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CR: sostegno al reddito, relatore minoranza Novelli (7)

29.06.2015
11:28
(ACON) Trieste, 29 giu - RCM - In Friuli Venezia Giulia, quasi 500 milioni sono le provvidenze messe a disposizione dalla Regione in prima persona o attraverso le amministrazioni locali. Lo ha reso noto Roberto Novelli (FI), secondo relatore di minoranza della proposta di legge n. 97.

Aldilà della diverse denominazioni - ha spiegato Novelli - tutti i provvedimenti hanno un denominatore comune: essere un sostegno al reddito di carattere universale, non basato su categorie di persone, erogato a chiunque risieda più o meno stabilmente nel nostro Paese, con lo scopo di permettergli di sostenere le condizioni minimali di una vita decorosa. La nostra convinzione, è che questo provvedimento non abbia nulla a che fare con il concetto di reddito di cittadinanza, o come vogliamo chiamarlo, e che quindi non debbano cadere nell'inganno di votarlo.

Un vero sostegno al reddito di carattere universalistico sul quale Forza Italia, a determinate condizioni, è aperta a un ragionamento serio e responsabile, dovrebbe servire a ridistribuire in maniera più efficiente ed efficace quei 500 milioni di euro che la nostra Regione spende annualmente nel sociale. Questo nuovo modello di welfare, per avere un senso, dovrebbe assorbire le altre misure esistenti in un provvedimento che semplifichi le procedure, limiti gli sprechi, eviti le furberie, riduca tempi e costi delle pratiche, razionalizzi gli interventi. Di tutto questo nella pdl n. 97 non v'è traccia.

Non si possono mettere assieme gli adulti tradizionalmente in carico ai servizi sociali per situazioni varie di disagio, con i nuovi poveri che vivono situazioni di precarietà o povertà economica in seguito alla perdita del lavoro o a un divorzio o alla nascita di un figlio.

Votare oggi questo provvedimento vuol dire ridurre immediatamente di 1,5 milioni gli stanziamenti per il contrasto alla povertà. Vuol dire eliminare uno strumento, il fondo di solidarietà, che ha un senso e che funziona. Vuol dire immediatamente escludere da qualsiasi intervento di sostegno economico tutti coloro che presentano un Isee inferiore agli 8.180 euro ma superiore ai 6.000 previsto inopinatamente dal pdl in discussione. L'obbiettivo è quello di replicare in sedicesimi gli 80 euro del presidente Renzi, da elargire come elemosina a una platea indistinta di povera gente che pensate dovrà esservi grata il giorno del voto.

(immagini tv)

(segue)