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Maggioranza presenta proposta di legge per il sostegno al reddito

29.05.2015
16:10
(ACON) Trieste, 29 mag - COM/AB - A seguito degli impegni elettorali programmatici, la maggioranza di centrosinistra ha presentato la proposta di legge "Misure di inclusione attiva e di sostegno al reddito". Una forma di sostegno ai nuclei familiari residenti in regione che, per una pluralità di motivazioni, si trova in condizioni di difficoltà economica e necessita di un sostegno per evitare di permanere o cadere in forme di marginalità sociale.

A presentare l'iniziativa, nel corso di una conferenza stampa, sono stati i tre capigruppo di maggioranza, Diego Moretti (Pd), Pietro Paviotti (Cittadini) e Giulio Lauri (Sel), insieme ai presidenti della II e III commissione, Alessio Gratton (Sel) e Franco Rotelli (Pd).

Secondo il capogruppo del Pd, Moretti, "questa proposta di legge di iniziativa consiliare, che segue un impegno elettorale della coalizione, definisce due linee di intervento: una misura monetaria di sostegno al reddito e una di inclusione sociale attiva attraverso un patto tra cittadino ed enti locali. Quest'ultimo punto, la vera novità della legge, responsabilizza il cittadino e istituzione nell'impegno a uscire dalla situazione di disagio. Si tratta di una misura sperimentale, necessaria a monitorarne l'applicazione e gli effetti. Rispetto al raccordo con la normativa nazionale in corso di stesura da parte del Governo, è previsto una sua integrazione non appena la stessa sarà operativa".

Questa iniziativa, ha sottolineato inoltre Moretti "è aperta al contributo di tutte le forze consiliari, ed è la migliore risposta a chi ci accusa di non esercitare positivamente la nostra specialità".

Anche il capogruppo dei Cittadini, Paviotti, nel ricordare "l'impegno preso in campagna elettorale su un tema così sensibile", ha sottolineato che "oltre all'aspetto monetario è necessario ricordare il ruolo dei servizi sociali dei Comuni ai quali si chiede di intervenire con una pluralità di azioni che permettano alle famiglie di ritrovare l'autonomia".

L'obiettivo, ha aggiunto Paviotti, "è anche di semplificare e snellire la burocrazia. Accorpiamo quanto possibile l'aiuto ai nuclei in difficoltà in un'unica misura, ma capace di dare risposte più aderenti ai bisogni. Ci troveremo di fronte a una platea di richiedenti diversificata: alcuni potranno accedere al mondo del lavoro e uscire dalla condizione di difficoltà; altri invece avranno difficoltà a essere inseriti nel normale mercato del lavoro. Per questi sarà necessario rafforzare il rapporto con il terzo settore e attivare forme alternative di occupazione protetta quali i tirocini inclusivi".

Secondo il capogruppo di Sel, Lauri, "il sostegno al reddito è stato al centro del dibattito politico del Paese negli ultimi due anni e noi siamo la prima Regione a realizzarlo: anche per questo, alla vigilia delle elezioni regionali, credo che si possa dire con forza a tutti che il Friuli Venezia Giulia è un'altra cosa e che stiamo esercitando positivamente la nostra specialità. Con una novità importante, e cioè una misura per la prima volta rivolta non soltanto alle famiglie e ai lavoratori dipendenti che perdono il lavoro ma anche ai precari e alle partite Iva, quelli a cui nessuno ha mai dato risposte. Dal Friuli Venezia Giulia - ha concluso Lauri - un altro passo in avanti fondamentale nell'attuazione del programma, con il centrosinistra che nel cuore della grande crisi finora si è occupato di far ripartire l'economia e il lavoro, ma da ora si impegna anche a fare sì che nessuno resti indietro". La legge è rivolta ai nuclei familiari, anche costituiti da una sola persona, con Isee inferiore a 6mila euro annui, residenti in regione (almeno 1 componente) da almeno un anno. Si tratta di una misura a "sportello", quindi non c'è un bando al quale partecipare. La durata del beneficio è prevista in 12 mesi rinnovabile per altri 12, ma con una sospensione di almeno 4 mesi. E' una misura di tipo universale (rivolta cioè a tutti coloro i quali hanno il requisito Isee) ma selettiva. Significa che per potervi accedere è necessario che il nucleo familiare si impegni a sottoscrivere un patto con i servizi sociali dal quale emergano diritti e doveri reciproci.

La disponibilità economica è pari a 10 milioni di euro previsti nella finanziaria 2015; è una cifra sufficiente visto che la legge entrerà in vigore negli ultimi mesi dell'anno. Dal 2016 si potrà sommare agli 11 milioni di euro del fondo di solidarietà; dopodiché, anche in base alle risultanze di una prima applicazione della legge, la Regione dovrà verificare quale sia una cifra congrua da assegnare per questo obiettivo.