Pd: Martines/Agnola, Uti Canal del Ferro-Valcanale dà ascolto sindaci
(ACON) Trieste, 13 mag - COM/MPB - "Con il voto sulla legge sul
Cal chiudiamo una sessione di tre giorni di lavoro dove sono
state prese in considerazione ipotesi di modifica che provenivano
dai territori, cercando di condividere le scelte da prendere nel
mondo più amplio possibile".
È il commento del consigliere regionale del Pd Vincenzo Martines,
presidente della V Commissione, a margine dell'approvazione del
disegno di legge 90 sulla disciplina del Consiglio delle
autonomie locali (Cal) e della modifica della Riforma degli enti
locali. Il Consiglio, nel votare il provvedimento ha variato il
numero delle Uti, che passano a 18 al posto delle precedenti 17,
prendendo in considerazione le istanze che provenivano dal
territorio della Canal del Ferro - Valcanale.
"Per quanto il comportamento del centrodestra sia stato un po'
contraddittorio, e lo abbiamo visto dal voto, su alcuni punti
abbiamo ragionato insieme, ottenendo alcuni risultati importanti:
una maggiore flessibilità per i Comuni nell'applicazione della
legge, miglioramenti a favore della governance all'interno delle
Uti e la valutazione di alcuni aspetti specifici".
Quanto all'Uti Canal del Ferro-Valcanale, secondo il consigliere
Enio Agnola (Pd), firmatario dell'emendamento che ne ha dato
vita, "il processo riformatore esce ulteriormente rafforzato da
questo passaggio. Questa è una dimostrazione di un ascolto che
non è mai venuto meno e che continuerà. Ci siamo fatti carico di
una situazione particolare legata a un territorio che registra
per le sue particolarità geografiche uno smisurato rapporto tra
numero di abitanti (che rimane il riferimento dimensionale della
riforma per il resto del territorio regionale) e un'enorme
superficie territoriale".
Inoltre, aggiunge Agnola, "questa decisione valorizzerà ancor più
gli obiettivi della riforma per quanto riguarda l'omogeneità
delle Uti e le possibilità di rapporti collaborativi e sinergici
tra le Uti stesse, che in questo ulteriore passaggio normativo ha
visto precisarsi con la possibilità di istituire uffici comuni
tra le unioni".