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Pd: Martines/Agnola, Uti Canal del Ferro-Valcanale dà ascolto sindaci

13.05.2015
17:10
(ACON) Trieste, 13 mag - COM/MPB - "Con il voto sulla legge sul Cal chiudiamo una sessione di tre giorni di lavoro dove sono state prese in considerazione ipotesi di modifica che provenivano dai territori, cercando di condividere le scelte da prendere nel mondo più amplio possibile".

È il commento del consigliere regionale del Pd Vincenzo Martines, presidente della V Commissione, a margine dell'approvazione del disegno di legge 90 sulla disciplina del Consiglio delle autonomie locali (Cal) e della modifica della Riforma degli enti locali. Il Consiglio, nel votare il provvedimento ha variato il numero delle Uti, che passano a 18 al posto delle precedenti 17, prendendo in considerazione le istanze che provenivano dal territorio della Canal del Ferro - Valcanale.

"Per quanto il comportamento del centrodestra sia stato un po' contraddittorio, e lo abbiamo visto dal voto, su alcuni punti abbiamo ragionato insieme, ottenendo alcuni risultati importanti: una maggiore flessibilità per i Comuni nell'applicazione della legge, miglioramenti a favore della governance all'interno delle Uti e la valutazione di alcuni aspetti specifici".

Quanto all'Uti Canal del Ferro-Valcanale, secondo il consigliere Enio Agnola (Pd), firmatario dell'emendamento che ne ha dato vita, "il processo riformatore esce ulteriormente rafforzato da questo passaggio. Questa è una dimostrazione di un ascolto che non è mai venuto meno e che continuerà. Ci siamo fatti carico di una situazione particolare legata a un territorio che registra per le sue particolarità geografiche uno smisurato rapporto tra numero di abitanti (che rimane il riferimento dimensionale della riforma per il resto del territorio regionale) e un'enorme superficie territoriale".

Inoltre, aggiunge Agnola, "questa decisione valorizzerà ancor più gli obiettivi della riforma per quanto riguarda l'omogeneità delle Uti e le possibilità di rapporti collaborativi e sinergici tra le Uti stesse, che in questo ulteriore passaggio normativo ha visto precisarsi con la possibilità di istituire uffici comuni tra le unioni".