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V Comm: ddl Cal, audizione Anci e Anci- Federsanità (2)

21.04.2015
18:22
(ACON) Trieste, 21 apr - MPB - La V Commissione consiliare - presieduta da Vincenzo Martines (Pd) e presente l'assessore Paolo Panontin - ha ascoltato in audizione le rappresentanze dell'Anci e di Anci-Federsanità in merito ai contenuti del disegno di legge contenente la disciplina del Consiglio delle autonomie locali.

Per il presidente dell'Anci, Mario Pezzetta, è stato positivo il confronto avuto con i Gruppi regionali e con l'assessore: rispetto all'iniziale formulazione sono stati introdotti elementi condivisibili su aspetti strategici; manca però un punto importante - ha affermato Pezzetta ponendo l'accento sul fatto che l'impostazione duale del sistema (Regione-Comuni) richiede integrazione e che l'organismo di rappresentanza delle autonomie deve avere un ruolo autonomo. Sgombrando il campo dall'equivoco che i Comuni con il Cal vogliano esercitare una azione di freno, la richiesta avanzata è che il Consiglio regionale, di fronte alla mancata intesa su un disegno di legge da parete del CAL, voti il provvedimento in Aula con una maggioranza assoluta. Meglio sarebbe che il testo all'attenzione non fosse emendato solo in Aula ora, ma con una modifica addirittura dello Statuto che preveda stabilmente questa modalità. E attraverso una modifica statutaria dovrebbe passare la previsione per il Cal dell'iniziativa legislativa, per poter incidere su materie di interesse dei territori. Due aspetti che Pezzetta ha invitato a valutare, poichè istituzione e disciplina del Cal previste in legge statutaria attribuirebbero all'organo maggiore autorevolezza, sottraendolo alle mutevoli maggioranze politiche, rafforzando la specialità regionale e superando la contraddizione esistente con la disciplina vigente nelle Regioni ordinarie nelle quali il Cal è disciplinato dallo statuto regionale. Per Federsanità è intervenuto Giuseppe Napoli, che ha sottolineato le modifiche apportate al testo anche per merito dei Gruppi consiliari riguardo la Conferenza permanente per la programmazione sanitaria e sociosanitaria regionale, rivendicando per questa funzione la dignità di un proprio articolo, anzichè inserita in mezzo alle altre. La raccomandazione infine a salvaguadare con cura l'esperienza costruita negli anni dalla Conferenza e la sollecitazione al controllo della spesa e a non banalizzare le funzioni delle amministrazioni comunali nel welfare, alla luce anche dei cambiamenti che si registrano nei bilanci comunali dove un tempo il sociale era al quinto o sesto posto ed ora è in prima posizione.

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