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NCD: Colautti, riordino Autonomie locali, chiediamo relazioni costanti

13.05.2015
16:16
(ACON) Trieste, 13 mag - COM/RCM - "Preso atto delle numerose modifiche apportate dalla Giunta regionale alla legge 26/2014 sul riordino del Sistema Regione-Autonomie locali del Friuli Venezia Giulia, i proponenti la mozione n. 118 sulla Riforma condivisa degli Enti locali la ritengono superata dalla presentazione di un ordine del giorno sulla necessità di una verifica costante dell'andamento della riforma delle Autonomie locali". Lo ha dichiarato Alessandro Colautti, capogruppo del Nuovo Centrodestra e relatore unico di opposizione in Aula per il ddl n. 90, che ha presentato quell'ordine del giorno accolto dalla Giunta e sottoscritto anche da Luca Ciriani (FdI/AN), Paride Cargnelutti (NCD), Renzo Tondo (AR), Claudio Violino (Misto), Riccardo Riccardi e tutti gli altri consiglieri di FI, Elena Bianchi (M5S). Nel documento si prende atto - rende noto Colautti - che, durante il dibattito in Aula, alcune delle richieste evidenziate nella mozione 118 sono state fatte proprie dalla Giunta regionale con opportune modifiche al testo della 26/2014; tra queste, la gradualità temporale nell'esercizio associato delle funzioni tramite le Uti, il rafforzamento dei subambiti, la possibilità di fusione delle Uti. Sempre l'Esecutivo ha poi considerato la necessità di proseguire, parallelamente alla riforma, anche con la presentazione di alcuni altri pilastri legislativi essenziali al procedere della riforma stessa, quali ad esempio la riforma della finanza degli Enti locali, l'armonizzazione dei bilanci del Sistema Regione-Autonomie locali e la riforma del comparto unico del pubblico impiego, anche per assicurare la mobilità orizzontale tra il personale, nonché la necessità di riformare l'Amministrazione regionale.

Ecco che con l'ordine del giorno approvato - precisa Colautti - impegniamo la Giunta a relazionare periodicamente alla Commissione consiliare competente il monitoraggio della riforma nel suo divenire per consentire rapidi interventi correttivi. Tutto ciò conferma la nostra posizione critica su come è stato complessivamente affrontato tale riordino, pur apprezzando le modifiche introdotte.