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Udine: presidente Iacop a convegno su "Fare impresa in Bulgaria"

07.07.2015
15:45
(ACON) Udine, 7 lug - MPB - Il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Franco Iacop, ha preso parte, all'Astoria Hotel di Udine, al convegno "Fare impresa in Bulgaria", frutto della collaborazione tra Confindustria Bulgaria e la società Extramoenia con sede in Slovenia, a Nova Gorica, organizzato con l'obiettivo di sviluppare temi inerenti gli investimenti, l'interscambio e la cooperazione regionale.

Una iniziativa di approfondimento su come investire in Bulgaria che ha toccato gli aspetti fiscali, il contesto normativo, il quadro dei fondi europei e dello sviluppo infrastutturale del Paese, offrendo anche la testimonianza di alcune imprese italiane che là hanno investito. Ma che ha offerto anche lo spaccato delle relazioni istituzionali ed economiche esistenti, oltre che con l'Italia, anche tra il Friuli Venezia Giulia e il Paese balcanico, rappresentato dall'ambasciatore bulgaro in Italia, Marin Raykov, che ha tracciato un'ampia panoramica della realtà del suo Paese sotto il profilo politico, finanziario, economico, produttivo, occupazionale, delle riforme e della Pubblica amministrazione.

Un'occasione di approfondimento a più voci, con la presenza del console generale della Repubblica di Slovenia Gregor Suc, di Roberto Siagri di Confindustria Udine e di Mauro Del Savio, presidente di Finest.

Il presidente Iacop, portando il saluto della Regione anche a nome della presidente Serracchiani, si è soffermato sulle possibilità di collaborazione e integrazione che il Friuli Venezia Giulia può sviluppare. E se con la Slovenia forti sono i legami all'interno dell'Ue e sul piano dei rapporti transfrontalieri, altre potenzialità forse si sono perse un po' di vista a causa della crisi - ha sottolineato ricordando come negli anni dell'allargamento dell'Unione verso i Paesi dell'Est si vivesse l'opportunità di ampliare, oltre che i confini dell'Europa, anche le condizioni di mercato verso sistemi diversi. A dieci anni di distanza ci si chiede perchè questa apertura verso Paesi a noi vicini e prossimi non si sia pienamente sviluppata in un sistema europeo integrato. È stato forse più facile cercare relazioni singole con Paesi extraeuropei anzichè costruire una stretta relazione interna sfruttando le complementarietà esistenti in vari campi.

Una riflessione necessaria - per Iacop - mentre si è avviata la nuova stagione di programmazione europea che ci accompagnerà fino al 2020, con iniziative di sviluppo locale e per l'innovazione - ha aggiunto il presidente sottolineando il ruolo di Finest su questo versante, e ricordando come il Friuli Venezia Giulia sia interessato dai due grandi corridoi est-ovest e nord-sud: un importante snodo infrastrutturale e di sviluppo su diversi versanti come trasporti, comunicazione, viabilità, portualità. Nella precedente programmazione europea (2007-2013) erano cinque i progetti di cooperazione che vedevano coinvolto il Friuli Venezia Giulia con la Bulgaria nell'ambito del Programma South-East Europe, che coinvolgeva complessivamente 16 Stati. Nella nuova programmazione, fino al 2020, per la rinnovata ripartizione geografica, non ci sono progetti che riguardino la nostra regione con la Bulgaria.

C'è il rischio - ha avvertito Iacop - che le prospettive di collaborazione aperte dai precedenti progetti in campo economico e infrastrututrale finiscano con il chiudersi su sé stesse. Vanno invece recuperate, ed è per questo che il convegno assume una valenza istituzionale ed economica e sollecita una riflessione politica per recuperare uno spirito europeo unitario, impegnato a sviluppare un'integrazione che ci renda competitivi e non subalterni.