Garante persone rischio discriminazione: Citti, assicurare accoglienza
(ACON) Trieste, 24 giu - COM/RCM - Il Garante regionale per le
persone a rischio di discriminazione, Walter Citti, esprime la
propria amarezza e preoccupazione per il fatto che nella giornata
di ieri (martedì 24 giugno), caratterizzata da avverse condizioni
atmosferiche e nonostante un allarme meteo diffuso con anticipo
dalla Protezione civile regionale, a Gorizia a decine di
richiedenti protezione internazionale non sia stato offerto
riparo migliore del pernottamento nella Galleria Bombi.
Nell'attesa che si concretizzi l'annunciato allestimento di
centri temporanei (i cosiddetti hub regionali), funzionali alla
prima accoglienza e identificazione dei richiedenti protezione
internazionale, ai fini del loro successivo smistamento in altri
luoghi sulla base di un piano di accoglienza diffusa e
decentrata, Citti auspica che ai richiedenti protezione
internazionale tuttora privi di sistemazione vengano assicurate
condizioni minime e provvisorie di prima accoglienza che li
sottragga da situazioni di abbandono e di senza fissa dimora che
possano mettere a repentaglio la loro sicurezza e salute, anche
eventualmente con l'intervento della Protezione civile regionale.
Senza voler sminuire la forte crescita del numero dei richiedenti
protezione internazionale in Italia nel corso dell'ultimo anno,
il Garante regionale per le persone a rischio di discriminazione
sottolinea come il nostro Paese si collochi tuttora, tra i Paesi
dell'Unione europea, in una fascia mediana per quanto con
concerne il rapporto tra numero di richiedenti asilo e numero
complessivo di abitanti (1.063 su 1 milione di abitanti nel 2014,
rispetto ad esempio ai 8.432 della Svezia, 3.299 dell'Austria,
2.511 della Germania). Di conseguenza, le precarie e
insufficienti condizioni di accoglienza dei richiedenti asilo non
possono essere spiegate soltanto con il forte incremento delle
istanze e dei flussi, quanto anche con l'insufficiente e
farraginosa programmazione delle politiche pubbliche,
condizionata da un'eccessiva strumentalizzazione politica e
allarmismo mediatico, e questo nonostante l'ingente pacchetto di
aiuti finanziari erogati dall'Unione europea attraverso il Fondo
per l'Asilo, le Migrazioni e l'Integrazione, ci cui l'Italia è il
secondo Paese beneficiario.
Citti giudica, in particolare, irresponsabile il comportamento di
alcuni governatori regionali del Nord-Italia che non collaborano,
se non addirittura ostacolano, gli sforzi di accoglienza proprio
nel momento in cui il nostro Paese è chiamato a dimostrare
credibilità nelle sue politiche nazionali in materia di asilo per
rivendicare una più equa ridistribuzione dei richiedenti
protezione internazionale a livello europeo, secondo il piano
proposto dalla Commissione europea con l'Agenda europea sulle
Migrazioni.