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M5S: su rigassificatore a Monfalcone la Giunta dica un no convinto

07.07.2015
11:11
(ACON) Trieste, 7 lug - COM/AB - "Sappiamo che a breve la Regione dovrà esprimere il proprio parere sul progetto del rigassificatore di Monfalcone. Abbiamo visto come la presidente Serracchiani e l'assessore Vito si siano battute contro la realizzazione del progetto di Zaule, progetto nemmeno aderente al Piano regolatore del porto di Trieste. Speriamo di vedere la stessa foga e determinazione anche per quanto riguarda il progetto di rigassificazione presentato a Monfalcone, che è inserito all'interno del porto sebbene sia noto che a Monfalcone non ci sia ancora alcun piano regolatore. Circostanza che lascia spazio, quindi, a ogni tipo di iniziativa quasi deregolamentata. Il silenzio tombale che la presidente Serracchiani sta mantenendo su questo impianto ci lascia basiti".

Ad affermarlo sono i consiglieri regionali del Gruppo M5S che aggiungono.

"Abbiamo sentito tutti la presidente, durante un convegno in Slovenia, ripetere più volte il suo no ai rigassificatori nel golfo di Trieste, ma abbiamo sentito anche l'assessore Bolzonello, vicepresidente della Regione, plaudere al progetto di Monfalcone. Si mettano d'accordo una volta per tutte - attaccano i portavoce M5S - e abbiano il coraggio di dire ai cittadini di Monfalcone che questa Giunta è contraria all'impianto di Zaule, ma non a quello di Monfalcone e che, di fatto, esistono situazioni di serie A e situazioni di serie B".

"Il Monfalconese è già martoriato dalla presenza di numerose attività impattanti, come la centrale termoelettrica, Fincantieri, l'inquinamento atmosferico dovuto al grosso traffico di mezzi pesanti e non solo, l'aeroporto - ricordano I portavoce del M5S. La pianificazione e le regole sono dettate da chi governa. Se ci fosse quindi maggiore conoscenza e un più spiccato spirito di iniziativa sapremmo perfettamente di cosa abbiamo bisogno, quali investimenti siano da realizzare e quali no. Non è possibile che tutto quello che arriva vada bene - sottolineano. Una Regione così piccola non può essere schiava di investimenti così importanti senza che ci sia un chiaro segnale in grado di indicare la strada che si intenda seguire".

"In questo periodo storico di forte instabilità per i Paesi del Nord Africa e con quanto accaduto anche in Francia, non possiamo permetterci di avere sulle nostre coste impianti che, sottoposti alla direttiva europea Seveso, si trasformino di fatto in obiettivi sensibili per eventuali attacchi terroristici. Per queste ragioni, nelle ultime settimane i meetup locali stanno distribuendo un volantino informativo, rivolto ai cittadini del Monfalconese, proprio sul rischio di incidenti rilevante legato a impianti di questo genere".

"Non abbiamo bisogno di carbone, petrolio e gas, ma solo di idee intelligenti che troppo spesso giacciono dimenticate nei cassetti".