Citt: Paviotti, legge Cal ulteriore tappa in percorso riforme
(ACON) Trieste, 13 mag - COM/AB - La legge di riforma del
Consiglio delle Autonomie locali segna un'ulteriore tappa del
percorso di riforme intrapreso con decisione dall'inizio
dell'attuale legislatura.
Il giudizio è del capogruppo dei Cittadini in Consiglio
regionale, Pietro Paviotti, che aggiunge.
In questo quadro è stato utile anche rivedere l'assetto del
Consiglio che raggruppa i rappresentanti dei territori (Cal). Le
novità introdotte riguardano in particolare le funzioni: se da un
lato si sono mantenute le forme di consultazione classica,
rappresentate dall'espressione dell'intesa e del parere sui
provvedimenti che però rivestono effettiva rilevanza per il
sistema delle autonomie locali, dall'altro si è previsto che il
Cal collabori con gli uffici regionali competenti, alla
valutazione dell'impatto delle politiche pubbliche sul
territorio, per valutare punti di forza e di debolezza delle
politiche attuate e fornire alla Regione dati utili per un
miglioramento costante dell'azione amministrativa. In pratica, è
stata rafforzata l'indipendenza del CAL e, allo stesso tempo, si
è dato ancora maggiore valore al suo parere.
Va pure sottolineato che, con l'obiettivo di valorizzare
l'efficacia del processo di consultazione, è stato previsto un
significativo elemento di novità: d'ora in poi, qualora la Giunta
regionale intendesse discostarsi dal parere del Consiglio delle
Autonomie locali, la stessa dovrà approvare l'atto all'unanimità
e motivare lo scostamento dal parere espresso dal Cal.
È stata inoltre stabilita la possibilità per il Cal di formulare
proposte legislative da sottoporre alla Giunta regionale o ai
consiglieri regionali, collaborando concretamente con il
legislatore per raggiungere gli obiettivi di sviluppo della
comunità regionale. In questo senso si è affermato qualcosa che
giuridicamente già esisteva (chiunque può già proporre a un
consigliere di attivarsi su una particolare materia), ma che
politicamente ha una sua forza e segna un percorso virtuoso.
Il voto per la riforma del Cal è stata l'occasione per approvare
anche alcune modifiche alle legge n.26 (Ordinamento delle Unioni
territoriali intercomunali e riallocazione di funzioni
amministrative) che, di fatto, ha ridefinito l'architettura
istituzionale della nostra regione.
"Sul fatto che i Comuni debbano unirsi per meglio programmare le
politiche di sviluppo e organizzare servizi più efficienti sul
territorio - ha spiegato Pietro Paviotti - il centrosinistra non
ha mai avuto dubbi: questo è fin dal principio il cardine della
nostra riforma e abbiamo sempre saputo che il cambiamento non
sarebbe stato facile. Le modifiche introdotte con gli ultimi
emendamenti hanno confermato l'impianto della legge. Come Gruppo
consiliare abbiamo sostenuto da sempre la necessità di garantire
una maggiore gradualità nell'entrata in vigore delle nuove
competenze attribuite alle Unioni dei Comuni e un ruolo più
incisivo dei sub-ambiti. In fase di approvazione della norma è
inoltre stata riconosciuta una situazione peculiare
rappresentata dai Comuni del Canal del Ferro-Val Canale che, pur
avendo un numero di abitanti limitati, amministrano un'area molto
vasta. Per questa ragione, in deroga ai criteri generali che
hanno guidato l'individuazione delle UTI, si è deciso di
costituire un'ulteriore Unione".
"Riguardo all'organizzazione dei Comuni in sub-ambiti - ha
concluso Paviotti - che noi Cittadini avremmo voluto rafforzare
ancora di più, siamo convinti che, laddove ritenuto dai
territori, possano rappresentare lo strumento utile e ideale a
facilitare il raggiungimento dell'obiettivo finale, ovvero nuove
UTI operative a partire dal 1° gennaio 2016 con servizi più
efficienti e una migliore programmazione".