M5S: Dal Zovo, variante Dignano, presenti manufatti romani
(ACON)Trieste, 22 lug - COM/MPB - "La Variante di Dignano, con
il suo scavo di una dozzina di metri di profondità, potrebbe
imbattersi in aree di notevole interesse archeologico".
La denuncia è della portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio
regionale Ilaria Dal Zovo.
"Uno studio molto accurato dell'architetto Luca Vignando (in
allegato), presentato alcuni giorni fa a Dignano, ha messo in
evidenza alcuni punti critici di carattere storico-tecnico del
progetto. L'area interessata dalla Variante presenta infatti
strade militari e intercomunali di epoca romana e la conseguente,
probabile, centuriazione dell'agro circostante - spiega la
portavoce del MoVimento 5 Stelle -. Non lontano dall'area
interessata dall'intervento, a Vidulis di Dignano, come inserito
anche nella relazione archeologica effettuata dalla stessa
Regione, è stata rinvenuta un'importante villa rustica romana di
età giulio-claudia, mentre all'altezza di Bonzicco doveva
esistere, con tutta probabilità, un antico attraversamento sul
"Tiliaventum". La relazione effettuata dalla Regione, però, non
mette in relazione queste varie situazioni, ma le tratta in modo
distinto, non valutando nel suo insieme la storia di quei luoghi.
"La nuova opera potrebbe poi contrastare con la normale
laminazione delle acque meteoriche prevenienti dalla campagna
limitrofa ad est e dirette, secondo l'orografia storica, verso il
Tagliamento - aggiunge Dal Zovo -. Il "tunnel" presente nel
progetto, lungo ben 450 metri e profondo fino a 15 metri sul
piano di campagna, potrebbe creare un "effetto diga" dovuto alla
sua parziale impermeabilità. Nella golena invasa dal tratto di
strada "in rilevato" questo problema potrebbe innescare un
"effetto laguna" causato, anche, dall'acqua "di ritorno"
proveniente dalla barriera del "tunnel". Ulteriori problemi -
aggiunge la consigliera del M5S - potrebbero essere poi provocati
dalla trivellazione del terreno indispensabile per inserire una
doppia fila di pali del diametro di ben 1,2 metri ciascuno
necessari alla costruzione delle "spalle" del "tunnel". Gli
effetti più cospicui potrebbero essere di natura acustica,
tuttavia per le abitazioni più vicine ad esso (distanti solo una
decina di metri) non si potrebbero escludere criticità statiche
come confermato anche da un funzionario di Fvg Strade nel corso
di un incontro pubblico.
"A breve invieremo lo studio dell'architetto Vignando alla
Regione e a Fvg Strade - annuncia Ilaria Dal Zovo -. Questi
elementi sono importanti e la nostra storia non può essere
cancellata da un'opera infrastrutturale.
"Stiamo anche lavorando a una nuova mozione per chiedere la
riapertura della procedura di Via, procedura che permetterebbe di
valutare l'opera sotto tutti gli aspetti. La Regione alla luce
dei nuovi studi che sono stati prodotti, non può essere contraria
- attacca Dal Zovo -. La riapertura della procedura di Via non
impedirebbe, infatti, il normale prosieguo del progetto, ma
metterebbe in luce gli eventuali problemi ancora non valutati in
modo adeguato.
"Senza dimenticare - precisa la portavoce del M5S - che la Corte
dei Conti ha recentemente richiesto all'amministrazione regionale
chiarimenti in ordine alla lievitazione dei costi della Variante
di Dignano. Chiarimenti sui quali è calato un silenzio tombale.
Per fare luce su questo aspetto di questa storia abbiamo da poco
depositato una interrogazione rivolta alla giunta Serracchiani
per capire se siano state valutate ipotesi alternative
dell'intervento, non solo a causa della lievitazione dei costi
complessivi del progetto ma anche alla luce delle problematiche
tecniche emerse in sede di progettazione definitiva.
"L'esecutivo regionale, infine, deve spiegare se sia stato
valutato il rapporto costo/benefici non solo alla luce
dell'esplosione dei costi, ma anche in considerazione del fatto
che le ordinanze di divieto di circolazione del traffico pesante
hanno già risolto i problemi di sicurezza che - conclude Dal Zovo
- hanno giustificato all'epoca la programmazione di quest'opera".
MPB