News


FI: Ziberna, proposta legge per danni da manifestazioni pubbliche

06.05.2015
10:02
(ACON) Trieste, 6 mag - COM/AB - Il gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale del FVG ha presentato (primo firmatario il vicecapogruppo Rodolfo Ziberna) una proposta di legge nazionale con cui si disciplina la corresponsabilizzazione degli organizzatori di manifestazioni pubbliche. Ciò attraverso una collaborazione nel prevenire eventi vandalici, nell'individuazione e nel fermo di chi si rende responsabile di azioni criminose e nel pagamento dei danni provocati, nel rispetto di un principio fondamentale: chi rompe paga. La legge che disciplina l'esercizio del diritto a manifestare o ad occupare il suolo pubblico è il T.U.L.P.S. n.773/1931, il quale impone agli organizzatori di una manifestazione di darne preavviso alla Questura (può essere fatto anche per il tramite della Polizia locale) fornendone data, luogo, dati anagrafici, probabile numero di partecipanti. "Con questa proposta di legge - spiega Rodolfo Ziberna - prevediamo che il Questore possa chiedere agli organizzatori di manifestazioni pubbliche una garanzia economica (deposito cauzionale, fideiussione bancaria o assicurativa) con un massimale da centomila euro a cinque milioni, a seconda del numero di partecipanti, della natura dell'evento e del luogo in cui esso si svolge. A nostro avviso potrebbero anche attivarsi significative attenuanti (riduzioni del 50% o più) nel caso in cui gli organizzatori dovessero agevolare le forze dell'ordine nell'identificazione di chi ha materialmente provocato il danno o vi ha concorso, perché in tal caso dovranno essere aggrediti i suoi beni personali". "Nel momento in cui gli organizzatori saranno chiamati a una sorta di corresponsabilità - assicura Ziberna - sebbene solamente economica, ritengo saranno assai più attenti nel monitorare persone sospette e nel segnalarne tempestivamente la presenza alle forze dell'ordine. Non posso credere che le tifoserie e le società calcistiche non siano in grado di identificare quei violenti che la domenica lanciano bombe carta negli stadi o vi giungono con spranghe di ferro. Se non altro perché sono violenti che sono sempre presenti agli eventi sportivi. Come peraltro non posso credere che i partecipanti alle manifestazioni pubbliche non siano in grado di individuare preventivamente i black bloc, che giungono armati di tutto punto pronti a spaccare e a ferire. Oppure a riprenderli con telefoni cellulari in modo da agevolarne la successiva identificazione". "Nulla vieta - precisa il consigliere forzista - che in caso di eventi agonistici debbano essere le società sportive a fornire queste garanzie. Come potrebbero essere le associazioni di riferimento nazionali o regionali (forze politiche, sindacali, sociali) quelle chiamate a fornire garanzie nel caso di altre forme di manifestazioni. Ma ciò dovrebbe essere oggetto di separata regolamentazione da parte del Governo nazionale". Gli eventi vandalici che hanno avuto luogo il primo maggio a Milano in occasione dell'inaugurazione dell'Expo sono solo l'ultimo di altre manifestazioni che hanno lasciato alle spalle una città devastata. Ci riferiamo al G8 di Genova, ma anche alle diverse manifestazioni che hanno messo a ferro e fuoco Roma Capitale. Autovetture date alle fiamme, vetrine infrante, esercizi commerciali saccheggiati, facciate degli edifici pubblici e privati lordati con scritte, segnali stradali divelti e usati come armi, pavimentazione di sampietrini usata come proiettili. Milioni di euro di danni dopo ogni manifestazione a carico dei cittadini, dei contribuenti, che si vedono pertanto violati nel loro diritto alla sicurezza e danneggiati economicamente se proprietari di beni danneggiati. Perché deve essere il cittadino a pagare di tasca propria per le scorribande di ragazzotti violenti che si annoiano a casa loro? È sacrosanto il diritto dei pochi a manifestare, in particolare il proprio dissenso e la propria protesta, ma lo è altrettanto il diritto dei tanti a non vedere distrutti, danneggiati o deturpati beni pubblici o privati. Per non parlare delle forze di polizia, che rischiano ogni volta la pelle e che contano a fine evento i loro feriti. Sebbene con minori danni ed effetto mediatico, a decine si contano questi eventi vandalici e delittuosi ammantati dalla protesta politica o sociale. Anche lo sport, dove non dovrebbe esistere il nemico ma solo l'avversario, continua a offrici spettacoli poco edificanti di violenti gli uni contro gli altri schierati, con il solo scopo di picchiare, rompere, danneggiare. Troppe volte abbiamo assistito a cassonetti o autovetture date alle fiamme, a vetrine di negozi ed uffici infrante, a luoghi privati violati, a facciate di edifici pubblici e privati lordate e danneggiate. Troppe volte ci è scappato il ferito o addirittura il morto. Ogni anno solo a Roma si svolgono quasi 2.000 manifestazioni, tutte incluse, e ciascuna di esse comporta un costo per la pubblica amministrazione per il complesso di servizi assicurati, dalla vigilanza municipale all'asporto dei rifiuti e la pulizia conclusiva, per cui si spendono circa due milioni e mezzo ogni anno. E tra detti costi non includiamo quelli derivanti dai danneggiamenti da atti vandalici. Furono ben 16 i milioni spesi per pagare i danni derivanti dalla rivolta che scoppiò nel centro storico contro la fiducia votata in Parlamento al Governo Berlusconi all'indomani del 14 dicembre del 2010. Il 15 ottobre del 2011, la manifestazione pacifica promossa dai cosiddetti "indignati" si trasformò in 5 ore di guerriglia culminata in piazza San Giovanni con il rogo di un blindato dei carabinieri, 100 feriti, 20 fermati, 12 arrestati e violenze di ogni genere anche contro chi contestava i teppisti e 1 milione e 815mila euro di danni subiti dall'amministrazione di Roma. È ora di dire basta e di far pagare i danni a chi li provoca. Non è un fatto politico, ma solamente di civiltà, educazione e, alla fine, di semplice buonsenso.