CR: finanza locale, relatrice minoranza Bianchi (6)
(ACON) Trieste, 30 giu - RCM - Per la relatrice di minoranza
del ddl 98, Elena Bianchi (M5S), la maggior autonomia
riconosciuta alla nostra Regione nella gestione del proprio
sistema integrato di finanza va utilizzata per realizzare in
tempi brevi un meccanismo efficace per il conseguimento del saldo
complessivo positivo a livello aggregato.
A nostro avviso - ha detto la Bianchi - iniziare il riordino del
sistema Regione-Autonomie locali dall'individuazione delle
dimensioni ottimali per l'esercizio di funzioni amministrative
degli enti locali senza aver prima definito l'assetto della
finanza locale, ha comportato una forzatura nella definizione
delle aggregazioni sovracomunali che rischia di vanificare
l'obiettivo di ridurre le disparità esistenti fra diverse aree
territoriali.
Inoltre, le due fasi del nuovo assetto istituzionale non sono
coordinate: scadenze ravvicinate e penalità per i Comuni non
aderenti alle Uti nella legge regionale 26/2014, una fase
transitoria (fino a cinque anni) per la disciplina della finanza
locale nel disegno di legge proposto. Oltre a ciò, il testo oggi
in discussione presenta molti istituti che vengono demandati a
successivi regolamenti, per i quali è spesso assente un termine
per l'adozione, con inevitabili ritardi e frammentazioni
nell'attuazione della riforma. Sorprende anche l'esclusione di un
attore quale il Consiglio regionale, del quale non solo non è
prevista l'espressione di pareri sui regolamenti attuativi, ma
non è fatto cenno nella concertazione delle politiche per lo
sviluppo del sistema integrato.
Siamo in realtà ben lungi dal dare attuazione a una vera e
propria autonomia di entrata e di spesa, al di là delle
declaratorie a effetto. La necessità di ricorrere alle risorse
del fondo perequativo significherà, per molte amministrazioni,
tornare a quella finanza derivata che si voleva ridimensionare.
Vi sarà molta co-gestione della fiscalità ma ben poca autonomia
sul fronte della spesa. Questa criticità viene accentuata da un
periodo di crisi recessiva e di carenza strutturale di risorse
pubbliche.
Si è scelto di classificare gli enti locali per monitorarne lo
stato e anticiparne eventuali criticità: ci domandiamo - ha
proseguito la consigliera pentastellata - se non appaia superfluo
contemplare una diversa gradazione fra enti che non presentano
condizioni di squilibrio complessivo del sistema finanziario.
Il declamato proposito di favorire le scelte tributarie degli
enti locali idonee a sviluppare il benessere equo e sostenibile
delle comunità locali, pur essendo apprezzabile come principio,
non trova alcuna concreta declinazione nel testo, rischiando di
rimanere lettera morta. Anche la prospettata revisione
economico-finanziaria appare poco coraggiosa rispetto al
necessario cambiamento: favorevoli alle nomine per sorteggio, ma
non si è colta l'occasione per troncare definitivamente il legame
fra politica e organi che dovrebbero essere connotati da una
totale terzietà dai "controllati", prevedendo che sia l'organo
assembleare dell'ente locale a scegliere la rosa di nomi da cui
sorteggiare i nominativi.
I lavori sono stati sospesi e riprenderanno alle 14.00 con la
mozione sull'impiego dei lavoratori cassintegrati.
(immagini tv)
(segue)