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CR: finanza locale, relatrice minoranza Bianchi (6)

30.06.2015
12:38
(ACON) Trieste, 30 giu - RCM - Per la relatrice di minoranza del ddl 98, Elena Bianchi (M5S), la maggior autonomia riconosciuta alla nostra Regione nella gestione del proprio sistema integrato di finanza va utilizzata per realizzare in tempi brevi un meccanismo efficace per il conseguimento del saldo complessivo positivo a livello aggregato.

A nostro avviso - ha detto la Bianchi - iniziare il riordino del sistema Regione-Autonomie locali dall'individuazione delle dimensioni ottimali per l'esercizio di funzioni amministrative degli enti locali senza aver prima definito l'assetto della finanza locale, ha comportato una forzatura nella definizione delle aggregazioni sovracomunali che rischia di vanificare l'obiettivo di ridurre le disparità esistenti fra diverse aree territoriali.

Inoltre, le due fasi del nuovo assetto istituzionale non sono coordinate: scadenze ravvicinate e penalità per i Comuni non aderenti alle Uti nella legge regionale 26/2014, una fase transitoria (fino a cinque anni) per la disciplina della finanza locale nel disegno di legge proposto. Oltre a ciò, il testo oggi in discussione presenta molti istituti che vengono demandati a successivi regolamenti, per i quali è spesso assente un termine per l'adozione, con inevitabili ritardi e frammentazioni nell'attuazione della riforma. Sorprende anche l'esclusione di un attore quale il Consiglio regionale, del quale non solo non è prevista l'espressione di pareri sui regolamenti attuativi, ma non è fatto cenno nella concertazione delle politiche per lo sviluppo del sistema integrato.

Siamo in realtà ben lungi dal dare attuazione a una vera e propria autonomia di entrata e di spesa, al di là delle declaratorie a effetto. La necessità di ricorrere alle risorse del fondo perequativo significherà, per molte amministrazioni, tornare a quella finanza derivata che si voleva ridimensionare. Vi sarà molta co-gestione della fiscalità ma ben poca autonomia sul fronte della spesa. Questa criticità viene accentuata da un periodo di crisi recessiva e di carenza strutturale di risorse pubbliche.

Si è scelto di classificare gli enti locali per monitorarne lo stato e anticiparne eventuali criticità: ci domandiamo - ha proseguito la consigliera pentastellata - se non appaia superfluo contemplare una diversa gradazione fra enti che non presentano condizioni di squilibrio complessivo del sistema finanziario.

Il declamato proposito di favorire le scelte tributarie degli enti locali idonee a sviluppare il benessere equo e sostenibile delle comunità locali, pur essendo apprezzabile come principio, non trova alcuna concreta declinazione nel testo, rischiando di rimanere lettera morta. Anche la prospettata revisione economico-finanziaria appare poco coraggiosa rispetto al necessario cambiamento: favorevoli alle nomine per sorteggio, ma non si è colta l'occasione per troncare definitivamente il legame fra politica e organi che dovrebbero essere connotati da una totale terzietà dai "controllati", prevedendo che sia l'organo assembleare dell'ente locale a scegliere la rosa di nomi da cui sorteggiare i nominativi.

I lavori sono stati sospesi e riprenderanno alle 14.00 con la mozione sull'impiego dei lavoratori cassintegrati.

(immagini tv)

(segue)