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VI Comm: audizione Anci su Agenda europea immigrazione

28.05.2015
13:08
(ACON) Trieste, 28 mag - RCM - Audizione dell'Associazione nazionale Comuni italiani (Anci), in VI Commissione consiliare presieduta da Franco Codega (Pd), in merito alla Comunicazione della Commissione europea su "Agenda europea sulla migrazione" del 2015, presente l'assessore Gianni Torrenti.

E proprio da quest'ultimo, i consiglieri hanno appreso che attualmente sono 33 i Comuni del Friuli Venezia Giulia direttamente coinvolti dalla presenza di immigrati; 7 sono coinvolti stagionalmente, tra cui in primis Lignano con 100 persone (sono trasferite altrove da maggio a settembre, poi probabilmente torneranno nella cittadina balneare); altri Comuni, invece, hanno fatto domanda per accoglierli, ma sono in attesa della convenzione con la Prefettura o stanno adeguando le strutture di accoglimento. Per quanto riguarda Tarvisio (interessato con Fusine), Malborghetto e Pontebba - ha voluto precisare Torrenti -, hanno un impegno di 80 persone complessive, ma a oggi non ne ospitano neppure una perché le strutture sono in via di ristrutturazione. Perciò sono 40 su 216, i Comuni interessati.

In rappresentanza dell'Anci, Laura Famulari ha invece affermato che Tarvisio e i Comuni capoluogo di provincia sono i più interessati, quanto a numeri, da queste presenze. Pordenone meno di tutte, mentre Trieste più di tutte, con 720 rifugiati. Il numero è il più grande perché lì c'è un sistema strutturato con un'assistenza diffusa. L'offerta di appartamenti privati per la collocazione di queste persone è la via maestra, in parallelo stiamo valutando la possibilità di utilizzare alloggi condominiali del demanio.

Sino a un certo numero di presenze - ha aggiunto la Famulari - è andato tutto bene, poi sono state scelte delle soluzioni di una maggiore concentrazione, che però non hanno dato buoni risultati. Perciò ci sentiamo di dire che l'accoglienza diffusa è la soluzione migliore.

La ricollocazione di un rifugiato si può effettuare - ha proseguito la rappresentante dell'Anci - se c'è un'accoglienza, ma anche se c'è il luogo dove ricollocarlo. Perciò serve una situazione più strutturata altrimenti si ricreano dei piccoli Cara, quei Centri di accoglienza per richiedenti asilo che hanno dimostrato di non essere la soluzione migliore.

La Famulari non ha poi sottovalutato l'importanza delle attività di volontariato tanto per gli immigrati quanto per la percezione della popolazione in merito all'integrazione di questi stranieri. Infine ha rimarcato la necessità di sostenere con forza una suddivisione proporzionale del territorio, ciò contemporaneamente alla creazione di centri per la prima accoglienza.

Ancora dall'assessore Torrenti si è appreso che sino ad Agenda europea erano solo 7 su 28 i Paesi Ue che ospitavano i richiedenti asilo, ora l'obbligo è stato esteso a tutti. Non solo, ma Austria, Ungheria e Svezia hanno un dato di accoglienza superiore al nostro di 10 volte; la Carinzia ha una presenza percentuale di 20 volte maggiore del Friuli Venezia Giulia.

Sparsi sul territorio regionale vivono 108mila immigrati regolari, calati di numero negli anni della crisi 2008-2009, ma comunque raddoppiati in 10 anni. Se non ci siamo accorti di 4.000 stranieri in più rispetto allo scorso anno ma infastidiscono 200 richiedenti asilo - ha commentato amareggiato Torrenti -, allora vuol dire che c'è qualcosa che non va.

È del 2,19% rispetto alla popolazione totale la quota di assegnazione del FVG, e sino al 31 dicembre 2014 - ha aggiunto l'assessore - nessuno l'ha messa in discussione, poi questioni elettorali hanno cambiato la situazione. Sino a ottobre scorso, in quel 2,19% non erano conteggiati gli immigrati che arrivano da noi via terra, anche se la presenza è diventata significativa. Oggi, invece, vi rientrano. A breve presenterò un Piano sull'accoglienza degli immigrati che si baserà sull'offerta per ambiti territoriali.

Al termine, il presidente Codega ha formulato un documento che consegnerà al collega della V Commissione affinché se ne tenga conto nelle osservazioni che saranno mandate alla Commissione europea. In esso si chiede di approfondire l'aspetto dell'accoglienza diffusa; aumentare la cooperazione internazionale tra gli Stati europei; anticipare la scelta e la valutazione delle richieste d'asilo già nel Paese da dove i profughi partono, quindi prima che affrontino il mare; garantire maggiore vigilanza e maggiori risorse per i minori non accompagnati. Tutti i punti che hanno trovato il consenso unanime dei consiglieri, mentre a maggioranza, dietro specifica richiesta di Silvana Cremaschi (Pd), è stata inserita la richiesta di ripensare alle politiche economico-militari verso i Paesi in guerra.

(immagini tv)