III Comm: audizione su prescrizioni ausili ortopedici e acustici
(ACON) Trieste, 27 lug - MPB - Audizione incentrata sulle
criticità segnalate nelle prescrizioni di ausili e presidi
ortopedici e acustici quella svolta dalla III Commissione -
presidente Franco Rotelli (Pd) - con l'assessore alla salute
Maria Sandra Telesca, l'Associazione diritti del malato di Udine,
l'Associazione nazionale mutilati e invalidi di Udine, il
Commissario straordinario dell'Azienda sanitaria 4 Mauro Delendi
e la Consulta regionale delle associazioni dei disabili.
Da parte dell'Associazione diritti del malato, attraverso la voce
della presidente Anna Agrizzi, la segnalazione di una serie di
casi considerati la punta dell'iceberg di un problema più ampio,
ovvero - qui la denuncia - il fatto che i medici fisiatri
prescrittori delle Aziende per l'assistenza sanitaria e gli
ortopedici che operano nei diversi nosocomi della regione stanno
applicando modalità di prescrizione degli ausili
protesi-ortopedici molto restrittive e penalizzanti sia nei
confronti degli adulti che dei bambini nell'ambito del servizio
sanitario nazionale, con la tendenza, poi, dei medici specialisti
a non prescrivere i dispositivi ortopedici, ma solo a
consigliarli; cosa che accade - è stato sottolineato - anche nei
casi delle patologie gravi e conclamate e soprattutto per i
bambini ai quali vengono a mancare i fondamentali supporti in
un'ottica preventiva oltre che di miglioramento della qualità
della vita.
Segnalata anche la vetustà del decreto ministeriale che indica
quali siano i dispositivi medici forniti gratuitamente dal SSN.
Risale al 1999 e in esso indicati presidi ortopedici ormai
inutilizzati e superati con l'evoluzione tecnologica. Cosa che
costringe un invalido a dover integrare di tasca propria quanto
il SSN non riesce a fornire basandosi solo sulle tabelle del
decreto. Lamentata anche la scarsità di informazione da parte
degli specialisti ai pazienti circa il diritto di poter
personalizzare i presidi ortopedici con accessori più adeguati
alle proprie esigenze e le lungaggini burocratiche, in
particolare nel comunicare l'autorizzazione della prescrizione al
cittadino e alle aziende fornitrici da lui scelte.
Così, fra le richieste avanzate, oltre ai fondi necessari per
l'acquisto dei presidi, c'è quella di una commissione tecnica che
realizzi un tariffario regionale dei nuovi livelli essenziali di
assistenza (LEA) aggiornati al 2015 per quanto riguarda presidi e
ausili ortopedici, che le circolari delle direzioni sanitarie
abbiano un contenuto chiaro e scevro da interpretazioni che non
limiti l'attività dei medici prescrittori, con l'obiettivo di una
migliore appropriatezza della prescrizione specie nei casi più
gravi.
Un quadro di segnalazioni e istanze ulteriormente definito dal
presidente nazionale e regionale dell'Associazione mutilati e
invalidi civili Alberto Trovò, che ha sollecitato a escludere la
formula del consiglio nella prescrizione: un presidio o un
ausilio o serve o non serve - ha detto insistendo sulla questione
della appropriatezza, sulla necessità di un reinquadramento dei
percorsi che un paziente deve compiere e, soprattutto,
sull'importanza di incidere sui meccanismi burocratici che pesano
soprattutto sulle persone più bisognose.
Quanto all'Azienda sanitaria 4, nel 2007 era quella con una spesa
pro capite maggiore. L'attivazione di regolamenti, la creazione
del magazzino informatico e di una struttura per il riutilizzo
dei presidi hanno reso possibile una riduzione dei costi - ha
spiegato il Commissario Delendi sottolineando che l'obiettivo non
è ridurre le prescrizioni ma la spesa, rispettando sulla base dei
criteri il budget assegnato: oltre 3 i milioni di euro per
presidi, ausili e protesi. Nessuna premialità quindi basata sulla
riduzione delle prescrizioni, ha affermato. Quando ai dati, nel
2013 le prescrizioni sono state 9.640, nel 2014 8.110; nei primi
5 mesi dell'anno in corso 3.526, il che potrebbe voler dire 8.220
prescrizioni, in aumento dunque rispetto all'anno scorso. Nel
primo quadrimestre, i pazienti a livello di azienda sono stati
1.711; 1.029 nel distretto di Udine: su questi, 18 i casi
respinti, di cui 8 da residenze protette, rimanendo così 10 i
privati. Errori possono succedere, ha ammesso il Commissario
ricordando anche che attualmente è in vigore la fornitura diretta
di ausili, per cui non serve la prescrizione, sottolineando che
una riduzione delle prescrizioni non corrisponde a una riduzione
delle erogazioni
Il presidente della Consulta, Vincenzo Zoccano, escludendo che
l'azienda sanitaria non abbia agito correttamente ha evidenziato
la necessità di affrontare la disabilità - qui riferita agli
aspetti ortopedici e acustici - in un quadro complessivo perchè
il disabile abbia l'ausilio più adeguato.
Il consigliere Roberto Novelli (FI) ha posto l'accento sulle
modalità di informazione e sui vari canali informativi, sugli
aspetti burocratici e le lunghissime procedure che nel caso dei
bambini possono tradursi in una sorta di danno indotto, per
chiedere se tutto ciò può essere, migliorato, velocizzato e
semplificato. Dal portavoce M5S Andrea Ussai l'invito a indagare
sui bisogni inespressi, oltre a rivedere il vecchio nomenclatore,
considerando l'evoluzione tecnologica avvenuta nel campo dei
presidi, a puntare alla personalizzazione degli ausili, a
migliorare l'omogeneità territoriale per quanto riguarda le
forniture e l'assistenza alle persone nell'utilizzo di tali
presidi.
Dall'assessore Telesca, infine, l'impegno a fare il possibile per
definire i nuovi LEA, a sorvegliare l'aspetto della
appropriatezza della prescrizione, a migliorarne l'omogenità sul
territorio, a definire regole generali, a proseguire sul lavoro
già avviato riguardo gli interventi sulla burocrazia. E se - con
riferimento ai dati forniti dall'Azienda - errori sono stati
commessi, essi vanno corretti, ma ricordando che le risorse
risparmiate possono essere utilizzate per altri settori, per
esempio i farmaci oncologici.
(immagini tv)