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Iacop presiede Tavolo politico su conflitto di interessi (1)

29.07.2015
16:52
(ACON) Udine, 29 lug - MPB - Tre filoni di azione e un percorso di lavoro in quattro punti per il Tavolo politico sul conflitto di interessi previsto dalla mozione 134 e di cui il presidente del Consiglio regionale Franco Iacop ha presieduto a Udine la prima riunione operativa. Composto dai presidenti dei Gruppi consiliari, ha visto al presenza anche dei due vicepresidenti del Consiglio Igor Gabrovec e Paride Cargnelutti e dell'assessore Gianni Torrenti, delegato dalla presidente Serracchiani ai rapporti con il Consiglio regionale.

Prima di declinare il percorso, Iacop ha ricordato in via preliminare le garanzie costituzionali che riguardano l'elettorato attivo e passivo, l'esercizio dell'attività politica e legislativa, la libertà di voto, la parità di accesso alle cariche elettive. Ha quindi delineato il perimetro entro il quale si inserisce il tema del conflitto di interessi, che non riguarda solo le cariche di componenti degli organi regionali statutari - presidente della Regione, assessori e consiglieri regionali, ma tutti i titolari di funzioni pubbliche, e che presenta differenze tra chi fa parte dell'Assemblea legislativa e chi invece fa parte del Governo regionale. Una differenziazione consentita dalla legge statale 165 del 2004 ma, in realtà, già esistente in Friuli Venezia Giulia per effetto dell'art. 40 dello Statuto, con riferimento alle cariche pubbliche, che potrebbe essere ulteriormente ampliata dalla legge statutaria riguardo ad attività di natura privata. Ed è questa la stessa esigenza che sta alla base della legge nazionale 215 del 2004 che ha ampliato il novero delle cause di incompatibilità relative alle cariche di governo.

Se e come declinare questi principi è uno degli aspetti da valutare - ha sottolineato Iacop elencando gli indirizzi dell'eventuale intervento riformatore della materia.

Innanzitutto, la rideterminazione delle cause di ineleggibilità e incompatibilità attraverso la revisione e l'aggiornamento della legge regionale 21/2004, anche posto che la norma regionale non ha potuto tener conto della legge statale 165 che sì è rivolta alle Regioni ordinarie, ma contiene principi generali per cui il legislatore di una Regione speciale trova coincidenze, dato che nella prassi applicativa non sono mancati i casi di dubbia qualificazione giuridica dovuta a una poco chiara formulazione terminologica delle disposizioni di legge.

C'è poi il rafforzamento dei controlli sull'osservanza delle disposizioni che riguardano ineleggibilità e incompatibilità, da perseguire rinnovando le procedure regolamentari per rendere più precisa la verifica della Giunta delle elezioni in seno al Consiglio: una bozza di modifica è già stata elaborata dalla Giunta delle elezioni .

Infine, ma non ultimo, c'è il tema della trasparenza, sul quale la Regione sta regolarmente intervenendo in applicazione del decreto legislativo 33/2013 che stabilisce un livello essenziale di trasparenza dell'attività politico-amministrativa.

Su questa griglia si innesta il programma di lavoro del tavolo, con l'elaborazione e la condivisione politica delle linee di indirizzo per rivedere la legge regionale 21 e le connessioni tra essa e il decreto legislativo 39.

Al proposito, Iacop ha sottolineato l'opportunità di avviare un aggiornamento complessivo del testo considerando gli oltre dieci anni trascorsi dall'entrata in vigore, l'approvazione, nel frattempo, della legge quadro nazionale e il modificarsi del contesto sociale.

Parallelamente, si è già avviata la revisione del regolamento consiliare teso a rafforzare e rendere continui i controlli sulle cause di ineleggibilità e incompatibilità con una valutazione complessiva anche degli adempimenti regionali in tema di trasparenza sulla base del decreto legislativo 33.

(foto, immagini tv)

(segue)