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I Comm: ass. Peroni su razionalizzazione società partecipate

09.04.2015
16:27
(ACON) Trieste, 9 apr - RCM - Mattinata, per la I Commissione consiliare presieduta da Renzo Liva (Pd), dedicata al "Piano di razionalizzazione delle partecipazioni societarie regionali" presentato dall'assessore Francesco Peroni e pubblicato integralmente nel sito Internet della Regione (www.regione.fvg.it) mentre è sottoposto al vaglio della Corte dei conti.

L'obiettivo - ha riassunto l'assessore - è di razionalizzare/ridurre le partecipazioni societarie, direttamente o indirettamente possedute dalla Regione, entro il 31 dicembre 2015 mediante liquidazione, cessione, fusione o internalizzazione, in un'ottica tesa a ridurre drasticamente i costi delle partecipazioni sul bilancio dell'amministrazione. Entro il 31 marzo 2016, dovrà essere predisposta una relazione sui risultati conseguiti.

Così le partecipate dirette e relativa percentuale: Aeroporto Friuli-Venezia Giulia 100%; Agenzia per lo sviluppo economico della montagna - Agemont (in liquidazione) 100%; Ares - Agenzia regionale per l'edilizia sostenibile (in liquidazione) 100%; Banca popolare etica (dismissione delle quote, per 57.641,46 euro di quota patrimonio netto) 0,09%; Elettra - Sincrotrone Trieste 37,63%; Fiera Trieste (in liquidazione) 0,47%; Finanziaria MC (dismissione delle quote, pari a 12.183.103,39 euro) 25,42%; Friulia 77,76%; FVG Strade 100%; Gestione immobili Friuli Venezia Giulia (in liquidazione) 99,75%; Insiel 100%; Legno servizi (dismissione delle quote per 231,10 euro) 1,02%; Polo tecnologico di Pordenone 51,75%; Società ferrovie Udine Cividale 100%; Consorzio Innova FVG 100%; Consorzio per lo sviluppo industriale di Tolmezzo 8,31%; Informest 56,47%. La quota di portafoglio di patrimonio netto è pari a 665.882.193,21 euro. Sono, invece, 47 le partecipazioni societarie indirette.

La legge di stabilità 2015, in fatto di riduzione delle società - ha proseguito Peroni nelle sue spiegazioni -, raccomanda altresì il contenimento dei costi di funzionamento anche mediante riorganizzazione degli organi amministrativi e di controllo e delle strutture aziendali, nonché attraverso la riduzione delle relative remunerazioni. In particolare, prevede l'eliminazione delle società e delle partecipazioni societarie non indispensabili al perseguimento delle proprie finalità istituzionali; la soppressione delle società che risultino composte da soli amministratori o da un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti; operazioni di fusione e di internalizzazione di funzioni di società che svolgano attività analoghe e operazioni di aggregazione di società di servizi pubblici. Inoltre, i dipendenti delle società dismesse saranno ammessi di diritto alle procedure di mobilità.

Questa è una manovra ispirata a logiche di economia - ha aggiunto il titolare delle finanze regionali - la cui potenza di fuoco sta negli effetti di secondo momento, quelli che riguarderanno le 47 partecipate indirette. Intanto si calcola che il risparmio, nel triennio 2015-2017, per le sole dirette sarà di circa 2,7 milioni di euro. Non crediamo che il nostro compito si esaurisca con questo documento, tra un anno vedremo i primi risultati, li confronteremo insieme.

A intervenire sono, poi, stati in particolare Alessandro Colautti (NCD), Ricardo Riccardi (FI) e Renzo Tondo (AR), che hanno chiesto di poter fare una riflessione comune sul ruolo futuro che la Regione intende avere all'interno delle partecipate, specie quelle ritenute strategiche, ovvero analizzare quali siano le decisioni di prospettiva da prendere. Ma anche verificando cosa si può ancora ricavare dalle partecipate indirette, prima di buttare via tutto - ha fatto presente Tondo - solo perché si crede siano state usate per garantire un posto a qualche amico. Su Banca etica, invece, la stoccata è arrivata da Riccardi: "Quando noi, con la Giunta Tondo, nel 2012 volevamo cedere le azioni di Banca etica subimmo come centrodestra un attacco frontale del centrosinistra, quello stesso centrosinistra che oggi vuole venderle."

A fare mea culpa su un mancato dialogo all'interno dei consiglieri del Pd quanto a Banca etica, Mauro Travanut, che poi ha anche ammonito a non rincorrere un mero modello imposto dallo Stato. A fargli eco, il collega di gruppo Enzo Marsilio, che ha parlato di prospettiva dei prossimi anni e quali i mezzi a disposizione per raggiungere gli obiettivi. Viste a sé stanti, conta poco quali siano le società da cui uscire e in quali restare - ha detto -, mentre serve capire quali siano utili alla strategia futura regionale.

Infine il presidente Liva ha aggiunto che, per quanto attiene Banca etica, non bisogna essere ideologici quando se ne parla ma analizzarla per ciò che è, ovvero una banca a tutti gli effetti, anche se ha una missione particolare. Il Piano di razionalizzazione - ha concluso - è un ragionamento verso le micro-partecipazioni, a prescindere dalla loro natura. Ritengo, invece, necessaria una riflessione specifica per la dismissione totale di Finanziaria MC con l'acquisto della quota detenuta da Friulia, in quanto rientra tra le partecipate che hanno solo spese di gestione e non hanno personale.

(immagini tv)