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V Comm: illustrato ddl disciplina Consiglio autonomie locali

21.04.2015
16:30
(ACON) Trieste, 21 apr - MPB - L'assessore Paolo Panontin ha illustrato ai consiglieri della V Commissione del Consiglio regionale, presieduta da Vincenzo Martines (Pd), il disegno di legge "Disciplina del Consiglio delle autonomie locali del Friuli Venezia Giulia".

Con il provvedimento - a seguito della recente riforma dell'ordinamento delle autonomie locali varata lo scorso dicembre - si punta ora a riformare anche il Consiglio delle autonomie locali (Cal) chiamato a svolgere una funzione di coesione e di sintesi delle esigenze e delle istanze dei territori, assumendo anche un ruolo propositivo e divenendo la sede della permanente collaborazione istituzionale tra Regione, Enti locali e altri soggetti portatori di interessi. In sostanza, un luogo di coprogettazione e concertazione in grado di favorire appunto la coesione fra istituzioni facendo sintesi delle diverse politiche.

L'obiettivo è rendere l'azione amministrativa meglio rispondente alle esigenze dei territori e delle comunità e l'ottica di revisione dell'intera disciplina del Cal è quella di semplificare e razionalizzare le procedure. Oltre a evitare l'attuale frammentazione delle sedi di concertazione e la moltiplicazione dei luoghi di rappresentanza degli interessi degli enti locali, si prevede che il Cal collabori con gli uffici regionali alla valutazione dell'impatto delle politiche pubbliche sul territorio, e che partecipi ai tavoli di partenariato istituzionale relativi alla programmazione europea. Anche le funzioni propositive sono incrementate, dal momento che è previsto uno specifico potere di proposta legislativa nei confronti della Giunta regionale, ma anche nei confronti dei consiglieri regionali che possono fare propria l'iniziativa legislativa.

Razionalizzato il novero delle fattispecie dei provvedimenti su cui il Cal è chiamato a pronunciarsi, che devono rivestire effettiva rilevanza per il sistema delle autonomie locali, vengono mantenute le forme di consultazione classica (intesa e parere) ed è modificato anche il processo di acquisizione del parere e di formazione dell'intesa, quest'ultima prevista esclusivamente per i disegni di legge che rivestono importanza per il sistema delle autonomie e non più per i provvedimenti amministrativi; nel procedimento di formazione dell'intesa sono poi previste riduzioni sia dei termini per esprimerla sia del quorum funzionale. Laddove manchi l'intesa viene invece prevista una procedura aggravata.

Alle Commissioni interne al Cal posso essere attribuite funzioni deliberanti e redigenti: la prima consentirà di ridurre i tempi dei procedimenti, la seconda agevolerà l'interlocuzione istituzionale poiché si potrà sottoporre al plenum del Consiglio una proposta di pronunciamento tenendo conto delle discussioni intervenute. Il Cal, nella rinnovata composizione, avrà le funzioni della Conferenza permanente per la programmazione sanitaria e socio sanitaria regionale, sul presupposto che alle unioni territoriali intercomunali fanno capo le funzioni degli attuali ambiti distrettuali.

Il presidente del Cal predisporrà - elemento di novità - una relazione consuntiva sull'attività svolta dal Consiglio e in riferimento alla valutazione dell'impatto delle politiche pubbliche sul territorio.

Un percorso delineato in 24 articoli con disposizioni che riguardano anche la composizione e gli organi del Cal; la validità delle sedute (deve essere presente la maggioranza dei componenti in carica); l'adozione delle deliberazioni (serve la maggioranza di presenti); l'introduzione dei modalità di voto con strumenti telematici; la possibilità, nell'ottica di evitare la moltiplicazione delle sedi di confronto, che le Assemblee di comunità linguistica e l'Osservatorio per la riforma si avvalgano della sede del Cal.

Le Province continueranno a far parte del Cal fino alla loro soppressione; ai suoi lavori è prevista la partecipazione di un rappresentante per ciascuna Assemblea di comunità linguistica, e vi possono partecipare con diritto di parola i presidenti dell'Anci e dell'Uncem regionale e i componenti della Giunta e del Consiglio regionale proponenti gli atti sottoposti all'esame. Una norma, poi, disciplina alcune modifiche alla legge di riforma dell'ordinamento delle autonomie locali, con riferimento in particolare all'operatività delle Unioni Territoriali Intercomunali (UTI), mentre gli ultimi articoli prevedono l'abrogazione delle disposizioni incompatibili e dispongono le norme finanziarie

(immagini tv) MPB