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AR: Revelant, nelle proposte di sostegno al reddito manca il lavoro

11.06.2015
12:21
(ACON) Trieste, 11 giu - COM/RCM - Il vicecapogruppo di Autonomia Responsabile, Roberto Revelant, avanza modifiche e integrazioni alle proposte legislative delle forze politiche regionali sul tema delle misure di sussistenza, in discussione in questi giorni: "Senz'altro è venuto il momento di ragionare sulle misure di sostegno al reddito per i soggetti svantaggiati o molto svantaggiati, che non siano percettori di ammortizzatori sociali, visto che solo Italia e la Grecia ancora ne sono sprovvisti." Oramai tutte le nostre Regioni sono indirizzate nell'impegnare i beneficiari a dei corsi di formazione, ma anche a delle prestazioni lavorative a fronte delle misure di sostegno. Per non citare in causa sempre le realtà più virtuose del Nord Italia, prendiamo ad esempio la Basilicata - continua Revelant - dove sono previste specifiche attività di pubblica utilità da svolgere, finalizzate per esempio alla valorizzazione di beni culturali e artistici, alla custodia e vigilanza di impianti sportivi, centri educativi o culturali, ma anche attività ausiliarie di tipo sociale legate all'aiuto delle persone anziane o con difficoltà motorie. Ma non solo, vi sono anche altre attività previste, legate alla raccolta differenziata dei rifiuti e soprattutto piccoli lavori di messa in sicurezza del territorio e di manutenzione del verde pubblico, dei monumenti o della viabilità. Ciò significherebbe rendere le nostre città e i nostri territori senz'altro più qualificanti, pulite e apprezzate. Da qui bisogna partire, attraverso il lavoro, per ridare dignità alla persona - rincara Revelant -, perché il sostegno al reddito non si limiti a essere meramente un intervento assistenzialistico. Anzi, bisognerebbe spingersi addirittura oltre, coinvolgendo anche imprese e privati attraverso uno strumento agevolato perché possano contribuire al reinserimento lavorativo di questi soggetti svantaggiati, magari attraverso i voucher. Auspico che si arrivi ad una sintesi di tutte le proposte avanzate, perché in ciascuna di queste ci sono spunti interessanti che vanno mediati, anche estendendo il beneficio per almeno 3 anni, ma controllando e punendo con severità i soliti furbi che tanti danni hanno create nelle casse pubbliche in questi anni. Però - conclude Revelant - ritengo che la maggioranza abbia, così come negli incentivi per l'acquisto delle biciclette a pedalata assistita, stanziato risorse che poi non vengono spese giacendo nelle casse regionali, e per il sostegno al reddito parliamo di altri 10 milioni fermi che potevano già essere investiti nell'economia reale proprio per creare lavoro, implementando per esempio le risorse destinate al recupero dei fabbricati dismessi o sottoutilizzati che darebbero respiro al comparto edile, il più colpito dall'inizio della crisi e che ancor oggi non vede luce.