News


AR: Revelant, canoni concessori idroelettrici ad area montana

27.04.2015
11:55
(ACON) Trieste, 27 apr - COM/MPB - "Una svolta per la Regione e, in particolare, per l'area montana, potrebbe passare attraverso le innovative norme introdotte nel corso dell'approvazione della recente legge in materia di tutela del suolo e utilizzo delle acque, ma che necessariamente dovranno trovare concretizzazione negli atti che la Giunta si è impegnata a predisporre". Lo ha sottolineato il vicecapogruppo di Autonomia Responsabile in Consiglio Regionale, Roberto Revelant, che in occasione dell'approvazione della legge per la difesa del suolo e l'utilizzo delle acque ha presentato diversi ordini del giorno ed emendamenti in materia di idroelettrico, fatti propri dall'intero Consiglio e accolti dall'Esecutivo. "È venuto il momento - aggiunge Revelant - di affrontare una volta per tutte il tema delle derivazioni idroelettriche per dotare la nostra Regione di strumenti e strutture adeguate per beneficiare dei significativi proventi di questo settore, ma che molto spesso genera ricadute a società che hanno sede oltre confine regionale, basti pensare per esempio alla centrale di Somplago". Da qui le tre proposte avanzate dal consigliere Revelant, tutte accolte favorevolmente dall'intero Consiglio regionale. "Il primo impegno è di costituire una società a partecipazione regionale che possa diventare titolare di concessioni di derivazione idroelettriche, ma che possa estendere la propria attività in più settori legati all'energia, un po' quello che da anni avviene nella Provincia Autonoma di Trento. Intervenire su questo aspetto - continua Revelant - significa anche esercitare l'autonomia che ci spetta e, di conseguenza, la seconda proposta accolta è legata alla necessità di dotarsi, entro 12 mesi, di una legge che definisca, per quanto possibile e senza contrastare la normativa nazionale, l'intero tema dell'utilizzo delle acque per scopi idroelettrici, a partire dalle concessioni, rinnovi, deflusso minimo vitale, canoni e procedure." "Infine - conclude Revelant - l'approvazione dell'ordine del giorno sulla ridefinizione della destinazione dei canoni concessori regionali, fondamentale per il sostegno e lo sviluppo della montagna. Oggi questi canoni rappresentano una significativa entrata per le casse regionali, che poi solo in parte ritornano a quei territori montani, gli unici interessati e penalizzati dallo sfruttamento idrico, che in molti Comuni non viene adeguatamente compensato".