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M5S: Ussai, Giunta e Governo blocchino vendita Alcatel Trieste

21.04.2015
17:37
(ACON) Trieste, 21 apr - COM/AB - "Il M5S chiede alla presidente Serracchiani e al Governo Renzi di intervenire per bloccare la paventata vendita dello stabilimento Alcatel Lucent di Trieste".

Sull'ennesima crisi occupazionale che riguarda il Friuli Venezia Giulia, interviene il portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale Andrea Ussai.

"Dopo le ultime dichiarazioni dei vertici di Alcatel Lucent Italia è chiaro che l'accordo per la fusione con Nokia prevederà la cessione del sito produttivo di Trieste e questo nonostante l'impresa gli riconosca ancora oggi un ruolo strategico, con un altissimo livello di competenze specialistiche. Evidentemente - aggiunge Ussai - la necessità di fare cassa viene prima delle drammatiche ricadute sui livelli occupazionali e sulla produzione industriale che potrebbe subire il nostro territorio".

"Siamo stufi di assistere alla vendita, delocalizzazione e chiusura di importanti stabilimenti industriali regionali, decise dalla multinazionale di turno solamente per aumentare i propri profitti. Stiamo parlando infatti di uno stabilimento che produce utili e che si è specializzato negli anni in prodotti tecnologici di punta a livello mondiale. Trieste non può perdere 850 posti di lavoro - insiste il consigliere regionale - il doppio di quelli impiegati presso la Ferriera di Servola e soprattutto in un settore così strategico per lo sviluppo del Paese. Presso lo stabilimento, infatti, non si effettua solamente una produzione di altissima tecnologia, ma anche l'industrializzazione dei nuovi prodotti e l'assistenza diretta ai clienti".

"Anche in virtù del fatto che Alcatel Lucent siede al tavolo dell'Agenda Digitale e che quindi beneficerà di importanti investimenti previsti dal nostro Paese, nelle prossime ore - annuncia Ussai - depositeremo un'interrogazione per capire se, come è stato fatto per la Ferriera di Trieste e per la filiera del bianco, anche questa volta la Regione e il Governo nazionale interverranno, mettendoci la faccia, per difendere il lavoro e le prospettive industriali di uno stabilimento che per il numero di occupati e per l'altissima tecnologia - conclude - non può che rappresentare il nostro futuro".