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Citt: Paviotti, il Consorzio Aussa Corno superi i confini provinciali

21.07.2015
18:38
(ACON) Trieste, 21 lug - COM/RCM - I soci del Consorzio per lo sviluppo industriale Aussa Corno (Ziac) hanno incontrato nella sede del Consiglio regionale i presidenti dei Gruppi politici, della Regione, del Consiglio e l'assessore all'Industria. A rappresentare i Cittadini, il capogruppo Pietro Paviotti, che nel corso del suo doppio mandato di sindaco di Cervignano ha avuto modo di conoscere bene il Consorzio e la sua azione sul territorio: "Va costituita una nuova realtà che sappia coniugare la potenzialità produttiva della provincia di Udine e del Monfalconese e le infrastrutture per il trasporto della Bassa Friulana e dell'Isontino. In questo modo non si disperderanno anche le indubbie professionalità acquisite".

"Dopo quattro bilanci in perdita e un'esposizione per milioni di euro con gli istituti di credito", prosegue l'esponente di maggioranza, "la messa in liquidazione del Consorzio affidata a una persona di fiducia nominata dai soci è l'alternativa al commissariamento da parte della Regione. Tra le due sole possibilità in campo, la prima sembra essere la più indicata perché consentirebbe alle maestranze del Consorzio di attingere agli ammortizzatori sociali in attesa di una nuova struttura capace di non disperde le professionalità che indubbiamente ci sono.

"Per quanto è accaduto esistono responsabilità precise che avremo modo e tempo di chiarire, ma ora la priorità di tutti i soggetti coinvolti deve essere quella di individuare un futuro per il tessuto economico nel quale ha operato il Consorzio, uscendo una volta per tutte da quella logica campanilistica e di piccolo cabotaggio che ha portato al fallimento e che qualcuno vorrebbe ostinarsi a perseverare.

Come Cittadini, abbiamo avanzato da tempo la proposta di costituire una nuova realtà che sappia aprirsi e andare oltre a confini amministrativi provinciali ormai superati. Unire le forze tra consorzi industriali, semplificando le strutture a servizio delle imprese è, per altro, uno degli obiettivi della legge Rilancimprese FVG approvata di recente in Consiglio regionale.

"I tempi sono cambiati, non c'è più spazio per realtà che, a causa delle loro dimensioni troppo ridotte, non sono in grado di progettare strategie e operare investimenti capaci di attrarre capitali e imprenditorialità. Il territorio della Bassa friulana ha grandissime potenzialità, ma deve valorizzare le aree industriali esistenti, mettere in rete i porti di San Giorgio di Nogaro e di Monfalcone - in futuro, auspicabilmente, anche Trieste - e l'interporto di Cervignano che con lo scalo ferroviario potrebbe infine favorire uno spostamento del traffico dalla gomma alla rotaia".