M5S:Sergo,crisi CoopCa,serve chiarezza sulla guida della coopertiva
(ACON)Trieste, 23 lug - COM/MPB - "La Regione cosa pensa di
quanto sta accadendo nella Cooperativa Carnica? Con quale cda
intende rapportarsi nel suo ruolo di vigilante e controllante?
Con il cda che di fatto ha portato la Cooperativa al baratro e
che è presieduto da chi più volte (l'ultima una settimana fa),
sempre solo a parole, ha rimesso il proprio mandato? Oppure con
il cda eletto dai soci che, sulla base di un ordine del giorno
preciso, sono intervenuti nelle assemblee per nominare i nuovi
amministratori?".
Sono queste le domande che il portavoce del MoVimento 5 Stelle in
Consiglio regionale Cristian Sergo rivolge alla Giunta
Serracchiani in un momento di grave crisi istituzionale per la
CoopCa.
"Il silenzio dell'organo di vigilanza su questo tema è a dir poco
imbarazzante - attacca Sergo -. Intanto la Cooperativa, senza una
guida certa, è formalmente nelle mani di un Cda in cui tuttora
siedono anche amministratori cooptati o quelli finiti nelle
indagini della Procura della Repubblica di Udine ad inizio anno.
Eppure abbiamo più volte ricordato quali siano le azioni che
l'esecutivo regionale poteva mettere in campo in queste
situazioni, soprattutto a seguito delle due revisioni
straordinarie volute dalla giunta Serracchiani. La seconda,
deliberata a febbraio dal vice presidente Bolzonello, avrebbe
dovuto monitorare proprio l'attività del cda".
"La cosa interessante è che in gennaio la Procura aveva
depositato un'istanza di nomina di un commissario giudiziale,
adducendo la necessità di vigilanza e tutela delle ragioni dei
soci, creditori e lavoratori, ritenendo che il contegno degli
amministratori fosse non convincente e da censurare. All'epoca il
Tribunale ritenne sostanzialmente inutile la nomina di un
commissario chiamato a sorvegliare l'iter generale della
procedura concordataria, in quanto i suoi poteri sarebbero stati
meno efficaci rispetto a quelli dell'autorità di vigilanza, cioè
della Regione. Questo - sottolinea Sergo - dimostra come la
Regione, in quanto autorità di vigilanza, avrebbe pieni poteri
per agire, anche in questa situazione di "caos istituzionale". La
CoopCa deve avere, infatti, una guida certa, approvata
dall'assemblea dei soci. In realtà questa si è espressa nominando
6 nuovi amministratori, in virtù di un ordine del giorno che era
stato emanato dal Cda stesso, che ora non riconosce la volontà
democraticamente espressa".
"Per concludere basterebbe ricordare le dichiarazioni della
presidente Serracchiani dopo l'annuncio della nostra mozione di
sfiducia: "la vigilanza della Regione è esclusivamente
finalizzata a verificare il rispetto dei requisiti mutualistici
tipici delle Cooperative e a fornire agli amministratori consigli
e suggerimenti utili per migliorare la gestione e il livello di
democrazia interna". Ecco, se secondo la Serracchiani queste sono
le uniche verifiche in capo alla Regione, nonostante in Aula
avessimo già dimostrato con i fatti che le cose non stessero
così, a fronte di quanto accaduto in questi ultimi giorni -
conclude Sergo - il silenzio della Regione sulla democrazia
interna della società è ancor più imbarazzante!".