M5S: su rigassificatore a Monfalcone la Giunta dica un no convinto
(ACON) Trieste, 7 lug - COM/AB - "Sappiamo che a breve la
Regione dovrà esprimere il proprio parere sul progetto del
rigassificatore di Monfalcone. Abbiamo visto come la presidente
Serracchiani e l'assessore Vito si siano battute contro la
realizzazione del progetto di Zaule, progetto nemmeno aderente al
Piano regolatore del porto di Trieste. Speriamo di vedere la
stessa foga e determinazione anche per quanto riguarda il
progetto di rigassificazione presentato a Monfalcone, che è
inserito all'interno del porto sebbene sia noto che a Monfalcone
non ci sia ancora alcun piano regolatore. Circostanza che lascia
spazio, quindi, a ogni tipo di iniziativa quasi deregolamentata.
Il silenzio tombale che la presidente Serracchiani sta mantenendo
su questo impianto ci lascia basiti".
Ad affermarlo sono i consiglieri regionali del Gruppo M5S che
aggiungono.
"Abbiamo sentito tutti la presidente, durante un convegno in
Slovenia, ripetere più volte il suo no ai rigassificatori nel
golfo di Trieste, ma abbiamo sentito anche l'assessore
Bolzonello, vicepresidente della Regione, plaudere al progetto di
Monfalcone. Si mettano d'accordo una volta per tutte - attaccano
i portavoce M5S - e abbiano il coraggio di dire ai cittadini di
Monfalcone che questa Giunta è contraria all'impianto di Zaule,
ma non a quello di Monfalcone e che, di fatto, esistono
situazioni di serie A e situazioni di serie B".
"Il Monfalconese è già martoriato dalla presenza di numerose
attività impattanti, come la centrale termoelettrica,
Fincantieri, l'inquinamento atmosferico dovuto al grosso traffico
di mezzi pesanti e non solo, l'aeroporto - ricordano I portavoce
del M5S. La pianificazione e le regole sono dettate da chi
governa. Se ci fosse quindi maggiore conoscenza e un più spiccato
spirito di iniziativa sapremmo perfettamente di cosa abbiamo
bisogno, quali investimenti siano da realizzare e quali no. Non è
possibile che tutto quello che arriva vada bene - sottolineano.
Una Regione così piccola non può essere schiava di investimenti
così importanti senza che ci sia un chiaro segnale in grado di
indicare la strada che si intenda seguire".
"In questo periodo storico di forte instabilità per i Paesi del
Nord Africa e con quanto accaduto anche in Francia, non possiamo
permetterci di avere sulle nostre coste impianti che, sottoposti
alla direttiva europea Seveso, si trasformino di fatto in
obiettivi sensibili per eventuali attacchi terroristici. Per
queste ragioni, nelle ultime settimane i meetup locali stanno
distribuendo un volantino informativo, rivolto ai cittadini del
Monfalconese, proprio sul rischio di incidenti rilevante legato a
impianti di questo genere".
"Non abbiamo bisogno di carbone, petrolio e gas, ma solo di idee
intelligenti che troppo spesso giacciono dimenticate nei
cassetti".