NCD:Colautti,il reciproco riconoscimento cemento dell'unità regionale
(ACON)Trieste, 8 apr - COM/MPB - "Non si può non aderire
all'appello della presidente Serracchiani all'unità regionale,
appello che credo vada indirizzato a chi, sui due fronti
(triestino e friulano), cerchi di sfruttare ogni occasione (come
la recente approvazione della Fieste de Patrie dal Friûl) per
riportare indietro le lancette dell'orologio cercando di
cancellare cinquanta anni di storia, spesso alimentando vecchie
ruggini a mero scopo elettoralistico.
Ma affinché l'unità diventi definitivamente un valore è
necessario che le diversità appunto, che sono una delle
componenti della specialità, siano vissute da tutti come un
arricchimento e non come elemento di divisione. Anzi proprio il
reciproco riconoscimento è il "cemento" dell'unità".
A dirlo, in una nota, è il capogruppo NCD in Consiglio regionale
Alessandro Colautti che aggiunge: "Non è sufficiente poi fare
riferimento ad un generico "vogliamoci bene" ma l'unità va
costruita aggiornando le ragioni che stanno alla base, alla luce
se non altro dei modificati scenari geo-politici che hanno
portato al superamento del confine e l' allargamento dell'Europa
a Est. E' necessario quindi affrontare in termini oggettivi i
problemi dell'intero territorio eliminando là dove vi sono
disequilibri territoriali che non hanno più ragione di essere e
creano spesso diseguaglianze di trattamento.
"C'è poi un tema su tutti e che dovrebbe veramente diventare
patrimonio dell'intero FVG, la difesa della specialità che più
che a rischio è di fatto già in parte stata erosa.
"Perdere questa sfida potrà riportare veramente indietro le
lancette dell'orologio riconsegnando la regione a una marginalità
socio-economica post-bellica.
"Pertanto spetta a tutta la classe politica ma in primis alla
presidente, anche per il ruolo che ha a livello nazionale,
impedire la deriva neo-centralista in essere con le incursioni
finanziarie sul bilancio (un miliardo e mezzo prelevati dallo
Stato negli ultimi anni), le annunciate modifiche al Titolo V
della Costituzione che spoglia la nostra Regione di competenze,
le modifiche intervenute recentemente nella pubblica
amministrazione che porteranno anche a far scegliere a Roma i
dirigenti della Sanità, che però ci paghiamo noi ; e non basterà
nascondersi dietro la clausola che prevede l'intesa con lo Stato:
sarà meglio prepararsi da subito al tentativo di superare questa
previsione statutaria.
"Non si tratta di stare con Roma o con la Gallia ma di evitare
l'irrilevanza".