CR:Giornata bambino africano, mostra e convegno su matrimoni precoci
(ACON) Trieste, 16 giu - MPB - Il presidente Franco Iacop ha
aperto il lavori del convegno "No alle spose bambine", che si è
tenuto nella sala multimediale Tiziano Tessitori del Palazzo del
Consiglio in Piazza Oberdan 5, dedicato alla campagna contro i
matrimoni precoci. Prima, la consigliera Chiara Da Giau aveva
inaugurato la mostra "Siamo bambine, non siamo spose" ospitata
nella Biblioteca "Livio Paladin" del Consiglio regionale
sottolineando l'importanza di informare ed educare in tema di
diritti violati. Due eventi - mostra e convegno - coordinati,
imperniati sul tema scelto dal vertice dell'Unione Africana per
la 25^ Giornata del bambino africano, che dal 1991 si celebra il
16 giugno, data che ricorda la marcia avvenuta nel 1976 a Soweto,
in Sudafrica, dove migliaia di scolari scesero in piazza per
protestare contro la scarsa qualità dell'insegnamento per i neri
sotto il regime dell'apartheid e sui quali fu aperto il fuoco
provocando centinaia di vittime.
Con il convegno, il Consiglio regionale - ha detto il presidente
Franco Iacop - si unisce alla comunità nazionale e internazionale
per sensibilizzare e promuovere la Campagna contro i matrimoni
precoci, tema per l'anno 2015.
La mostra - attraverso fotografie, manifesti, testimonianze
scritte, filmati - documenta questo penoso fenomeno di violazione
dei diritti di bambine e adolescenti: sarà visitabile fino al 27
giugno, dal lunedì al giovedì dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 15.00
alle 16.30, mentre il venerdì solo al mattino.
Alla realizzazione delle due iniziative ha partecipato il Garante
regionale dei diritti della persona insieme con la Commissione
regionale per le pari opportunità tra uomo e donna, e, inoltre,
l'Associazione Donne Africa onlus e l'Unicef; alla mostra hanno
contribuito anche Fidapa BPW Pordenone e ACCRI, mentre
specificatamente per il convegno anche il Comune di Trieste e il
Centro per la salute del bambino onlus: tutti insieme per
offrire, con due diversi strumenti di comunicazione e
approfondimento, un'occasione di confronto e riflessione sul tema
dell'infanzia violata, in particolare sulla sofferenza delle
bambine e delle ragazze costrette ad accettare un matrimonio
precoce in ossequio al volere dei genitori, a causa dei contesti
culturali in cui vivono, delle norme sociali radicate nella loro
comunità, della diseguaglianza di genere, della mancanza di
rispetto dei loro diritti.
Questa forma di violenza è di stringente attualità, è un problema
culturale sociale, giuridico, istituzionale e politico.
- ha sottolineato ancora Iacop -. Le esigenze e i bisogni dei
bambini e degli adolescenti devono essere al centro
dell'attenzione della politica e dell'impegno da parte di tutti,
per prevenire le situazioni, riconoscendole e segnalandole e
intervenendo sul quadro culturale e istituzionale con azioni
efficaci.
Anche se proibita da leggi di tutela dei diritti umani
internazionali e nazionali, questa pratica dei matrimoni precoci
o infantili, forzati, imposti, combinati, continua a rubare
l'infanzia a milioni di bambine e adolescenti. Nei Paesi in via
di sviluppo, e non solo in Africa, 1 bambina su 3 si sposa prima
dei 18 anni, 14 milioni l'anno, quasi 41.000 al giorno - ha
ricordato Fabia Mellina Bares, Garante per i diritti dei minori -
. Questo fenomeno è presente anche in Italia dove i casi
registrati sono circa 2000. Per queste bambine - ha detto - si
prospetta un futuro di sopraffazione, di negazione della dignità,
senza possibilità di istruzione.
Anna Maria Poggioli, presidente della Commissione regionale pari
opportunità, definendo il fenomeno espressione di grande
arretratezza culturale, ha presentato la "Carta dei diritti della
bambina" che al primo posto pone il diritto di essere protetta e
trattata con giustizia dalla famiglia, dalla scuola, dai datori
di lavoro e di essere tutelata da ogni forma di violenza fisica o
psicologica e di sfruttamento, da abusi sessuali e
dall'imposizione di pratiche culturali che ne compromettano
l'equilibrio psicofisico.
Gli effetti negativi sulla salute della bambina sposa sono stati
illustrati da Daniela Gerin, ginecologa dell'Azienda sanitaria 1
Triestina. Altri spunti di riflessione sono venuti dalla
rappresentante dell'Associazione Donne Africa onlus, Priscilla
Afukuuh, dalla presidente del Comitato Unicef di Trieste
Danatella Salvi e dall'assessore alle politiche sociali del
Comune di Trieste Laura Famulari.
(immagini tv)