NCD: Colautti, riordino Autonomie locali, chiediamo relazioni costanti
(ACON) Trieste, 13 mag - COM/RCM - "Preso atto delle numerose
modifiche apportate dalla Giunta regionale alla legge 26/2014 sul
riordino del Sistema Regione-Autonomie locali del Friuli Venezia
Giulia, i proponenti la mozione n. 118 sulla Riforma condivisa
degli Enti locali la ritengono superata dalla presentazione di un
ordine del giorno sulla necessità di una verifica costante
dell'andamento della riforma delle Autonomie locali".
Lo ha dichiarato Alessandro Colautti, capogruppo del Nuovo
Centrodestra e relatore unico di opposizione in Aula per il ddl
n. 90, che ha presentato quell'ordine del giorno accolto dalla
Giunta e sottoscritto anche da Luca Ciriani (FdI/AN), Paride
Cargnelutti (NCD), Renzo Tondo (AR), Claudio Violino (Misto),
Riccardo Riccardi e tutti gli altri consiglieri di FI, Elena
Bianchi (M5S).
Nel documento si prende atto - rende noto Colautti - che, durante
il dibattito in Aula, alcune delle richieste evidenziate nella
mozione 118 sono state fatte proprie dalla Giunta regionale con
opportune modifiche al testo della 26/2014; tra queste, la
gradualità temporale nell'esercizio associato delle funzioni
tramite le Uti, il rafforzamento dei subambiti, la possibilità di
fusione delle Uti. Sempre l'Esecutivo ha poi considerato la
necessità di proseguire, parallelamente alla riforma, anche con
la presentazione di alcuni altri pilastri legislativi essenziali
al procedere della riforma stessa, quali ad esempio la riforma
della finanza degli Enti locali, l'armonizzazione dei bilanci del
Sistema Regione-Autonomie locali e la riforma del comparto unico
del pubblico impiego, anche per assicurare la mobilità
orizzontale tra il personale, nonché la necessità di riformare
l'Amministrazione regionale.
Ecco che con l'ordine del giorno approvato - precisa Colautti -
impegniamo la Giunta a relazionare periodicamente alla
Commissione consiliare competente il monitoraggio della riforma
nel suo divenire per consentire rapidi interventi correttivi.
Tutto ciò conferma la nostra posizione critica su come è stato
complessivamente affrontato tale riordino, pur apprezzando le
modifiche introdotte.