Citt:Paviotti,conflitto interessi,trasparenza senza strumetalizzazioni
(ACON)Trieste, 26 giu - COM/MPB - "Intervenire sull'onda
dell'emotività del momento è un grave errore. Bisogna fermarsi,
riflettere e capire se c'è qualcosa da cambiare o semplicemente
da migliorare".
È questo il concetto base attorno al quale è ruotato l'intervento
in Aula di Pietro Paviotti, il capogruppo dei Cittadini. Il
rappresentante dei civici ha espresso con chiarezza il punto di
vista di un movimento che non ha mai rincorso l'opinione pubblica
ma, al contrario, ne ha sempre saputo cogliere e interpretare con
equilibrio e saggezza esigenze e istanze.
"Sul tema della trasparenza e del conflitto di interessi - ha
sottolineato Paviotti - non partiamo certo dall'anno zero come
voleva far intendere in maniera strumentale la mozione di Forza
Italia, che prevedeva addirittura un improbabile interessamento
dei parenti e affini dei consiglieri regionali fino al quarto
grado. Per quanto riguarda la trasparenza, la Regione si rifà al
recente decreto legislativo nazionale 33/2013 che già ben
disciplina la materia (chiunque può collegarsi al sito del
Consiglio del Friuli Venezia Giulia e conoscere in tempo reale
situazione patrimoniale, cariche, eventuali incarichi e
curriculum di ciascun consigliere regionale), mentre per le
questioni di incompatibilità e ineleggibilità esiste la legge
regionale 21/2004. Le norme a disposizione, dunque, non mancano e
pur dando sufficienti garanzie, possono necessitare di
adeguamenti che precisino con più chiarezza alcune situazioni.
"Ma ogni ragionamento - ha ribadito Paviotti - va fatto evitando
la strumentalizzazione di singole forze politiche e guardando
all'interesse generale dei cittadini. In questo senso, il
movimento dei Cittadini ha già dimostrato a inizio legislatura di
essere coerente e di avere le idee chiare, votando in autonomia,
anche rispetto al resto della coalizione, sul caso
dell'ineleggibilità di Mazzolini, eletto nelle file della Lega
Nord. La soluzione al problema, dunque, va trovata a bocce ferme
e il lavoro va fatto qui, in Consiglio regionale, con la
costituzione di un apposito tavolo politico, non demandando ad
altri le nostre responsabilità".