CR: riforma Cal, relatori maggioranza Martines e Paviotti (3)
(ACON) Trieste, 12 mag - RCM - Il disegno di legge n. 90 sulla
disciplina del Consiglio delle autonomie locali (Cal) costituisce
un ulteriore momento del percorso di riforma del sistema
Regione/Autonomie locali del Friuli Venezia Giulia intrapreso
dall'inizio dell'attuale legislatura. La tappa precedente è
rappresentata dalla legge regionale n. 26 del 2014 che tratta le
Unioni territoriali intercomunali e la riallocazione di
determinate funzioni amministrative, dove è stata ridefinita
l'architettura istituzionale della Regione rafforzando il ruolo
dei Comuni. Conseguentemente, nel rinnovato contesto
ordinamentale si è reputato necessario riformare anche l'organo
rappresentativo delle Autonomie locali, il Cal, affinché sia in
grado di assicurare un confronto più rispondente al mutato quadro
istituzionale, svolgendo una funzione di sintesi delle molteplici
istanze dei territori, secondo una previsione espressa già nelle
linee guida approvate dalla Giunta regionale nell'ottobre del
2013.
Partendo da questa medesima premessa, Vincenzo Martines (Pd) e
Pietro Paviotti (Cittadini) hanno proseguito nell'esplicitare i
contenuti del ddl n. 90 in qualità di relatori di maggioranza.
Così i punti principali elencati da Martines: una rivisitazione
della composizione del Cal, prevedendo una rappresentanza
istituzionale di enti locali formata da un Comune per ciascuna
Unione territoriale intercomunale; sotto il profilo delle
funzioni, il rafforzamento del ruolo del Cal allo scopo di
favorire la coesione tra le istituzioni e la sintesi degli
interessi coinvolti nella definizione delle politiche
territoriali; individuare il Cal quale sede della permanente
collaborazione istituzionale fra la Regione, gli enti locali e
gli altri soggetti portatori di interessi; prevedere rilevanti
modifiche al processo di acquisizione del parere e di formazione
dell'intesa; un'innovativa attribuzione di funzioni deliberanti e
redigenti alle Commissioni interne del Consiglio; l'attribuzione
al Cal delle funzioni della Conferenza permanente per la
programmazione sanitaria e socio-sanitaria regionale in relazione
alle tematiche afferenti alle politiche sanitarie, sul
presupposto che alle Unioni fanno capo anche le funzioni degli
attuali ambiti distrettuali.
Per ciò che riguarda la composizione del Cal - ha detto Paviotti
-, si prevede una rappresentanza istituzionale di enti locali
formata da un Comune per ciascuna Unione territoriale
intercomunale, secondo una soluzione che ha il pregio di
garantire la rappresentatività dell'intero territorio regionale.
Per quanto riguarda invece le funzioni del Cal, se da un lato si
sono mantenute le forme di consultazione classica, rappresentate
dall'espressione dell'intesa e del parere sui provvedimenti che
rivestono effettiva rilevanza per il sistema delle Autonomie
locali, dall'altro si è previsto che il Consiglio collabori con
gli uffici regionali nella valutazione dell'impatto delle
politiche pubbliche sul territorio, ciò per valutare punti di
forza e di debolezza delle politiche attuate e fornire alla
Regione dati utili per un miglioramento costante dell'azione
amministrativa.
Sempre Paviotti ha poi fatto presente che il personale del Cal,
pur permanendo nell'ambito della Direzione centrale Autonomie
locali, è funzionalmente posto alle dipendenze del presidente del
Cal. Per valorizzare l'efficacia delle consultazioni, si è
previsto che, qualora la Giunta regionale si discosti dal parere
del Cal, la stessa debba approvare l'atto all'unanimità e
motivare il suo scostamento. Stabilita la possibilità, per il
Cal, di formulare proposte legislative da sottoporre alla Giunta
o ai consiglieri regionali: l'unico organo legislativo è il
Consiglio regionale, ma si confermare pure la convinzione che il
Cal possa e debba collaborare concretamente con il legislatore
per concorrere a una produzione legislativa capace di raggiungere
lo sviluppo della comunità regionale. In questo senso si afferma
qualcosa che giuridicamente già esiste (chiunque oggi può già
proporre a un consigliere di attivarsi su una particolare
materia, ha fatto presente Paviotti), ma che politicamente ha una
sua forza e segna un percorso virtuoso.
(immagini tv)
(segue)