I Comm: ass. Peroni su razionalizzazione società partecipate
(ACON) Trieste, 9 apr - RCM - Mattinata, per la I Commissione
consiliare presieduta da Renzo Liva (Pd), dedicata al "Piano di
razionalizzazione delle partecipazioni societarie regionali"
presentato dall'assessore Francesco Peroni e pubblicato
integralmente nel sito Internet della Regione
(www.regione.fvg.it) mentre è sottoposto al vaglio della Corte
dei conti.
L'obiettivo - ha riassunto l'assessore - è di
razionalizzare/ridurre le partecipazioni societarie, direttamente
o indirettamente possedute dalla Regione, entro il 31 dicembre
2015 mediante liquidazione, cessione, fusione o
internalizzazione, in un'ottica tesa a ridurre drasticamente i
costi delle partecipazioni sul bilancio dell'amministrazione.
Entro il 31 marzo 2016, dovrà essere predisposta una relazione
sui risultati conseguiti.
Così le partecipate dirette e relativa percentuale: Aeroporto
Friuli-Venezia Giulia 100%; Agenzia per lo sviluppo economico
della montagna - Agemont (in liquidazione) 100%; Ares - Agenzia
regionale per l'edilizia sostenibile (in liquidazione) 100%;
Banca popolare etica (dismissione delle quote, per 57.641,46 euro
di quota patrimonio netto) 0,09%; Elettra - Sincrotrone Trieste
37,63%; Fiera Trieste (in liquidazione) 0,47%; Finanziaria MC
(dismissione delle quote, pari a 12.183.103,39 euro) 25,42%;
Friulia 77,76%; FVG Strade 100%; Gestione immobili Friuli Venezia
Giulia (in liquidazione) 99,75%; Insiel 100%; Legno servizi
(dismissione delle quote per 231,10 euro) 1,02%; Polo tecnologico
di Pordenone 51,75%; Società ferrovie Udine Cividale 100%;
Consorzio Innova FVG 100%; Consorzio per lo sviluppo industriale
di Tolmezzo 8,31%; Informest 56,47%. La quota di portafoglio di
patrimonio netto è pari a 665.882.193,21 euro.
Sono, invece, 47 le partecipazioni societarie indirette.
La legge di stabilità 2015, in fatto di riduzione delle società -
ha proseguito Peroni nelle sue spiegazioni -, raccomanda altresì
il contenimento dei costi di funzionamento anche mediante
riorganizzazione degli organi amministrativi e di controllo e
delle strutture aziendali, nonché attraverso la riduzione delle
relative remunerazioni. In particolare, prevede l'eliminazione
delle società e delle partecipazioni societarie non
indispensabili al perseguimento delle proprie finalità
istituzionali; la soppressione delle società che risultino
composte da soli amministratori o da un numero di amministratori
superiore a quello dei dipendenti; operazioni di fusione e di
internalizzazione di funzioni di società che svolgano attività
analoghe e operazioni di aggregazione di società di servizi
pubblici. Inoltre, i dipendenti delle società dismesse saranno
ammessi di diritto alle procedure di mobilità.
Questa è una manovra ispirata a logiche di economia - ha aggiunto
il titolare delle finanze regionali - la cui potenza di fuoco sta
negli effetti di secondo momento, quelli che riguarderanno le 47
partecipate indirette. Intanto si calcola che il risparmio, nel
triennio 2015-2017, per le sole dirette sarà di circa 2,7 milioni
di euro. Non crediamo che il nostro compito si esaurisca con
questo documento, tra un anno vedremo i primi risultati, li
confronteremo insieme.
A intervenire sono, poi, stati in particolare Alessandro Colautti
(NCD), Ricardo Riccardi (FI) e Renzo Tondo (AR), che hanno
chiesto di poter fare una riflessione comune sul ruolo futuro che
la Regione intende avere all'interno delle partecipate, specie
quelle ritenute strategiche, ovvero analizzare quali siano le
decisioni di prospettiva da prendere. Ma anche verificando cosa
si può ancora ricavare dalle partecipate indirette, prima di
buttare via tutto - ha fatto presente Tondo - solo perché si
crede siano state usate per garantire un posto a qualche amico.
Su Banca etica, invece, la stoccata è arrivata da Riccardi:
"Quando noi, con la Giunta Tondo, nel 2012 volevamo cedere le
azioni di Banca etica subimmo come centrodestra un attacco
frontale del centrosinistra, quello stesso centrosinistra che
oggi vuole venderle."
A fare mea culpa su un mancato dialogo all'interno dei
consiglieri del Pd quanto a Banca etica, Mauro Travanut, che poi
ha anche ammonito a non rincorrere un mero modello imposto dallo
Stato. A fargli eco, il collega di gruppo Enzo Marsilio, che ha
parlato di prospettiva dei prossimi anni e quali i mezzi a
disposizione per raggiungere gli obiettivi. Viste a sé stanti,
conta poco quali siano le società da cui uscire e in quali
restare - ha detto -, mentre serve capire quali siano utili alla
strategia futura regionale.
Infine il presidente Liva ha aggiunto che, per quanto attiene
Banca etica, non bisogna essere ideologici quando se ne parla ma
analizzarla per ciò che è, ovvero una banca a tutti gli effetti,
anche se ha una missione particolare. Il Piano di
razionalizzazione - ha concluso - è un ragionamento verso le
micro-partecipazioni, a prescindere dalla loro natura. Ritengo,
invece, necessaria una riflessione specifica per la dismissione
totale di Finanziaria MC con l'acquisto della quota detenuta da
Friulia, in quanto rientra tra le partecipate che hanno solo
spese di gestione e non hanno personale.
(immagini tv)