Citt: Paviotti, sostegno a legge riordino Autonomie locali
(ACON) Trieste, 22 apr - COM/AB - Il Gruppo consiliare dei
Cittadini ha seguito e sostenuto la legge regionale 26/2014 sul
riordino delle Autonomie locali, anche in virtù di un'oggettiva
competenza dei suoi consiglieri che hanno svolto, precedentemente
all'incarico regionale, importanti ruoli amministrativi quali
sindaci e assessori nei Comuni di provenienza. Questa esperienza
maturata sul campo ha permesso ai rappresentanti dei Cittadini di
intervenire con cognizione di causa sulla scrittura di una legge
fondamentale per il futuro dei Comuni della nostra regione.
"Osservo preliminarmente - ha dichiarato il capogruppo Pietro
Paviotti - che nelle polemiche quotidiane sulla stampa non emerge
una reale critica dell'impianto normativo. Sul fatto che i Comuni
debbano unirsi per meglio programmare le politiche di sviluppo e
organizzare servizi efficienti sul territorio sono tutti
d'accordo, nessuno escluso. Che sia necessario superare il
vecchio concetto del Comune capofila con un nuovo organismo
dotato di personalità giuridica è un fatto ampiamente condiviso.
Quali sono allora i problemi allo stato di fatto? Si tratta della
necessità di permettere una maggiore gradualità nell'entrata in
vigore delle nuove competenze attribuite all'Unione di Comuni e
della necessità di riconoscere, all'interno di ciascuna UTI,
alcune particolari identità dovute a situazioni oggettive. Mi
riferisco, per esempio, ai Comuni turistici, ovvero a certi
territori (Gemona e Tarvisio) che, pur avendo un numero di
abitanti limitati, amministrano un'area molto vasta. Per queste
due necessità possiamo tranquillamente intervenire con
aggiustamenti alla legge 26 e, senza minimamente alterare i
principi e la sostanza dell'impianto normativo, graduare i tempi
di attuazione e rafforzare le identità e l'autonomia dei
Sub-ambiti, già previsti in legge, che possono rispondere a
queste problematiche".
"Ma il vero tema di discussione - ha sottolineato Paviotti - è e
rimane quello dei perimetri. La posizione del Gruppo consiliare
dei Cittadini è sempre stata chiara, fin dall'inizio. Abbiamo
proposto di inserire in legge, da subito, i perimetri definitivi
e che questi combaciassero con quelli degli ambiti socio
assistenziali che dal 1988 già operano in forma associata nella
programmazione ed erogazione di un servizio fondamentale come
quello del sociale. La discussione in maggioranza ha fatto
prevalere l'idea di lasciare uno spazio ai desiderata dei singoli
Comuni. Abbiamo accettato questa decisione e in parallelo
proposto un ordine del giorno, condiviso dal resto della
maggioranza e accolto dalla Giunta, che fissa quei perimetri
lasciando libertà di spostamenti limitati e cioè a delle
eccezioni che non sconfessino la regola".
"La nostra posizione oggi è coerente con l'impostazione data
allora, perché non possiamo scrivere una legge che permette le
eccezioni e poi dire che le eccezioni non sono contemplate.
Questo significa che le nove richieste prodotte dai Consigli
comunali che rispettano la legge 26 vanno valutate senza
preconcetti e, nel caso, approvate. Esiste un tema che può
aiutare a fare una scelta saggia ed è quello di tenere in
considerazione la condivisione dei Comuni interessati alla
richiesta di spostamento. Parliamo sia dei Comuni che accettano
la fuoriuscita di un'amministrazione comunale inserita nel loro
perimetro e sia di quelli che ne accolgono una nuova. Questo per
procedere con una scelta condivisa dal territorio. È evidente -
ha concluso Paviotti - che va approfondita una modalità che eviti
diritti di veto frutto di momentanee simpatie/antipatie personali
o politiche, ma che dia invece il senso profondo della volontà di
un territorio".