Udine: presidente Iacop a convegno su "Fare impresa in Bulgaria"
(ACON) Udine, 7 lug - MPB - Il presidente del Consiglio
regionale del Friuli Venezia Giulia, Franco Iacop, ha preso parte,
all'Astoria Hotel di Udine, al convegno "Fare impresa in
Bulgaria", frutto della collaborazione tra Confindustria Bulgaria
e la società Extramoenia con sede in Slovenia, a Nova Gorica,
organizzato con l'obiettivo di sviluppare temi inerenti gli
investimenti, l'interscambio e la cooperazione regionale.
Una iniziativa di approfondimento su come investire in Bulgaria
che ha toccato gli aspetti fiscali, il contesto normativo, il
quadro dei fondi europei e dello sviluppo infrastutturale del
Paese, offrendo anche la testimonianza di alcune imprese italiane
che là hanno investito. Ma che ha offerto anche lo spaccato delle
relazioni istituzionali ed economiche esistenti, oltre che con
l'Italia, anche tra il Friuli Venezia Giulia e il Paese
balcanico, rappresentato dall'ambasciatore bulgaro in Italia,
Marin Raykov, che ha tracciato un'ampia panoramica della realtà
del suo Paese sotto il profilo politico, finanziario, economico,
produttivo, occupazionale, delle riforme e della Pubblica
amministrazione.
Un'occasione di approfondimento a più voci, con la presenza del
console generale della Repubblica di Slovenia Gregor Suc, di
Roberto Siagri di Confindustria Udine e di Mauro Del Savio,
presidente di Finest.
Il presidente Iacop, portando il saluto della Regione anche a
nome della presidente Serracchiani, si è soffermato sulle
possibilità di collaborazione e integrazione che il Friuli
Venezia Giulia può sviluppare. E se con la Slovenia forti sono i
legami all'interno dell'Ue e sul piano dei rapporti
transfrontalieri, altre potenzialità forse si sono perse un po'
di vista a causa della crisi - ha sottolineato ricordando come
negli anni dell'allargamento dell'Unione verso i Paesi dell'Est
si vivesse l'opportunità di ampliare, oltre che i confini
dell'Europa, anche le condizioni di mercato verso sistemi
diversi. A dieci anni di distanza ci si chiede perchè questa
apertura verso Paesi a noi vicini e prossimi non si sia
pienamente sviluppata in un sistema europeo integrato. È stato
forse più facile cercare relazioni singole con Paesi extraeuropei
anzichè costruire una stretta relazione interna sfruttando le
complementarietà esistenti in vari campi.
Una riflessione necessaria - per Iacop - mentre si è avviata la
nuova stagione di programmazione europea che ci accompagnerà fino
al 2020, con iniziative di sviluppo locale e per l'innovazione -
ha aggiunto il presidente sottolineando il ruolo di Finest su
questo versante, e ricordando come il Friuli Venezia Giulia sia
interessato dai due grandi corridoi est-ovest e nord-sud: un
importante snodo infrastrutturale e di sviluppo su diversi
versanti come trasporti, comunicazione, viabilità, portualità.
Nella precedente programmazione europea (2007-2013) erano cinque
i progetti di cooperazione che vedevano coinvolto il Friuli
Venezia Giulia con la Bulgaria nell'ambito del Programma
South-East Europe, che coinvolgeva complessivamente 16 Stati.
Nella nuova programmazione, fino al 2020, per la rinnovata
ripartizione geografica, non ci sono progetti che riguardino la
nostra regione con la Bulgaria.
C'è il rischio - ha avvertito Iacop - che le prospettive di
collaborazione aperte dai precedenti progetti in campo economico
e infrastrututrale finiscano con il chiudersi su sé stesse. Vanno
invece recuperate, ed è per questo che il convegno assume una
valenza istituzionale ed economica e sollecita una riflessione
politica per recuperare uno spirito europeo unitario, impegnato a
sviluppare un'integrazione che ci renda competitivi e non
subalterni.