AR: Revelant, nelle proposte di sostegno al reddito manca il lavoro
(ACON) Trieste, 11 giu - COM/RCM - Il vicecapogruppo di
Autonomia Responsabile, Roberto Revelant, avanza modifiche e
integrazioni alle proposte legislative delle forze politiche
regionali sul tema delle misure di sussistenza, in discussione in
questi giorni: "Senz'altro è venuto il momento di ragionare sulle
misure di sostegno al reddito per i soggetti svantaggiati o molto
svantaggiati, che non siano percettori di ammortizzatori sociali,
visto che solo Italia e la Grecia ancora ne sono sprovvisti."
Oramai tutte le nostre Regioni sono indirizzate nell'impegnare i
beneficiari a dei corsi di formazione, ma anche a delle
prestazioni lavorative a fronte delle misure di sostegno. Per non
citare in causa sempre le realtà più virtuose del Nord Italia,
prendiamo ad esempio la Basilicata - continua Revelant - dove
sono previste specifiche attività di pubblica utilità da
svolgere, finalizzate per esempio alla valorizzazione di beni
culturali e artistici, alla custodia e vigilanza di impianti
sportivi, centri educativi o culturali, ma anche attività
ausiliarie di tipo sociale legate all'aiuto delle persone anziane
o con difficoltà motorie. Ma non solo, vi sono anche altre
attività previste, legate alla raccolta differenziata dei rifiuti
e soprattutto piccoli lavori di messa in sicurezza del territorio
e di manutenzione del verde pubblico, dei monumenti o della
viabilità. Ciò significherebbe rendere le nostre città e i nostri
territori senz'altro più qualificanti, pulite e apprezzate.
Da qui bisogna partire, attraverso il lavoro, per ridare dignità
alla persona - rincara Revelant -, perché il sostegno al reddito
non si limiti a essere meramente un intervento
assistenzialistico. Anzi, bisognerebbe spingersi addirittura
oltre, coinvolgendo anche imprese e privati attraverso uno
strumento agevolato perché possano contribuire al reinserimento
lavorativo di questi soggetti svantaggiati, magari attraverso i
voucher. Auspico che si arrivi ad una sintesi di tutte le
proposte avanzate, perché in ciascuna di queste ci sono spunti
interessanti che vanno mediati, anche estendendo il beneficio per
almeno 3 anni, ma controllando e punendo con severità i soliti
furbi che tanti danni hanno create nelle casse pubbliche in
questi anni.
Però - conclude Revelant - ritengo che la maggioranza abbia, così
come negli incentivi per l'acquisto delle biciclette a pedalata
assistita, stanziato risorse che poi non vengono spese giacendo
nelle casse regionali, e per il sostegno al reddito parliamo di
altri 10 milioni fermi che potevano già essere investiti
nell'economia reale proprio per creare lavoro, implementando per
esempio le risorse destinate al recupero dei fabbricati dismessi
o sottoutilizzati che darebbero respiro al comparto edile, il più
colpito dall'inizio della crisi e che ancor oggi non vede luce.