AR: Revelant, abbattere IMU immobili montagna non serviti da viabilità
(ACON) Trieste, 29 apr - "La Giunta mostri attenzione nei
confronti dell'area montana e parzialmente montana intervenendo
presso il Governo affinché non venga applicata o almeno venga
effettuata una riduzione del 50% dell'aliquota IMU sui fabbricati
della zona montana della regione, come stavoli o depositi, non
serviti da viabilità carraia e sulle aree agricole in Comuni
parzialmente montani non serviti da una viabilità percorribile
con mezzi meccanici".
A chiedere l'impegno della Giunta su questo tema è il
vicecapogruppo di Autonomia Responsabile in Consiglio regionale,
Roberto Revelant, che ha depositato una mozione sottoscritta
anche dai consiglieri di tutti gli schieramenti di opposizione:
Colatti (NCD), Cargnelutti (NCD), Ciriani (FdI/AN), Tondo (AR),
Riccardi (FI), Ziberna (FI), De Anna (FI), Sibau (AR), Santarossa
(AR), Dipiazza (AR), Zilli (LN), Piccin (Misto), Bianchi (M5S).
"Attualmente le modifiche dello scorso 23 gennaio al decreto
interministeriale - spiega Revelant - che rendono esenti dal
pagamento dell'imposta sui terreni agricoli interessano in FVG 84
comuni montanti e 21 parzialmente montani. Va sottolineato che
con i nuovi criteri sono esentati dall'IMU i terreni nei comuni
montanti di proprietà o in affitto a imprenditori agricoli
professionali e coltivatori diretti, mentre per i comuni
parzialmente montani l'esenzione è prevista limitatamente per i
terreni in affitto a imprenditori o agricoli professionali e
coltivatori diretti".
"Allo stato attuale - continua Revelant - emerge che gran parte
di fabbricati, come stavoli o depositi, sono di proprietà
ereditate, spesso suddivisi tra più eredi e classificabili come
seconde case o depositi/fienili, e rappresentano senz'altro più
che una rendita un vero e proprio costo non più sostenibile per
le famiglie e di difficile vendita. Oltretutto molte di queste
strutture non sono nemmeno raggiungibili con una viabilità
ordinaria. Sullo stesso piano, inoltre, ci sono nelle zone
parzialmente montane molti privati che sono proprietari, anche
parziali, di aree agricole spesso frammentate in particelle non
servite da viabilità percorribile con mezzi meccanici e di
difficile sfruttamento agricolo. Anche per queste persone siamo
di fronte ad un onere piuttosto che a una rendita".
"È evidente che l'applicazione dell'IMU in questi contesti
creerebbe un onere economico ulteriore e ingiustificato su
immobili che rappresentano solo costi. Se non si interviene -
commenta Revelant - si rischia un ulteriore spopolamento della
montagna (dato già in forte crescita dovuto al calo demografico,
all'invecchiamento della popolazione e al fenomeno migratorio) e
siamo ben consapevoli che l'abbandono da parte dell'uomo di tali
fabbricati e aree porta con sé un aumento del rischio
idrogeologico, con conseguente aumento dei costi di manutenzione
delle aree abbandonate".
"Anche in chiave turistica la rivitalizzazione economica dei
terreni montani è strategica grazie alla singolarità
paesaggistica del nostro territorio caratterizzato da antichi
stavoli, malghe e altri edifici di carattere storico che, se
abbandonati, oltre a compromettere la stabilità ambientale
creerebbero gravi perdite economiche legate al turismo".
"È quindi necessario - conclude il vicecapogruppo di Autonomia
Responsabile - che la Giunta Serracchiani si impegni nei
confronti del Governo per eliminare o almeno abbattere l'IMU del
50% anche per queste fattispecie non indicate nel decreto
interministeriale".