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Conferenza capigruppo e vertici Giunta incontrano soci Consorzio Ziac

21.07.2015
16:27
(ACON) Trieste, 21 lug - MPB - La situazione economico finanziaria del Consorzio per lo sviluppo industriale della Zona dell'Aussa Corno è stata al centro dell'incontro che la Conferenza dei Capigruppo, presieduta da Franco Iacop, ha avuto con i soggetti pubblici e privati che fanno parte del Consorzio Ziac; all'incontro ha partecipato la presidente della Regione Debora Serracchiani insieme con il vice presidente Sergio Bolzonello assessore alle attività produttive; presente anche Alessio Gratton, presidente della II Commissione consiliare competente per la materia.

Un quadro delineato dai rappresentanti dei due enti che detengono le maggiori quote del pacchetto azionario - il presidente della Provincia di Udine (34,80%), Pietro Fontanini, e il presidente della CCIAA di Udine (22,85%), Giovanni da Pozzo che aveva richiesto l'incontro, insieme con il rappresentante di Confindustria Udine Matteo Tonon. Sullo sfondo l'assemblea dei soci fissata per il 28 luglio prossimo quando sarà sottoposto ad approvazione il bilancio 2014, dopo il rimando seguito al fatto che l'assemblea indetta il 30 giugno non aveva avuto il numero legale.

La fase è delicata, il Consorzio soffre di un eccessivo indebitamento (oltre 45 milioni, in parte dovuti all'acquisto di aree che non hanno poi trovato riscatto nelle vendite) - ha detto Fontanini parlando dell'impegno a trovare uno spin-off che consenta di alleggerire questo gravame e chiedendo alla Regione soluzioni che diano al Consorzio la possibilità di continuare l'attività e di essere ancora punto di riferimento dell'economia regionale, creando una sinergia fra i Consorzi della provincia udinese.

Problema strategico e politico quello che tocca la più importante realtà industriale del Friuli Venezia Giulia, per da Pozzo che ha parlato della bozza di progetto elaborato per arrivare a un asse di rafforzamento verticale di valorizzazione logistico industriale: scorporando gli asset negativi il Consorzio nel giro di un anno e mezzo potrebbe raggiungere un pareggio di bilancio, premessa per integrarsi con CIFAP e ZIU. Sta all'assemblea dei soci iniziare il percorso risanatorio per abbracciare il disegno strategico indicato dalla Regione.

Tonon, poi, ha posto l'accento sulla necessità di dare continuità all'erogazione dei servizi per non penalizzare le realtà insediate, puntando a tenere distinti gli aspetti dei servizi alle imprese da quelli immobiliari e della gestione del debito, fermo restando l'obiettivo dell'integrazione.

Primo dei capigruppo a intervenire Riccardo Riccardi (FI) che ricordando il ruolo di vigilanza della Regione ha evidenziato come il tema societario possa essere affrontato solo dai soci. Per lui prioritaria la filiera lungo l'asse nord-sud e solo successivamente quella est-ovest per l'integrazione con Monfalcone.

Per Pietro Paviotti (Cittadini) bisogna puntare a mettere insieme produzione e manufatturiero con logistica e trasporti, giocando al rialzo. Chiedendo di tener conto anche della situazione dei dipendenti del consorzio, ha invitato a rilanciare una prospettiva di sviluppo più alta salvaguardando quanto di buono si è costruito negli anni.

Bisogna arrivare all'assemblea dei soci con una proposta di buon senso - ha detto a sua volta Alessandro Colautti (Ncd) parlando di metodo nell'affrontare la questione cogliendo l'occasione delle variazioni di bilancio "per non far fallire quello non può fallire ovvero ala storia del nostro Friuli".

E se da parte del portavoce del M5S Cristian Sergo sono state formulate alcune domande di chiarimento riguardanti anche l'esposizione debitoria con Mediocredito, il capogruppo del Pd Diego Moretti - condividendo le posizioni espresse da Paviotti circa la necessità di dare prospettive territoriali e di integrare logistica e trasporti essendo interesse di tutti non disperdere il patrimonio storico industriale - ha evidenziato gli aspetti giuridici, civilistici e finanziari di cui tener conto e il ruolo di vigilanza della Regione che deve attendere gli esiti dell'assemblea. Da parte del Gruppo Pd l'attenzione è massima, ha concluso.

"Vediamo se tecnicamente è possibile che la Regione intervenga" - ha chiosato il vicepresidente del Consiglio regionale Paride Cargnelutti prima che prendesse la parola la presidente Serracchiani, evidenziando nella governance la questione centrale, quella che ha definito la "fase uno".

E' scontato che servizi industriali, logistici e infrastrutturali vadano insieme; l'infrastrutturazione è l'obiettivo dei Consorzi; diverso è se fanno altro, ad esempio attività immobiliare - ha detto la presidente. Prima di tutto va chiarita la governance - ha insistito ricordando che la Regione sta lavorando sulla portualità, punto focale delle infrastrutture. Una portualità che facendo sintesi può intercettare traffici e interagire con ferrovia, aeroporto e autostrada. Sulla portualità ci sono investimenti regionali, ma questa è la "fase due" che riguarda consorzi che vanno alla grande. Oggi qui siamo alla vigilia del quarto bilancio in rosso ed essendo la Regione organo vigilante è la legge - e non la discrezionalità politica - che stabilisce cosa fare all'indomani dell'assemblea, se in quella sede non saranno assunte le scelte necessarie.

L'assemblea deve fare operazioni societarie complesse e scelte strategiche che richiedono qualità e competenze importanti. Prima di fare l'aggregazione con altri consorzi occorre vedere chi si prende il debito - ha aggiunto la governatrice ricordando peraltro che la Regione sta facendo i patti territoriali, verificando il sostegno dei costi del personale e affrontando il problema dei dragaggi, ma ribadendo ancora una volta che il nodo primario è quello della governance.

Infine l'assessore Bolzonello ha sottolineato che oggi è stato presentato un percorso giuridico che i soci devono valutare. E l'assemblea del 28 luglio sarà dirimente. Se adotterà decisioni anche di dilatazione dei tempi da parte della Regione non mancherà l'attenzione.

La volontà dei soci è di procede a quei passaggi che portino alla nomina di un Commissario che operi nell'ottica di una strategia di integrazione con gli altri consorzi e successivamente con la portualità - ha infine detto Da Pozzo auspicando che il sistema bancario riconosca l'impegno.

(immagini tv)