AR:Tondo, sanità, l'assessore consideri preoccupazioni professionisti
(ACON) Trieste, 11 giu - COM/MPB - "Ritengo che le riforme in
genere possono anche essere nè buone nè cattive in sé, ma
dipendano dalla Governance che si riesce o meno a sviluppare,
dalla capacità di far sentire il sistema che si vuole riformare
partecipe del processo innovativo. Il caso dell'Azienda
Ospedaliero-Universitaria di Udine, conseguenza della fusione tra
ex Ospedale e Policlinico Universitario, rappresenta uno di quei
casi in cui la voce del sistema non può essere elusa".
A parlare è Renzo Tondo, capogruppo di Autonomia Responsabile in
Consiglio regionale.
"Credo sia sbagliato non tener conto delle preoccupazioni dei
professionisti sanitari e, a mio avviso, bene farebbe l'assessore
Telesca ad avere un atteggiamento di maggiore "ascolto" anziché
apparire stupita di un tanto, tenendo conto altresì che alla
insoddisfazione dei medici e dei primari si associa quella degli
infermieri.
"I medici e gli infermieri, da diversi punti di vista, illustrano
una situazione che potremmo definire complessa, in ragione di una
conflittualità istituzionale e organizzativa che non può essere
liquidata come "frutto di polemiche e strumentalizzazioni
ingiustificate.
"Premetto ovviamente che condivido la politica del contenimento
dei costi, tanto che, nella mia proposta di legge bocciata dalla
maggioranza, avevo previsto l'emanazione di linee di indirizzo
per ridurre le attuali Strutture Operative Complesse (SOC) e
Semplici (SOS), secondo le funzioni svolte. Le linee avrebbero
aperto, nelle sedi istituzionali opportune, un tavolo di
confronto con le diverse rappresentanze, che se ascoltate
avrebbero sicuramente mitigato alcune difficoltà.
"Risulta del tutto evidente la necessità di ricreare un dialogo
serio con i professionisti e gli operatori.
"Sono consapevole che l'integrazione Assistenza - Didattica -
Ricerca - è assai delicata, ma non possiamo negare che il rischio
percepito dagli ex Ospedalieri è che l'Università diventi il vero
Socio di maggioranza e detenga il vero potere decisionale, pur
possedendo un numero di azioni notevolmente inferiore rispetto
alla Regione.
"Questo rappresenterebbe la marginalizzazione della Governance
regionale a cui afferiscono la maggior parte delle risorse
economiche.
"Si aggiunga il rischio di ridurre in modo significativo la
professionalità nelle cure, professionalità che ha contribuito in
modo rilevante al prestigio dell'ospedale di Udine, riconosciuto
in ambito nazionale".