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SEL: Lauri, per Sunsplash scelta ideologica e vulnus a libertà

15.05.2015
12:12
(ACON) Trieste, 15 mag - COM/AB - "Ci siamo fatti scappare un evento di grande ritorno economico, di alto prestigio culturale, capace di rendere attrattivo un territorio intero e di farne una meta internazionale ed europea. Il pregiudizio e la cultura del proibizionismo non solo sono entrate a gamba tesa nella sfera delle libertà individuali di migliaia di giovani, ma hanno portato altrove un progetto che creava economia per il territorio facendolo conoscere in tutta Europa".

Queste le parole di Giulio Lauri, capogruppo di SEL in Consiglio regionale, all'indomani dell'assoluzione di Filippo Giunta che mette fine alla vicenda Rototom.

Il Festival reggae più famoso d'Europa aveva Osoppo come casa. Nato nel 1994, questo evento ecologista, antirazzista e antiproibizionista portava in un paese di 2000 anime 150mila persone. Il Sole24Ore aveva stimato che la ricaduta economica del Rototom Sunsplash andava dai 5 ai 7 milioni di euro all'anno. Ci lavoravano 2000 persone. Fino al 2009. Filippo Giunta, presidente dell'Associazione che organizzava il tutto, anima della manifestazione, venne accusato di aver violato la norma che colpisce "chi adibisce un luogo al consumo di droghe" in base alla legge Fini-Giovanardi e il clima politico di allora non aiutò, fino alla sentenza di assoluzione di questi giorni, perché il fatto non sussiste. Peccato che nel frattempo Giunta abbia fatto armi e bagagli e si sia spostato a Benicàssim: 2000 posti di lavoro con una ricaduta economica di 24 milioni di euro.

"Uno dei più grande festival della Spagna era in Italia - conclude Lauri. Gli organizzatori pensano ancora al Friuli Venezia Giulia e hanno nuove idee per la nostra regione. Assieme al Comune, di fronte a una buona proposta, auspichiamo che tornino e pensiamo che anche la Regione debba fare la sua parte. Sono tempi difficili per l'imprenditoria giovanile. Facciamo in modo che una cultura oscurantista non faccia espatriare queste idee. Specie quando esistono numeri così sostanziosi che ne suffragano la bontà. Altri giovani vogliono cimentarsi nell' industria culturale e devono trovare le condizioni per poterlo fare".