Citt: Gregoris, sostegno reddito per essere protagonisti propria ripresa
(ACON) Trieste, 29 giu - COM/MPB - C'è il "marchio" dei
Cittadini sulla nuova legge regionale che disciplina le "Misure
di inclusione attiva e di sostegno al reddito". Il movimento
civico è stato tra i promotori della norma, la forza politica che
più di altre ha voluto fortemente una legge che non preveda
l'ennesimo strumento assistenziale ma che, al contrario,
introduca un nuovo modo più semplice, incisivo e responsabile di
dare e ricevere aiuto.
"Il sostegno al reddito - ha spiegato il consigliere Gino
Gregoris, relatore in Consiglio regionale della legge - riguarda
una platea che purtroppo, negli ultimi anni, si è notevolmente
ampliata a causa della grave e perdurante crisi economica che
attanaglia il nostro Paese. Era pertanto doveroso che la Regione
costruisse una forma di sostegno a quei nuclei familiari
residenti in Friuli Venezia Giulia che, per una pluralità di
motivazioni, si trovano in condizioni di difficoltà e hanno
l'evidente necessità di un aiuto per evitare di rimanere o di
cadere in forme di marginalità sociale. La difficoltà era quella
di individuare una soluzione capace di rispondere in modo
efficace e rapido, coerente con le risorse a disposizione e
semplice da applicare (evitando un eccessivo peso burocratico).
"Credo che la sfida sia stata vinta: con soddisfazione possiamo
dire che oggi, almeno nella nostra regione, i cittadini in
difficoltà saranno messi nelle condizioni di essere aiutati ma
allo stesso tempo di sentirsi protagonisti attivi della loro
auspicabile ripresa. Non più aiuti economici fine a se stessi,
non più diritti senza alcun dovere. L'erogazione economica - ha
sottolineato Gregoris di concerto con i colleghi del gruppo dei
Cittadini, Emiliano Edera e Pietro Paviotti - è infatti
subordinata ad un patto di inserimento che il cittadino e la sua
famiglia devono stipulare con i servizi sociali il cui rispetto è
condizione per ottenere il beneficio. La collaborazione prevista
con i Centri per l'impiego rappresenta un'ulteriore garanzia che
questa norma ha come obiettivo principale l'inclusione lavorativa
supportata da personale esperto e formato.
"Va per altro evidenziato - ha concluso Gregoris - che,
probabilmente, non tutti i cittadini interessati al provvedimento
saranno nelle condizioni di accedere al mondo del lavoro e di
uscire dalla condizione di difficoltà. Per chi rimarrà escluso
sarà necessario rafforzare il rapporto con il terzo settore ed
attivare forme alternative di occupazione "protetta" quali i
tirocini inclusivi".
Gregoris ha ricordato in sintesi, i "punti chiave" della nuova
norma.
"È rivolta ai nuclei familiari, anche costituiti da una sola
persona, con ISEE inferiore a 6.000 euro annui residenti in
regione (almeno un componente) da almeno 24 mesi. Si tratta di un
contributo economico calcolato in modo da ridurre la distanza tra
l'ISEE del nucleo familiare rilasciato al momento della domanda e
quello di 6.000 euro, definito come soglia minima per l'accesso.
"È una misura a "sportello". Significa che non c'è un bando al
quale partecipare, con la ressa di richiedenti, la graduatoria
finale, l'enorme carico di lavoro burocratico e tutte le
conseguenze negative che ben si conoscono per esperienze
precedenti, ma è uno strumento in mano ai servizi sociali.
"La durata del beneficio è prevista in 12 mesi rinnovabile per
altri 12, ma con una sospensione di almeno 2 mesi.
"È una misura di tipo "universale" (rivolta cioè a tutti coloro i
quali hanno il requisito ISEE) ma selettiva. Significa che per
potervi accedere è necessario che il nucleo familiare si impegni
a sottoscrivere un "patto" con i servizi sociali dal quale
emergano diritti e doveri reciproci. In questo "patto" i
beneficiari si impegnano a seguire un percorso che permetta (o
favorisca) l'uscita dalla condizione di difficoltà; parimenti i
servizi si impegnano a sostenere ed aiutare la famiglia non solo
con l'erogazione di un assegno mensile (comunque non superiore a
550 euro), ma anche con un insieme di azioni che favoriscano
l'obiettivo (esperienze formative, partecipazione al mercato del
lavoro, oltre a definizioni di comportamenti relativi alla
responsabilità personale e genitoriale ecc.).
"È una misura che viene proposta in forma sperimentale. Significa
che abbiamo ben chiaro l'obiettivo, ma siamo anche consci che la
sua concreta gestione può richiedere una serie di aggiustamenti
anche in base alle esperienze. Pensiamo dunque ad un
accompagnamento in grado di migliorare sempre di più
l'operatività concreta della norma anche con percorsi di
approssimazione successive.
"La disponibilità economica è pari a 10 milioni di euro previsti
nella finanziaria 2015; è una cifra sufficiente visto che la
Legge entrerà in vigore negli ultimi mesi dell'anno. Dal 2016 si
potrà sommare agli 11 milioni di euro del fondo di solidarietà;
dopodiché, anche in base alle risultanze di una prima
applicazione della Legge, la Regione dovrà verificare quale sia
una cifra congrua da assegnare per questo obiettivo".