Citt: Paviotti, il Consorzio Aussa Corno superi i confini provinciali
(ACON) Trieste, 21 lug - COM/RCM - I soci del Consorzio per lo
sviluppo industriale Aussa Corno (Ziac) hanno incontrato nella
sede del Consiglio regionale i presidenti dei Gruppi politici,
della Regione, del Consiglio e l'assessore all'Industria. A
rappresentare i Cittadini, il capogruppo Pietro Paviotti, che nel
corso del suo doppio mandato di sindaco di Cervignano ha avuto
modo di conoscere bene il Consorzio e la sua azione sul
territorio: "Va costituita una nuova realtà che sappia coniugare
la potenzialità produttiva della provincia di Udine e del
Monfalconese e le infrastrutture per il trasporto della Bassa
Friulana e dell'Isontino. In questo modo non si disperderanno
anche le indubbie professionalità acquisite".
"Dopo quattro bilanci in perdita e un'esposizione per milioni di
euro con gli istituti di credito", prosegue l'esponente di
maggioranza, "la messa in liquidazione del Consorzio affidata a
una persona di fiducia nominata dai soci è l'alternativa al
commissariamento da parte della Regione. Tra le due sole
possibilità in campo, la prima sembra essere la più indicata
perché consentirebbe alle maestranze del Consorzio di attingere
agli ammortizzatori sociali in attesa di una nuova struttura
capace di non disperde le professionalità che indubbiamente ci
sono.
"Per quanto è accaduto esistono responsabilità precise che avremo
modo e tempo di chiarire, ma ora la priorità di tutti i soggetti
coinvolti deve essere quella di individuare un futuro per il
tessuto economico nel quale ha operato il Consorzio, uscendo una
volta per tutte da quella logica campanilistica e di piccolo
cabotaggio che ha portato al fallimento e che qualcuno vorrebbe
ostinarsi a perseverare.
Come Cittadini, abbiamo avanzato da tempo la proposta di
costituire una nuova realtà che sappia aprirsi e andare oltre a
confini amministrativi provinciali ormai superati. Unire le forze
tra consorzi industriali, semplificando le strutture a servizio
delle imprese è, per altro, uno degli obiettivi della legge
Rilancimprese FVG approvata di recente in Consiglio regionale.
"I tempi sono cambiati, non c'è più spazio per realtà che, a
causa delle loro dimensioni troppo ridotte, non sono in grado di
progettare strategie e operare investimenti capaci di attrarre
capitali e imprenditorialità. Il territorio della Bassa friulana
ha grandissime potenzialità, ma deve valorizzare le aree
industriali esistenti, mettere in rete i porti di San Giorgio di
Nogaro e di Monfalcone - in futuro, auspicabilmente, anche
Trieste - e l'interporto di Cervignano che con lo scalo
ferroviario potrebbe infine favorire uno spostamento del traffico
dalla gomma alla rotaia".