Maggioranza presenta proposta di legge per il sostegno al reddito
(ACON) Trieste, 29 mag - COM/AB - A seguito degli impegni
elettorali programmatici, la maggioranza di centrosinistra ha
presentato la proposta di legge "Misure di inclusione attiva e di
sostegno al reddito". Una forma di sostegno ai nuclei familiari
residenti in regione che, per una pluralità di motivazioni, si
trova in condizioni di difficoltà economica e necessita di un
sostegno per evitare di permanere o cadere in forme di
marginalità sociale.
A presentare l'iniziativa, nel corso di una conferenza stampa,
sono stati i tre capigruppo di maggioranza, Diego Moretti (Pd),
Pietro Paviotti (Cittadini) e Giulio Lauri (Sel), insieme ai
presidenti della II e III commissione, Alessio Gratton (Sel) e
Franco Rotelli (Pd).
Secondo il capogruppo del Pd, Moretti, "questa proposta di legge
di iniziativa consiliare, che segue un impegno elettorale della
coalizione, definisce due linee di intervento: una misura
monetaria di sostegno al reddito e una di inclusione sociale
attiva attraverso un patto tra cittadino ed enti locali.
Quest'ultimo punto, la vera novità della legge, responsabilizza
il cittadino e istituzione nell'impegno a uscire dalla situazione
di disagio. Si tratta di una misura sperimentale, necessaria a
monitorarne l'applicazione e gli effetti. Rispetto al raccordo
con la normativa nazionale in corso di stesura da parte del
Governo, è previsto una sua integrazione non appena la stessa
sarà operativa".
Questa iniziativa, ha sottolineato inoltre Moretti "è aperta al
contributo di tutte le forze consiliari, ed è la migliore
risposta a chi ci accusa di non esercitare positivamente la
nostra specialità".
Anche il capogruppo dei Cittadini, Paviotti, nel ricordare
"l'impegno preso in campagna elettorale su un tema così
sensibile", ha sottolineato che "oltre all'aspetto monetario è
necessario ricordare il ruolo dei servizi sociali dei Comuni ai
quali si chiede di intervenire con una pluralità di azioni che
permettano alle famiglie di ritrovare l'autonomia".
L'obiettivo, ha aggiunto Paviotti, "è anche di semplificare e
snellire la burocrazia. Accorpiamo quanto possibile l'aiuto ai
nuclei in difficoltà in un'unica misura, ma capace di dare
risposte più aderenti ai bisogni. Ci troveremo di fronte a una
platea di richiedenti diversificata: alcuni potranno accedere al
mondo del lavoro e uscire dalla condizione di difficoltà; altri
invece avranno difficoltà a essere inseriti nel normale mercato
del lavoro. Per questi sarà necessario rafforzare il rapporto con
il terzo settore e attivare forme alternative di occupazione
protetta quali i tirocini inclusivi".
Secondo il capogruppo di Sel, Lauri, "il sostegno al reddito è
stato al centro del dibattito politico del Paese negli ultimi due
anni e noi siamo la prima Regione a realizzarlo: anche per
questo, alla vigilia delle elezioni regionali, credo che si possa
dire con forza a tutti che il Friuli Venezia Giulia è un'altra
cosa e che stiamo esercitando positivamente la nostra specialità.
Con una novità importante, e cioè una misura per la prima volta
rivolta non soltanto alle famiglie e ai lavoratori dipendenti che
perdono il lavoro ma anche ai precari e alle partite Iva, quelli
a cui nessuno ha mai dato risposte. Dal Friuli Venezia Giulia -
ha concluso Lauri - un altro passo in avanti fondamentale
nell'attuazione del programma, con il centrosinistra che nel
cuore della grande crisi finora si è occupato di far ripartire
l'economia e il lavoro, ma da ora si impegna anche a fare sì che
nessuno resti indietro".
La legge è rivolta ai nuclei familiari, anche costituiti da una
sola persona, con Isee inferiore a 6mila euro annui, residenti in
regione (almeno 1 componente) da almeno un anno. Si tratta di una
misura a "sportello", quindi non c'è un bando al quale
partecipare. La durata del beneficio è prevista in 12 mesi
rinnovabile per altri 12, ma con una sospensione di almeno 4
mesi. E' una misura di tipo universale (rivolta cioè a tutti
coloro i quali hanno il requisito Isee) ma selettiva. Significa
che per potervi accedere è necessario che il nucleo familiare si
impegni a sottoscrivere un patto con i servizi sociali dal quale
emergano diritti e doveri reciproci.
La disponibilità economica è pari a 10 milioni di euro previsti
nella finanziaria 2015; è una cifra sufficiente visto che la
legge entrerà in vigore negli ultimi mesi dell'anno. Dal 2016 si
potrà sommare agli 11 milioni di euro del fondo di solidarietà;
dopodiché, anche in base alle risultanze di una prima
applicazione della legge, la Regione dovrà verificare quale sia
una cifra congrua da assegnare per questo obiettivo.