V Comm: approvato ddl finanza locale (2)
(ACON) Trieste, 24 giu - RCM - Il disegno di legge di riforma
della finanza locale è stato accolto a maggioranza, con i voti
favorevoli dei gruppi di centrosinistra, la contrarietà di Forza
Italia e l'astensione del MoVimento 5 Stelle. Relatori per l'Aula
(il provvedimento è già stato calendarizzato per la prossima
settimana) saranno il presidente della V Commissione, Vincenzo
Martines (Pd), e Pietro Paviotti (Citt) di maggioranza; Rodolfo
Ziberna (FI) ed Elena Bianchi (M5S) di minoranza.
Tra le modifiche al testo base, si segnalano, della Giunta: la
previsione di un Fondo per sostenere gli studi di fattibilità di
fusioni tra Comuni, così come di un Fondo per la conversione di
incentivi pluriennali, dunque già concessi, in quote annuali
costanti agli enti locali per opere pubbliche e relativi
investimenti da erogare in base alla progressione della spesa; un
rinvio alla normativa statale quanto a enti esclusi dai vincoli
di finanza pubblica e parimenti in materia di saldo finanziario
in termini di competenza mista, oltre al rendere compatibili i
termini regionali con quelli statali in materia di monitoraggio
sul Patto di stabilità; un aumento del compenso dell'organo di
revisione dell'Unione territoriale intercomunale che sia revisore
anche presso i Comuni dell'Uti medesima.
Introdotta, inoltre, una serie di nuovi articoli con cui si
intende disciplinare: la possibilità, per le aziende pubbliche di
servizi alla persona previste nella legge regionale n. 19 del
2003, di trasformarsi in fondazioni, ovvero soggetti con
personalità giuridica di diritto privato senza fini di lucro; il
fatto che la Centrale unica di committenza regionale, prevista
nella legge regionale n. 26 del 2014, operi a favore degli enti
locali a decorrere dal primo gennaio 2016, stessa data prevista
per l'obbligo di ricorrere alla centralizzazione della
committenza per l'acquisizione di lavori, beni e servizi da parte
dei Comuni non capoluogo di Provincia, fatte salve alcune
fattispecie.
Oltre a queste introduzioni, è stato accolto l'aumento da 10.000
a 15.000 il limite del numero di abitanti dei Comuni dove la
revisione economico-finanziaria è affidata a un unico revisore,
perciò il collegio di tre revisori sarà presente solo nei Comuni
con più di 15.000 abitanti nonché nelle cittadine di Grado e
Lignano (modifica ottenuta dai capigruppo di Pd, Sel e
Cittadini). Tutti d'accordo anche a che la Commissione consiliare
competente esprima un parere sul regolamento regionale con cui si
stabiliscono le condizioni strutturali di gestione degli enti
locali (Bianchi e Frattolin del M5S). Quanto alle indennità degli
amministratori locali, decade la previsione di un limite minimo e
massimo per le indennità di funzione e di presenza (Paviotti dei
Cittadini).
(immagini tv)
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