AR: Revelant, terremoto occasione per riflettere su ruolo istituzioni
(ACON) Trieste, 6 mag - COM/AB - "39 anni sono trascorsi da
quel terribile giorno che ha scosso il Friuli, che ha portato
morte e distruzione, ma che ha generato reazioni incredibili di
solidarietà e generosità nei confronti di un popolo che con
caparbietà, forza d'animo e organizzazione ha ricostruito dalle
macerie fabbriche, case, chiese, scuole, paesi e città".
A intervenire è il consigliere regionale di Autonomia
Responsabile, Roberto Revelant, presente alla messa in ricordo
del tragico sisma del '76 che colpì il Friuli e Gemona.
"Per chi non ha visto il terremoto, rivedere le immagini di
allora fa capire da una parte la tragedia e il grande lavoro
svolto da tutti, ma soprattutto dovrebbe far riflettere il ruolo
efficace ed efficiente che ebbero le istituzioni. Accadesse oggi
riusciremmo a dare una risposta simile? Credo proprio di no.
Siamo arrivati sotto l'aspetto legislativo a un punto di non
ritorno, dove è complicatissimo affrontare l'ordinario e sarebbe
impossibile affrontare un'emergenza simile, nei tempi e nei modi
di allora. Pessimismo? Non credo. la realtà dice per esempio che
una casa non potrebbe essere ricostruita con l'aiuto dei
familiari, questo per le norme legate al lavoro e alla sicurezza,
quando allora molto spesso si costruivano le case nei sabati e
domeniche e tutti, oltre alle proprie professioni, erano anche
muratori, un mestiere allora diffuso e ora in via di estinzione
per l'assenza di cantieri. Vogliamo poi andare a vedere negli
archivi lo spessore delle pratiche edilizie di allora? Oggi ci
vorrebbero biblioteche intere per raccogliere i documenti
richiesti per il rilascio dei permessi a costruire. Per non
parlare poi dei tempi e dei relativi costi".
"Ripeto, siamo a un punto di non ritorno, c'è la necessità di
invertire la direzione degli ultimi 20 anni di elaborare leggi su
leggi e modifiche con l'obiettivo di semplificare raggiungendo
invece il risultato opposto. Bisogna produrre testi unici
eliminando contestualmente 5/6 leggi, altrimenti non ne verremo
mai fuori".
"Oggi verrà riattivato l'orologio del castello, ultimo simbolo di
una ricostruzione oramai praticamente completata e con grande
successo direi. Il terremoto, ma soprattutto la ricostruzione, ci
ha insegnato a decentrare e a semplificare, ed è questa la strada
da seguire: non si può continuare a normare tutto, va ridata
fiducia alle persone appellandosi al buon senso, punendo
eventualmente chi fa il furbo o sgarra".