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CR: sostegno al reddito, relatore maggioranza Pustetto (4)

29.06.2015
11:23
(ACON) Trieste, 29 giu - MPB - Per Stefano Pustetto, relatore di maggioranza per Sel, la proposta di legge non è il frutto di un'ideologia, della ricerca di consenso o di considerazioni buoniste, ma è una presa d'atto, peraltro tardiva, delle mutate condizioni di vita e di lavoro della nostra società.

L'esigenza per il Friuli Venezia Giulia di dotarsi di uno strumento normativo come questo nasce dai dati emersi dal Rapporto sociale 2013, in cui si evidenzia come anche da noi una fascia sempre crescente di cittadini stia scivolando verso una condizione di povertà, relativa o assoluta. Il quadro che ne emerge - osserva Pustetto - è tale che anche forze politiche storicamente contrarie a questo tipo di interventi, pur in un'ottica diversa, appaiono meno ostili all'avvio di questa misura sperimentale di welfare.

Così anche Pustetto ha ripercorso le fasi di una crisi epocale che si protrae e che ha investito tutte le nazioni; ha evidenziato la situazione di masse di inoccupati, sottoccupati, disoccupati, di espulsi dal mercato del lavoro in età matura e di quella categoria di working poor in cui rientrano i lavoratori indipendenti, autonomi e freelance; ha ricordato che il reddito minimo è stato teorizzato per la prima volta dai liberali inglesi nel 1942 e realizzato dai laburisti sei anni dopo; ha anche richiamato che da 23 anni l'Ue raccomanda l'adozione di misure riguardanti il reddito minimo, che solo Italia e Grecia hanno fino adesso disatteso; ha citato l'art.38 della Costituzione, sul diritto dei lavoratori alla previsione di mezzi adeguati alle loro esigenze in caso di infortunio, malattia, invalidità, vecchiaia e disoccupazione involontaria; si è soffermato sugli effetti sociali del reddito di cittadinanza rilevati da studi e ricerche, per dire - infine - che nel modello sociale europeo il sostegno al reddito non è percepito/etichettato come un provvedimento di sinistra o di destra, bensì è l'abc della civiltà minima che nessuno si sognerebbe di toccare.

Quanto ai contenuti, il relatore ha quindi posto l'accento su condizionalità e impegno attivo da parte del beneficiario che fa sì che questa forma di welfare sia molto meno assistenzialistica di altre, contribuendo alla maggiore occupazione e, in definitiva, alla creazione di maggiore ricchezza.

Per Pustetto è davvero centrale il ruolo svolto dai CPI, dove passa una parte importante delle offerte di lavoro: non si tratta di un fatto marginale - ha osservato - soprattutto in un contesto come quello italiano nel quale il lavoro diventa facilmente merce di scambio e dove esiste una forte incidenza del lavoro informale.

(immagini tv)

(segue)