II Comm: audizione Serracchini e Bolzonello su crisi aziendali (1)
(ACON) Trieste, 22 apr - RCM - Si è svolta in II Commissione
consiliare, presieduta da Alessio Gratton (SEL), l'audizione -
richiesta dall'opposizione - con la presidente Debora
Serracchiani e il referente regionale del mondo imprenditoriale
del Friuli Venezia Giulia, l'assessore Sergio Bolzonello, per
parlare delle principali situazioni di crisi
economico-finanziarie che si registrano sul territorio.
L'interesse dei consiglieri è stato a 360°, dalle ragioni della
crisi subita dalle imprese ai posti di lavoro a rischio, dalle
misure di contrasto alla situazione che stanno vivendo le
cooperative. I soci prestatori sono circa 3.000 solo per Coopca -
ha commentato Riccardo Riccardi (FI). Ci sono situazioni davvero
drammatiche - ha rincarato Luca Ciriani (FdI/AN) - di gente che
ha messo i propri risparmi nelle mani di persone inaffidabili e
ora ha perso tutto. Noi siamo per un intervento straordinario
quale la creazione di un Fondo regionale a loro disposizione a
tasso zero, affinché almeno i più colpiti possano recuperare una
quota del prestato. Ma c'è anche la necessità di mettere mano al
sistema di vigilanza del mondo cooperativistico italiano. Abbiamo
una posizione concorrente come Regione speciale - ha proseguito
Ciriani - perciò è tempo di modificare la legge, che è del 2007,
perché il sistema dei controlli non funziona. Si arriva sempre
troppo tardi, solo una volta che il problema è già scoppiato.
Cristian Sergo (M5S), invece, si è preoccupato della situazione
del commercio, dove la crisi si è allargata ai punti vendita
della grande distribuzione, e Alessandro Colautti (NCD) ha
chiesto se è stata presa in considerazione la possibilità di
eliminare la cassa integrazione nelle situazioni conclamate di
non reimpiego del personale. Preoccupazioni anche da Giulio Lauri
(SEL), che ha chiesto del sostegno di categorie come quelle dei
lavoratori autonomi, con partite IVA e dei servizi, dove si
registra una emorragia quotidiana di posti di lavoro maggiore di
quella del manifatturiero, ma - ha commentato - senza la stessa
visibilità.
Prima a prendere la parola, la presidente Serracchiani ha
affermato che le cause della crisi sono le più varie, ma dove le
imprese hanno investito in ricerca e sviluppo si sono dimostrate
più forti. Le nostre - ha detto - sono imprese poco capitalizzate
o che hanno ecceduto nel debito o comunque in strumenti inidonei
a capitalizzarli. Poi ci sono quelle che hanno perso fette di
mercato causa la crisi, ma anche per crisi strutturali, come è
accaduto al settore del mobile e dell'elettrodomestico. Altre
imprese, invece, purtroppo non sono gestite da imprenditori
all'altezza della sfida sempre più complessa che sono chiamati ad
affrontare.
La Regione ha avviato tavoli, anche di sede nazionale presso il
ministero delle Politiche del lavoro piuttosto che il ministero
dello Sviluppo economico. E si è rivelato molto utile mettere in
rete gli strumenti regionali di sostegno al reddito quali
Friulia, Mediocredito e tutti gli altri. Non ultime, formazione e
riqualificazione professionale sono un aspetto che va di pari
passo con gli strumenti anticrisi. Per alcuni casi, non abbiamo
potuto fare altro che accompagnare l'azienda nella cessazione
della sua attività, ma in altri casi l'abbiamo seguita nella
trasformazione della produzione.
La presidente ha poi reso noto che sabato mattina, 25 aprile,
incontrerà a Trieste le rappresentanze sindacali di Alcatel -
Lucent, incontro che si aggiunge all'interesse manifestato dal
ministero dello Sviluppo economico per quello che è stato
definito un sito produttivo strategico, forte di 850 occupati,
indotto incluso. Ha però precisato che la vigilanza che la
Regione ha sui bilanci delle imprese è uguale per tutte,
dopodiché è vero che si tratta di una vigilanza di tipo
mutualistico, ma l'intenzione è di cambiarla.
Quanto a Coopca, il concordato preventivo deciso dal Tribunale di
Udine permetterà di implementare la situazione aziendale, con il
fallimento non sarebbe stato così. Ora si potranno far emergere
le responsabilità - ha sottolineato la Serracchiani. Il Governo,
intanto, per le cooperative si è impegnato per un nuovo sistema
di raccolta fondi.
Il vicepresidente Bolzonello ha quindi parlato del monitoraggio
costante nel corso dell'anno da parte della Regione, non più
basato su poco puntuali dati Istat, ma su 400 bilanci 2013 di
aziende regionali, tra PMI e grandi, che permette uno spaccato
più reale di qualunque altro.
Oggi settore industriale, e manifatturiero in particolare, è
ancora in crisi, ma ci sono indicatori positivi. Il ruolo del
manifatturiero del FVG è stato sottovalutato negli ultimi 15
anni. L'eredità della sua crisi, nel periodo 2008-2015, dice che
si è perso un ammontare di ricavi del 17% e il 18,5% di
occupazione, il 17,3% è stato perso di export, pari a 2,5
miliardi di euro, e che sono 14.600 i lavoratori sospesi.
Si può dire siano una cinquantina le imprese in crisi profonda e
altrettante in malessere economico-finanziario significativo;
questi sono i due macro-gruppi che vanno affrontati nella
quotidianità e per i quali la Regione ha sviluppato una strategia
che sta portando avanti da un paio d'anni attraverso il rilancio
del manifatturiero. Perché si tratta di un settore in gran parte
solido, affidabile e necessario per il partenariato pubblico e
privato, ha garantito l'assessore. Quanto allo stato di salute
imprenditoriale, si va da un 6,6% di imprese in sviluppo forte
che occupano l'11,7% della quota lavoro, sino ad arrivare al 6,1%
di imprese in grave crisi con il 5,8% della quota lavoro.
(foto; immagini tv)
(segue)