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II Comm: audizione Serracchini e Bolzonello su crisi aziendali (1)

22.04.2015
16:44
(ACON) Trieste, 22 apr - RCM - Si è svolta in II Commissione consiliare, presieduta da Alessio Gratton (SEL), l'audizione - richiesta dall'opposizione - con la presidente Debora Serracchiani e il referente regionale del mondo imprenditoriale del Friuli Venezia Giulia, l'assessore Sergio Bolzonello, per parlare delle principali situazioni di crisi economico-finanziarie che si registrano sul territorio.

L'interesse dei consiglieri è stato a 360°, dalle ragioni della crisi subita dalle imprese ai posti di lavoro a rischio, dalle misure di contrasto alla situazione che stanno vivendo le cooperative. I soci prestatori sono circa 3.000 solo per Coopca - ha commentato Riccardo Riccardi (FI). Ci sono situazioni davvero drammatiche - ha rincarato Luca Ciriani (FdI/AN) - di gente che ha messo i propri risparmi nelle mani di persone inaffidabili e ora ha perso tutto. Noi siamo per un intervento straordinario quale la creazione di un Fondo regionale a loro disposizione a tasso zero, affinché almeno i più colpiti possano recuperare una quota del prestato. Ma c'è anche la necessità di mettere mano al sistema di vigilanza del mondo cooperativistico italiano. Abbiamo una posizione concorrente come Regione speciale - ha proseguito Ciriani - perciò è tempo di modificare la legge, che è del 2007, perché il sistema dei controlli non funziona. Si arriva sempre troppo tardi, solo una volta che il problema è già scoppiato. Cristian Sergo (M5S), invece, si è preoccupato della situazione del commercio, dove la crisi si è allargata ai punti vendita della grande distribuzione, e Alessandro Colautti (NCD) ha chiesto se è stata presa in considerazione la possibilità di eliminare la cassa integrazione nelle situazioni conclamate di non reimpiego del personale. Preoccupazioni anche da Giulio Lauri (SEL), che ha chiesto del sostegno di categorie come quelle dei lavoratori autonomi, con partite IVA e dei servizi, dove si registra una emorragia quotidiana di posti di lavoro maggiore di quella del manifatturiero, ma - ha commentato - senza la stessa visibilità.

Prima a prendere la parola, la presidente Serracchiani ha affermato che le cause della crisi sono le più varie, ma dove le imprese hanno investito in ricerca e sviluppo si sono dimostrate più forti. Le nostre - ha detto - sono imprese poco capitalizzate o che hanno ecceduto nel debito o comunque in strumenti inidonei a capitalizzarli. Poi ci sono quelle che hanno perso fette di mercato causa la crisi, ma anche per crisi strutturali, come è accaduto al settore del mobile e dell'elettrodomestico. Altre imprese, invece, purtroppo non sono gestite da imprenditori all'altezza della sfida sempre più complessa che sono chiamati ad affrontare.

La Regione ha avviato tavoli, anche di sede nazionale presso il ministero delle Politiche del lavoro piuttosto che il ministero dello Sviluppo economico. E si è rivelato molto utile mettere in rete gli strumenti regionali di sostegno al reddito quali Friulia, Mediocredito e tutti gli altri. Non ultime, formazione e riqualificazione professionale sono un aspetto che va di pari passo con gli strumenti anticrisi. Per alcuni casi, non abbiamo potuto fare altro che accompagnare l'azienda nella cessazione della sua attività, ma in altri casi l'abbiamo seguita nella trasformazione della produzione.

La presidente ha poi reso noto che sabato mattina, 25 aprile, incontrerà a Trieste le rappresentanze sindacali di Alcatel - Lucent, incontro che si aggiunge all'interesse manifestato dal ministero dello Sviluppo economico per quello che è stato definito un sito produttivo strategico, forte di 850 occupati, indotto incluso. Ha però precisato che la vigilanza che la Regione ha sui bilanci delle imprese è uguale per tutte, dopodiché è vero che si tratta di una vigilanza di tipo mutualistico, ma l'intenzione è di cambiarla.

Quanto a Coopca, il concordato preventivo deciso dal Tribunale di Udine permetterà di implementare la situazione aziendale, con il fallimento non sarebbe stato così. Ora si potranno far emergere le responsabilità - ha sottolineato la Serracchiani. Il Governo, intanto, per le cooperative si è impegnato per un nuovo sistema di raccolta fondi.

Il vicepresidente Bolzonello ha quindi parlato del monitoraggio costante nel corso dell'anno da parte della Regione, non più basato su poco puntuali dati Istat, ma su 400 bilanci 2013 di aziende regionali, tra PMI e grandi, che permette uno spaccato più reale di qualunque altro.

Oggi settore industriale, e manifatturiero in particolare, è ancora in crisi, ma ci sono indicatori positivi. Il ruolo del manifatturiero del FVG è stato sottovalutato negli ultimi 15 anni. L'eredità della sua crisi, nel periodo 2008-2015, dice che si è perso un ammontare di ricavi del 17% e il 18,5% di occupazione, il 17,3% è stato perso di export, pari a 2,5 miliardi di euro, e che sono 14.600 i lavoratori sospesi. Si può dire siano una cinquantina le imprese in crisi profonda e altrettante in malessere economico-finanziario significativo; questi sono i due macro-gruppi che vanno affrontati nella quotidianità e per i quali la Regione ha sviluppato una strategia che sta portando avanti da un paio d'anni attraverso il rilancio del manifatturiero. Perché si tratta di un settore in gran parte solido, affidabile e necessario per il partenariato pubblico e privato, ha garantito l'assessore. Quanto allo stato di salute imprenditoriale, si va da un 6,6% di imprese in sviluppo forte che occupano l'11,7% della quota lavoro, sino ad arrivare al 6,1% di imprese in grave crisi con il 5,8% della quota lavoro.

(foto; immagini tv)

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