Conferenza capigruppo e vertici Giunta incontrano soci Consorzio Ziac
(ACON) Trieste, 21 lug - MPB - La situazione economico
finanziaria del Consorzio per lo sviluppo industriale della Zona
dell'Aussa Corno è stata al centro dell'incontro che la
Conferenza dei Capigruppo, presieduta da Franco Iacop, ha avuto
con i soggetti pubblici e privati che fanno parte del Consorzio
Ziac; all'incontro ha partecipato la presidente della Regione
Debora Serracchiani insieme con il vice presidente Sergio
Bolzonello assessore alle attività produttive; presente anche
Alessio Gratton, presidente della II Commissione consiliare
competente per la materia.
Un quadro delineato dai rappresentanti dei due enti che detengono
le maggiori quote del pacchetto azionario - il presidente della
Provincia di Udine (34,80%), Pietro Fontanini, e il presidente
della CCIAA di Udine (22,85%), Giovanni da Pozzo che aveva
richiesto l'incontro, insieme con il rappresentante di
Confindustria Udine Matteo Tonon. Sullo sfondo l'assemblea dei
soci fissata per il 28 luglio prossimo quando sarà sottoposto ad
approvazione il bilancio 2014, dopo il rimando seguito al fatto
che l'assemblea indetta il 30 giugno non aveva avuto il numero
legale.
La fase è delicata, il Consorzio soffre di un eccessivo
indebitamento (oltre 45 milioni, in parte dovuti all'acquisto di
aree che non hanno poi trovato riscatto nelle vendite) - ha detto
Fontanini parlando dell'impegno a trovare uno spin-off che
consenta di alleggerire questo gravame e chiedendo alla Regione
soluzioni che diano al Consorzio la possibilità di continuare
l'attività e di essere ancora punto di riferimento dell'economia
regionale, creando una sinergia fra i Consorzi della provincia
udinese.
Problema strategico e politico quello che tocca la più importante
realtà industriale del Friuli Venezia Giulia, per da Pozzo che ha
parlato della bozza di progetto elaborato per arrivare a un asse
di rafforzamento verticale di valorizzazione logistico
industriale: scorporando gli asset negativi il Consorzio nel giro
di un anno e mezzo potrebbe raggiungere un pareggio di bilancio,
premessa per integrarsi con CIFAP e ZIU. Sta all'assemblea dei
soci iniziare il percorso risanatorio per abbracciare il disegno
strategico indicato dalla Regione.
Tonon, poi, ha posto l'accento sulla necessità di dare
continuità all'erogazione dei servizi per non penalizzare le
realtà insediate, puntando a tenere distinti gli aspetti dei
servizi alle imprese da quelli immobiliari e della gestione del
debito, fermo restando l'obiettivo dell'integrazione.
Primo dei capigruppo a intervenire Riccardo Riccardi (FI) che
ricordando il ruolo di vigilanza della Regione ha evidenziato
come il tema societario possa essere affrontato solo dai soci.
Per lui prioritaria la filiera lungo l'asse nord-sud e solo
successivamente quella est-ovest per l'integrazione con
Monfalcone.
Per Pietro Paviotti (Cittadini) bisogna puntare a mettere insieme
produzione e manufatturiero con logistica e trasporti, giocando
al rialzo. Chiedendo di tener conto anche della situazione dei
dipendenti del consorzio, ha invitato a rilanciare una
prospettiva di sviluppo più alta salvaguardando quanto di buono
si è costruito negli anni.
Bisogna arrivare all'assemblea dei soci con una proposta di buon
senso - ha detto a sua volta Alessandro Colautti (Ncd) parlando
di metodo nell'affrontare la questione cogliendo l'occasione
delle variazioni di bilancio "per non far fallire quello non può
fallire ovvero ala storia del nostro Friuli".
E se da parte del portavoce del M5S Cristian Sergo sono state
formulate alcune domande di chiarimento riguardanti anche
l'esposizione debitoria con Mediocredito, il capogruppo del Pd
Diego Moretti - condividendo le posizioni espresse da Paviotti
circa la necessità di dare prospettive territoriali e di
integrare logistica e trasporti essendo interesse di tutti non
disperdere il patrimonio storico industriale - ha evidenziato gli
aspetti giuridici, civilistici e finanziari di cui tener conto e
il ruolo di vigilanza della Regione che deve attendere gli esiti
dell'assemblea. Da parte del Gruppo Pd l'attenzione è massima, ha
concluso.
"Vediamo se tecnicamente è possibile che la Regione intervenga" -
ha chiosato il vicepresidente del Consiglio regionale Paride
Cargnelutti prima che prendesse la parola la presidente
Serracchiani, evidenziando nella governance la questione
centrale, quella che ha definito la "fase uno".
E' scontato che servizi industriali, logistici e infrastrutturali
vadano insieme; l'infrastrutturazione è l'obiettivo dei Consorzi;
diverso è se fanno altro, ad esempio attività immobiliare - ha
detto la presidente. Prima di tutto va chiarita la governance -
ha insistito ricordando che la Regione sta lavorando sulla
portualità, punto focale delle infrastrutture. Una portualità che
facendo sintesi può intercettare traffici e interagire con
ferrovia, aeroporto e autostrada. Sulla portualità ci sono
investimenti regionali, ma questa è la "fase due" che riguarda
consorzi che vanno alla grande. Oggi qui siamo alla vigilia del
quarto bilancio in rosso ed essendo la Regione organo vigilante è
la legge - e non la discrezionalità politica - che stabilisce
cosa fare all'indomani dell'assemblea, se in quella sede non
saranno assunte le scelte necessarie.
L'assemblea deve fare operazioni societarie complesse e scelte
strategiche che richiedono qualità e competenze importanti. Prima
di fare l'aggregazione con altri consorzi occorre vedere chi si
prende il debito - ha aggiunto la governatrice ricordando
peraltro che la Regione sta facendo i patti territoriali,
verificando il sostegno dei costi del personale e affrontando il
problema dei dragaggi, ma ribadendo ancora una volta che il nodo
primario è quello della governance.
Infine l'assessore Bolzonello ha sottolineato che oggi è stato
presentato un percorso giuridico che i soci devono valutare. E
l'assemblea del 28 luglio sarà dirimente. Se adotterà decisioni
anche di dilatazione dei tempi da parte della Regione non
mancherà l'attenzione.
La volontà dei soci è di procede a quei passaggi che portino alla
nomina di un Commissario che operi nell'ottica di una strategia
di integrazione con gli altri consorzi e successivamente con la
portualità - ha infine detto Da Pozzo auspicando che il sistema
bancario riconosca l'impegno.
(immagini tv)