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III Comm:audizione ass. Telesca su individuazione strutture sanitarie

22.06.2015
19:39
(ACON)Trieste, 22 giu - MPB - La delibera n. 929 per l'individuazione sia delle strutture complesse sanitarie della prevenzione, distrettuali e ospedaliere, sia dei criteri standard per individuare le strutture semplici al centro dell'audizione dell'assessore alla salute Maria Sandra Telesca in III Commissione presieduta da Franco Rotelli (Pd). E' uno dei tanti atti che discendono dalla riforma; contiene le linee di indirizzo per la stesura degli atti aziendali (previsti per luglio), ha detto Telesca in premessa, richiamando anche il decreto ministeriale (ovvero il regolamento, che fissa standard e criteri per l'individuazione delle strutture complesse indicando minimi e massimi), e al quale la delibera si rifà andando nella direzione di una ridefinizione della sanità che punta alla sicurezza dei cittadini, a garantire un dato bacino di utenza alle cliniche, a evitare le ridondanze. I doppioni vanno eliminati, a dirlo è la stessa legge di riordino dell'assetto istituzionale e organizzativo del Servizio sanitario regionale - ha ricordato l'assessore -. La delibera è il primo atto che definisce i numeri delle strutture operative complesse. Tempo un triennio per l'adeguamento. Un ragionamento più compiuto sarà possibile quando saranno a disposizione gli atti aziendali e firmato il protocollo di intesa.

Telesca ha quindi illustrato i dati della riduzione delle strutture complesse della rete dei servizi di assistenza ospedaliera, presidio per presidio.

Primo a prendere la parola il consigliere Riccardo Riccardi (FI) che considerando per lo meno fuori luogo ridurre la questione alla definizione di tagli di poltrone, ha toccato aspetti relativi ad alcune funzioni (psichiatrie e ortopedie) e al rapporto tra università e ospedale, ha chiesto chiarimenti su nomine e tempistica ed ha sottolineato che davanti alle manifestazioni di contrarietà alla riforma occorre una linea linea netta.

Per Andrea Ussai (M5S)non c'è contrarietà ai tagli, previsti anche nel programma del MoVimento, purchè non vadano a incidere sul servizio ai cittadini: sono davvero tutti doppioni o microstrutture? - si è chiesto -. L'impressione è che si tagli non solo sugli ospedali ma anche sul territorio. Da qui l'interrogativo se al taglio dei primari-direttori corrisponderà uno stanziamento finanziario per incrementare infermieri e personale di cui si segnala carenza in tutta la regione.

Il tema del protocollo università-ospedale al centro della riflessione di Alessandro Colautti (NCD), mentre Stefano Pustetto (Sel) ha sottolineato che non tutti i doppioni sono tali e che il problema basilare è l'università e fino a che punto essa possa rinunciare ad alcuni reparti rimanendo tale. Fondamentale anche l'accordo con i medici di medicina generale. Infine, l'invito a chiarire le regole del gioco quanto prima per non essere sempre in affanno.

Mauro Travanut (Pd), in una riflessione sulla distribuzione delle riduzioni, ha evidenziato la positività dei tagli per il contenimento delle spese ma anche l'opportunità di un rimodellamento di quei punti sui quali si può ancora discutere.

Per Bruno Marini (FI) prima o poi ci si dovrà porre il problema delle due facoltà di medicina e chirurgia. Parallelamente ha chiesto chiarimenti sui tagli a Cattinara a Trieste in particolare sulla medicina d'urgenza.

Per Renata Bagatin (Pd), in riferimento alla formulazione della delibera, meglio parlare di una rivisitazione delle tabelle esposte e un invito a "ricoprire le fessure troppo grosse".

Valter Santarossa (AR), ricordando di aver a suo tempo già posto mano alla eliminazione di doppioni e primari e chiedendo chiarimento su situazioni specifiche, ha invitato a non eliminare le duplicazioni laddove abbiano efficacia sulle persone e sui servizi, auspicando che il risparmio venga reso in servizi a quello stesso territorio in cui viene eliminato il doppione.

Per Renzo Tondo (AR) questa è la prima volta che vengono affrontati temi veri e si è entrati nel merito. I numeri illustrati non sono coerenti; occorre capire la filosofia della giunta regionale, discuterla, sviluppare un dibattito che coinvolga l'opposizione e il sistema intero per creare le condizioni se non di condivisione almeno di non conflittualità. La mia percezione - ha detto - è che non ci sia una regia.

Gino Gregoris (Citt), infine, si è detto fiducioso che la riduzione dei primari sia coerente con la riforma.

In chiusura l'assessore ha risposto alle domande poste, considerando benaccette le osservazioni; condividendo che la questione più importante è l'università, ha assicurato l'impegno a chiudere quanto prima il relativo protocollo. Ma ha anche evidenziato gli aspetti tecnici alla base delle scelte politiche con attenzione agli standard dimensionali sulla sicurezza, alla concentrazione della casistica, alla tecnologia, all'analisi dei territori, con una idea dell'organizzazione - ha sottolineato - che deve avere una coerenza complessiva riguardo l'intera regione, preferendo al concetto di risparmio quello di riqualificazione della spesa.

(immagini tv)