CR: approvata mozione pro Pordenonese (4)
(ACON) Trieste, 26 mag - RCM - Due mozioni per sostenere il
territorio più occidentale della regione: arrivano all'attenzione
dell'Aula "Pordenone rialzati" di Piccin (Misto)-De Anna
(FI)-Santarossa (AR)-Violino (Misto)-Riccardi (FI) e "Sostegno
area pordenonese" di Liva-Bagatin-Da Giau-Gerolin-Zecchinon
(Pd)-Gregoris (Citt)-Piccin-Santarossa, a cui poi si sono
aggiunti De Anna, Violino, Riccardi, oltre a Gratton (SEL).
Il primo documento lo ha giustificato la Piccin, che poi lo ha
anche ritirato vista l'impostazione più ampia del secondo:
l'intento era di impegnare la Giunta Serracchiani a sentire i
rappresentanti delle categorie economiche e sociali del
territorio pordenonese e poi compiere ogni azione utile a
salvaguardare e potenziare l'identità, tanto economica quanto
culturale e sociale, di quell'area.
Ecco che la seconda mozione, illustrata da Liva, ha messo
d'accordo tutti chiedendo all'Esecutivo regionale la giusta
attenzione, anche in termini di perequazione delle risorse e
delle opportunità, per quell'area coincidente con la provincia di
Pordenone che in questi anni si è caratterizzata per il coraggio
con cui ha affrontato le innovazioni, anche istituzionali, che
hanno riguardato il proprio territorio. Non per questo è meno
disponibile a sostenere e a innervare l'unità e la specialità
regionale, mentre può vantare eccellenze e capacità in molti
campi, oggi soffre come e più di altre la crisi, ma conta come e
più degli altri di poter presto concorrere al suo superamento.
Prima dell'approvazione unanime, la parte dell'assessore
Bolzonello la posizione della Giunta: Liva e la Piccin hanno
portato all'attenzione una discussione che non è di Pordenone ma
dell'intero territorio regionale, anzi dell'autonomia della
Regione che passa attraverso la capacità di essere innovativi e
competitivi, come viene richiesto a una Regione "speciale". I
nostri territori sono in sofferenza sì per la crisi, ma perchè
obbligati a ri-orientare il proprio modo di produrre, che è
andato via via mutando. Si tratta di un cambio di paradigma, e
per Pordenone è ancora più facile sostenerlo perchè passa da
città-fabbrica a città che si riorganizza tanto come grande polo
agroalimentare quanto come piccole e medie imprese obbligate a
essere ancora più competitive di prima, dove l'innovazione e la
logistica diventano fondamentali. Noi oggi non ci mettiamo a fare
rivendicazioni di un singolo elemento, ma di una competitività
che deve essere "esportata" a tutto il resto del territorio,
perchè ogni settore deve funzionare a incastro come in un puzzle.
(immagini tv)
(segue)