8,56 euro a 16; Cefalosporine da 3,9 a 27,5; Benazepril da 7,76 a 18,9) e anzi può arrivare a moltiplicarsi per dieci o venti, sebbene il principio attivo sia identico, sarebbe opportuno permettere al veterinario di poter prescrivere un analogo farmaco per umani (ad esempio, è disponibile il generico dell'Amoxicillina a soli 4 euro, ma il prezzo del farmaco di marca è di 19,90)". "Questa norma - aggiunge Sibau - che si potrebbe cambiare agevolmente aiutando le famiglie e incentivando le adozioni di animali, sembra essere stata fatta solo per tutelare le case farmaceutiche che ogni anno in Italia solo per le cure animali muovono circa 600 milioni di euro". "Dato che lo Stato è il più grande proprietario di cani (ce ne sono 600.000 rinchiusi nei canili sparsi per la penisola) converrebbe anche alle casse pubbliche dare l'ok ai generici per uso animale e sarebbe sufficiente che il ministero emanasse una disposizione secondo cui i generici già registrati per gli umani, a parità di composizione, siano di fatto considerati anche ad uso veterinario. Questo permetterebbe un risparmio di migliaia di euro ed eviterebbe che i costi salatissimi spingessero i proprietari di animali a utilizzare per loro farmaci per umani ma senza conoscerne il dosaggio e con i relativi rischi, mente i veterinari che prescrivono farmaci per umani in presenza dell'analogo per animali (con lo stesso principio attivo, ma con prezzo quadruplicato), rischiano multe da 1.500 a 9.000 euro". "La presidente e l'assessore competente - conclude Sibau - si attivino nei confronti del ministero affinchè si adotti una semplice misura utile sia in termini economici per le famiglie, sia per facilitare l'adozione degli amici animali".