M5S: Ussai, Giunta e Governo blocchino vendita Alcatel Trieste
(ACON) Trieste, 21 apr - COM/AB - "Il M5S chiede alla
presidente Serracchiani e al Governo Renzi di intervenire per
bloccare la paventata vendita dello stabilimento Alcatel Lucent
di Trieste".
Sull'ennesima crisi occupazionale che riguarda il Friuli Venezia
Giulia, interviene il portavoce del MoVimento 5 Stelle in
Consiglio regionale Andrea Ussai.
"Dopo le ultime dichiarazioni dei vertici di Alcatel Lucent
Italia è chiaro che l'accordo per la fusione con Nokia prevederà
la cessione del sito produttivo di Trieste e questo nonostante
l'impresa gli riconosca ancora oggi un ruolo strategico, con un
altissimo livello di competenze specialistiche. Evidentemente -
aggiunge Ussai - la necessità di fare cassa viene prima delle
drammatiche ricadute sui livelli occupazionali e sulla produzione
industriale che potrebbe subire il nostro territorio".
"Siamo stufi di assistere alla vendita, delocalizzazione e
chiusura di importanti stabilimenti industriali regionali, decise
dalla multinazionale di turno solamente per aumentare i propri
profitti. Stiamo parlando infatti di uno stabilimento che produce
utili e che si è specializzato negli anni in prodotti tecnologici
di punta a livello mondiale. Trieste non può perdere 850 posti di
lavoro - insiste il consigliere regionale - il doppio di quelli
impiegati presso la Ferriera di Servola e soprattutto in un
settore così strategico per lo sviluppo del Paese. Presso lo
stabilimento, infatti, non si effettua solamente una produzione
di altissima tecnologia, ma anche l'industrializzazione dei nuovi
prodotti e l'assistenza diretta ai clienti".
"Anche in virtù del fatto che Alcatel Lucent siede al tavolo
dell'Agenda Digitale e che quindi beneficerà di importanti
investimenti previsti dal nostro Paese, nelle prossime ore -
annuncia Ussai - depositeremo un'interrogazione per capire se,
come è stato fatto per la Ferriera di Trieste e per la filiera
del bianco, anche questa volta la Regione e il Governo nazionale
interverranno, mettendoci la faccia, per difendere il lavoro e le
prospettive industriali di uno stabilimento che per il numero di
occupati e per l'altissima tecnologia - conclude - non può che
rappresentare il nostro futuro".