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Bruxelles: presidente Iacop a lavori Comitato delle Regioni e CALRE

09.07.2015
15:39
(ACON) Bruxelles, 9 lug - COM/AB - Comitato delle Regioni e Conferenza delle Assemblee legislative regionali europee (CALRE) nell'agenda settimanale a Bruxelles, lavori ai quali ha preso parte il presidente del Consiglio regionale del FVG Franco Iacop come membro effettivo del Comitato e coordinatore delle Speciali alla CALRE.

La situazione della Grecia ha catalizzato l'avvio della sessione plenaria del Comitato delle Regioni, sul cui tavolo sono quindi stati affrontati temi quali migrazione, alimentazione sostenibile e migliore funzionamento dell'Ue.

Nel merito, il presidente Iacop ha condiviso un emendamento sulla collaborazione con i Governi stabili del nord Africa, che ha l'obiettivo di ridurre le partenze e dunque i rischi di morte in mare. È necessario - è stato sottolineato - che l'Ue stanzi ulteriori fondi ai Governi degli Stati membri che si affacciano sul Mediterraneo per dare modo di operare per il salvataggio in mare, per la costituzione di aree attrezzate per l'accoglienza - se necessario anche sulle coste nord africane - e per l'ammodernamento di strumenti di controllo per limitare le partenze.

Iacop ha quindi ottenuto - sul tema dell'alimentazione sostenibile - l'approvazione di un emendamento con il quale si chiede che siano favoriti e potenziati percorsi di collaborazione costante e di raccordo con i diversi livelli legislativi dell'Ue, degli Stati e delle Regioni europee, affinché venga al più presto approvata una revisione della normativa su tracciabilità ed etichettatura dei prodotti, per mettere i consumatori in grado di decidere sul loro utilizzo consapevole, anche grazie al riconoscimento delle filiere completamente OGM free.

Analogo emendamento del presidente Iacop è stato approvato con riferimento al parere sul Programma di lavoro della Commissione europea per l'annualità 2016 nel contesto della produzione alimentare locale, in particolare dei prodotti agroalimentari di qualità certificata DOP e IPG, con i loro standard di eccellenza definiti da rigorosi disciplinari di produzione.

E ancora un emendamento a firma Iacop è stato inserito nel parere sul rafforzamento della democrazia rappresentativa e partecipativa: in esso si evidenzia il ruolo dei diversi livelli legislativi dell'UE, degli Stati membri e delle Regioni, in ossequio al principio della multilevel governance.

Parallelamente al Comitato delle Regioni si è riunito il Gruppo di lavoro su immigrazione e politiche sociali della CALRE, dove è stata illustrata la nuova agenda europea su migrazione e sistema di accoglienza nelle diverse declinazioni della Commissione, del Comitato delle Regioni e del Governo italiano ed è stata approvata una dichiarazione con una serie di raccomandazioni agli Stati e all'Ue.

Per una Regione come il FVG, ha evidenziato Iacop, è essenziale che le politiche europee in materia di frontiere siano fondate su una maggior condivisione della responsabilità nel controllo e nella relativa gestione, anche attraverso l'introduzione di procedure di solidarietà a livello finanziario, operativo e di accoglienza. La prospettiva, che deve includere la cooperazione con i Paesi di origine, deve quindi abbandonare il carattere emergenziale a favore di una strategia di sviluppo fondata sulla sostenibilità nel lungo periodo. Inoltre, non va trascurato il ruolo delle autorità regionali e locali, oltre a quello di ulteriori soggetti, che rappresentano il primo punto di contatto con i migranti e, in virtù di ciò, contribuiscono ad assicurare la sussidiarietà, la proporzionalità e l'impatto delle politiche in questo settore.

Ultimo impegno del presidente Iacop è stato il suo intervento come relatore, sempre alla CALRE, per illustrare le potenzialità della collaborazione dei Consigli regionali con le Giunte di Regioni europee aventi poteri legislativi. La centralità che tali Regioni assumono nell'elaborazione e attuazione della normativa europea nelle materie di propria competenza dovrebbe comportare maggior riconoscimento di tale ruolo da parte delle Istituzioni europee che, in ultima analisi, andrebbe sancito in maniera formale attraverso una modifica dei Trattati.