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Citt: Paviotti, sostegno a legge riordino Autonomie locali

22.04.2015
12:44
(ACON) Trieste, 22 apr - COM/AB - Il Gruppo consiliare dei Cittadini ha seguito e sostenuto la legge regionale 26/2014 sul riordino delle Autonomie locali, anche in virtù di un'oggettiva competenza dei suoi consiglieri che hanno svolto, precedentemente all'incarico regionale, importanti ruoli amministrativi quali sindaci e assessori nei Comuni di provenienza. Questa esperienza maturata sul campo ha permesso ai rappresentanti dei Cittadini di intervenire con cognizione di causa sulla scrittura di una legge fondamentale per il futuro dei Comuni della nostra regione.

"Osservo preliminarmente - ha dichiarato il capogruppo Pietro Paviotti - che nelle polemiche quotidiane sulla stampa non emerge una reale critica dell'impianto normativo. Sul fatto che i Comuni debbano unirsi per meglio programmare le politiche di sviluppo e organizzare servizi efficienti sul territorio sono tutti d'accordo, nessuno escluso. Che sia necessario superare il vecchio concetto del Comune capofila con un nuovo organismo dotato di personalità giuridica è un fatto ampiamente condiviso. Quali sono allora i problemi allo stato di fatto? Si tratta della necessità di permettere una maggiore gradualità nell'entrata in vigore delle nuove competenze attribuite all'Unione di Comuni e della necessità di riconoscere, all'interno di ciascuna UTI, alcune particolari identità dovute a situazioni oggettive. Mi riferisco, per esempio, ai Comuni turistici, ovvero a certi territori (Gemona e Tarvisio) che, pur avendo un numero di abitanti limitati, amministrano un'area molto vasta. Per queste due necessità possiamo tranquillamente intervenire con aggiustamenti alla legge 26 e, senza minimamente alterare i principi e la sostanza dell'impianto normativo, graduare i tempi di attuazione e rafforzare le identità e l'autonomia dei Sub-ambiti, già previsti in legge, che possono rispondere a queste problematiche".

"Ma il vero tema di discussione - ha sottolineato Paviotti - è e rimane quello dei perimetri. La posizione del Gruppo consiliare dei Cittadini è sempre stata chiara, fin dall'inizio. Abbiamo proposto di inserire in legge, da subito, i perimetri definitivi e che questi combaciassero con quelli degli ambiti socio assistenziali che dal 1988 già operano in forma associata nella programmazione ed erogazione di un servizio fondamentale come quello del sociale. La discussione in maggioranza ha fatto prevalere l'idea di lasciare uno spazio ai desiderata dei singoli Comuni. Abbiamo accettato questa decisione e in parallelo proposto un ordine del giorno, condiviso dal resto della maggioranza e accolto dalla Giunta, che fissa quei perimetri lasciando libertà di spostamenti limitati e cioè a delle eccezioni che non sconfessino la regola". "La nostra posizione oggi è coerente con l'impostazione data allora, perché non possiamo scrivere una legge che permette le eccezioni e poi dire che le eccezioni non sono contemplate. Questo significa che le nove richieste prodotte dai Consigli comunali che rispettano la legge 26 vanno valutate senza preconcetti e, nel caso, approvate. Esiste un tema che può aiutare a fare una scelta saggia ed è quello di tenere in considerazione la condivisione dei Comuni interessati alla richiesta di spostamento. Parliamo sia dei Comuni che accettano la fuoriuscita di un'amministrazione comunale inserita nel loro perimetro e sia di quelli che ne accolgono una nuova. Questo per procedere con una scelta condivisa dal territorio. È evidente - ha concluso Paviotti - che va approfondita una modalità che eviti diritti di veto frutto di momentanee simpatie/antipatie personali o politiche, ma che dia invece il senso profondo della volontà di un territorio".