Pd-Ssk: Gabrovec, nuova legge elettorale inadeguata per minoranze
(ACON) Trieste, 10 lug - COM/AB - "Il collegio orientale va
visto per quello che è, vale a dire una foglia di fico a coprire
la vergogna di una legge che non ha saputo rispondere in modo
adeguato all'esigenza di garantire la rappresentanza di una
minoranza linguistico-nazionale riconosciuta e tutelata".
È chiara la presa di posizione del consigliere regionale Pd/Ssk e
segretario politico della Slovenska skupnost Igor Gabrovec.
"L'elezione del candidato sloveno - precisa Gabrovec -anche in
futuro dipenderà esclusivamente dalla buona volontà dei grandi
partiti nazionali, allo stato attuale con ogni probabilità il Pd.
Il candidato sloveno sarà infatti eletto solamente qualora la
segreteria romana del partito decidesse di collocarlo in una
posizione di capolista nel collegio orientale che consenta
effettivamente la sua elezione. Se non sarà capolista,
considerato l'esiguo numero di seggi previsti nel collegio, avrà
bisogno di un numero di preferenze molto elevato, tanto da
renderlo quasi ineleggibile. Non c'è quindi alcun effetto pratico
agevolativo per la minoranza, come è invece espressamente
previsto nella legge di tutela. Il collegio cosiddetto agevolato
è quindi una foglia di fico a coprire la vergogna di una legge
che non ha saputo rispondere in modo adeguato all'esigenza di
garantire la rappresentanza di una minoranza
linguistico-nazionale riconosciuta e tutelata".
"La Slovenska skupnost (Unione Slovena) aveva proposto e
sostenuto ben altra soluzione, predisponendo in collaborazione e
per mano del sen. Karl Zeller della Sudtiroler Volkspartei un
emendamento che aveva superato il vaglio di ammissibilità
costituzionale ed era perfettamente legittimo. La proposta
prevedeva di abbassare per le liste espressive delle minoranze
linguistiche del FVG la soglia del 20 % dall'ambito regionale a
quello più ristretto dei comuni e frazioni, ove si applica il
bilinguismo visivo, e dove la percentuale della minoranza slovena
è molto più consistente, per il che detta soglia appariva
raggiungibile. Purtroppo il Governo e la maggioranza avevano
espresso parere contrario alla sua approvazione, condannandolo
alla bocciatura in Aula".
"L'emendamento - sottolinea Gabrovec - non presupponeva né il
seggio garantito né il censimento, bensì un semplice diritto a
concorrere. È chiaro a tutti, infatti, che per una minoranza qual
è quella slovena, molto ottimisticamente quantificata in circa
50.000 persone, il raggiungimento in forma di lista autonoma del
20% dei voti validi espressi a livello regionale è palesemente
irraggiungibile".