M5S: Ussai, Marsilio e Agnola dovevano decadere dalla carica
(ACON) Trieste, 11 giu - COM/RCM - Un ex assessore
all'Agricoltura, Foreste e Montagna che gestiva i contributi e le
norme che regolano l'Albergo diffuso e che, come membro della
Giunta Illy, ha contribuito a formare e ad approvare la legge
sull'incompatibilità, poteva non sapere di essere incompatibile?
Un consigliere regionale al secondo mandato consecutivo e
titolare di una società di servizi contabili che ha dichiarato di
dimettersi perché sapeva di essere incompatibile, poteva
continuare invece a svolgere il ruolo di presidente di una
società che negli anni ha ricevuto centinaia di migliaia di euro
di contributi dalla Regione?
Sono le domande che il portavoce del MoVimento 5 Stelle in
Consiglio regionale Andrea Ussai ha posto alla Giunta delle
nomine in merito ai casi Marsilio e Agnola.
Aggiunge Ussai: "Il MoVimento 5 Stelle ha chiesto la decadenza
dalla carica di consigliere regionale dei due politici del
Partito democratico, Enzo Marsilio ed Enio Agnola. È vero che
all'ultimo momento hanno rimosso il loro conflitto di interessi,
ma lo hanno fatto in grave ritardo non garantendo l'imparzialità
e il libero mandato rappresentativo, principi costituzionali
fondamentali per chi riveste il ruolo di consigliere regionale.
"La Giunta delle elezioni, presieduta da Franco Iacop (altro
esponente del Pd), in modo pilatesco si è limitata a delegare
alla magistratura il compito di valutare le posizioni dal punto
di vista penale dei due consiglieri regionali, chiudendo gli
occhi sul conflitto di interesse che in questi anni li ha
riguardati. In questo modo, l'Assemblea legislativa non potrà
approfondire la questione e i due politici potranno continuare
tranquillamente a svolgere il proprio mandato.
"Quello che è certo è che il principio secondo cui l'ignoranza
della legge non scusa nessuno (ignorantia legis non excusat) vale
per tutti i cittadini, tranne che per alcuni consiglieri
regionali. A questo proposito, come già accaduto per alcune cause
di ineleggibilità che hanno impegnato il Consiglio a inizio
legislatura, a breve faremo una proposta di legge per evitare
che, in casi di ambiguità normativa, la casta continui a tutelare
esclusivamente se stessa".