Citt: legge Agenzia del lavoro riporta regia in capo alla Regione
(ACON) Trieste, 19 mag - COM/AB - Con l'approvazione della
legge di riforma dei servizi per l'impiego, che dalle Province
passeranno in carico alla Regione, viene realizzata una nuova
organizzazione delle competenze in materia attraverso
l'istituzione dell'Agenzia regionale per il lavoro.
Il Gruppo consiliare regionale dei Cittadini ha sostenuto e
votato in Aula la norma perché convinto che il provvedimento
raggiunga il risultato voluto dal centrosinistra, ovvero che la
regia sulle politiche del lavoro sia di nuovo nelle mani della
Regione, evitando gestioni frammentate in un momento così
delicato per l'occupazione anche in conseguenza degli importanti
provvedimenti presi in merito di recente dal Governo nazionale.
"La discussione in Consiglio - hanno sottolineato i consiglieri
Pietro Paviotti, Gino Gregoris ed Emiliano Edera - è stata
strumentalizzata dall'opposizione di centrodestra, che si è
concentrata quasi esclusivamente sull'aumento dei costi derivanti
dall'attuazione della riforma. In realtà parliamo del costo degli
addetti al servizio che possiamo dividere in tre categorie: il
personale che a suo tempo era passato dalla Regione alle Province
e che oggi fa il percorso inverso; il personale assunto in questi
anni dalle Province; i 55 lavoratori precari che, superato un
concorso pubblico, sono in servizio a tempo determinato presso i
centri per l'impiego e saranno ora stabilizzati".
"È stato inoltre accolto dalla Giunta un ordine del giorno
finalizzato ad assicurare che, di pari passo, a fronte del
turnover di personale della nuova Agenzia regionale per il
lavoro, verranno assunte le persone risultate idonee nelle
graduatorie concorsuali vigenti in Regione e nelle Province, per
specifici profili professionali attinenti".
"In un processo ampio di riforma come quello in atto per gli Enti
locali - hanno aggiunto i consiglieri del Gruppo dei Cittadini -
ci sono due grandi obiettivi da raggiungere: da un lato una
migliore qualità dei servizi resi al cittadino tramite la ricerca
di maggiore efficienza ed adeguatezza degli enti e dall'altro un
contenimento della spesa pubblica. A nostro giudizio, l'insieme
del processo riformatore tende a raggiungere questo doppio
obiettivo: non si può guardare solo con la lente del risparmio
economico i singoli passi che stiamo facendo nella direzione
giusta. Nel caso della nuova Agenzia regionale per il lavoro, la
qualità del servizio offerto è assodata ed essere riusciti a non
disperdere quella professionalità riconosciuta da più parti agli
addetti fino a oggi in forza alle Province è sicuramente un fatto
positivo. La leggera diseconomia deriva dal fatto che la
stabilizzazione di personale precario comporta sempre maggiori
oneri, ma si tratta della logica conseguenza di un'azione
assolutamente condivisibile perché non è pensabile che per
risparmiare la Pubblica amministrazione mantenga nel precariato i
propri dipendenti".
"Si tratta dunque - hanno concluso i Cittadini - di una scelta
consapevole e corretta nei confronti dei lavoratori e degli
utenti, che ci porta ad allinearci agli standard europei
richiesti direttamente dalle imprese e ad affrontare seriamente i
temi legati all'occupazione, purtroppo una delle piaghe anche
della nostra comunità regionale".