SEL: Lauri, unioni civili un diritto, lo Stato legiferi
(ACON) Trieste, 22 mag - COM/RCM - Il capogruppo di SEL in
Consiglio regionale, Giulio Lauri, prendendo parte al convegno
sui diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e trangender
(Lgbt) organizzato dal Garante regionale FVG per le persone a
rischio discriminazione, commenta così la più recente sentenza
del Tribunale amministrativo regionale: "Dando torto ad Alfano
impedisce ai prefetti di cancellare le trascrizioni dei matrimoni
gay contratti all'estero e questo è positivo, ma è vero anche che
quella sentenza non fa che passare semplicemente la palla alla
Procura e questo, per lo Stato di diritto, è una sconfitta".
Dal convegno - fa sapere Lauri - è emerso quanta strada debba
ancora fare l'Italia per la tutela dei diritti delle persone Lgbt
e contro le discriminazioni fondate sull'orientamento sessuale e
l'identità di genere. Lo Stato continua a non legiferare, così
come sta accadendo con il testamento biologico, e questo vuoto
normativo non tiene conto del cambiamento culturale in atto nella
società civile sulle unioni omosessuali. Mentre la società corre
avanti, la politica inspiegabilmente decide di stare ferma.
Dal confronto con gli altri Paesi europei - conclude il
consigliere di SEL - rileviamo quanto siamo in ritardo rispetto a
una risposta coraggiosa e chiara su questi temi. La scelta di
trascrivere all'anagrafe il matrimonio tra cittadini dello stesso
sesso da parte dei sindaci di Trieste Cosolini e di Udine Honsell
persegue la strada del riconoscimento dei diritti su cui
innanzitutto lo Stato deve impegnarsi, evitando che debbano
essere seguite altre strade surrettizie per svolgere un compito
che è di sua pertinenza.