FI: Novelli, approvare Piano nazionale lotta alle epatiti virali
(ACON) Trieste, 7 ago - COM/RCM - Approvare in tempi rapidi il
Piano nazionale per la lotta alle epatiti virali per garantire
cure adeguate non solo ai malati più gravi di epatite C, ma anche
a fini di prevenzione: é quanto chiede il consigliere regionale
di Forza Italia Roberto Novelli in una mozione presentata alla
Giunta Serracchiani.
In Italia - rileva Novelli - le persone che risultano positive al
virus dell'epatite C sono 435mila e si stima che almeno
altrettante siano quelle che l'hanno contratto ma non ne sono
ancora a conoscenza, portando complessivamente la popolazione
interessata a circa 1 milione di persone con un numero di decessi
pari a 8-10mila all'anno. Solo in Friuli Venezia Giulia il numero
di malati raggiunge quota 3.000.
La ricerca ha fatto passi da gigante nella cura di questa
patologia e sono disponibili nuovi farmaci per il trattamento dei
pazienti, farmaci che però in Italia hanno un accesso fortemente
limitato. La strategia finora adottata dall'Agenzia italiana del
farmaco - prosegue l'esponente di Forza Italia - prevede il
rimborso della terapia antivirale solo per il trattamento di
50mila malati in tutto il territorio nazionale, affetti da grave
malattia epatica associata all'infezione cronica da epatite C, al
fine di ridurre la mortalità associata alla malattia,
riconoscendo delle priorità e limitando l'accesso al farmaco a
categorie di pazienti ben definite.
Questa strategia non tiene quindi conto delle necessità di
prevenzione delle categorie di malati meno gravi; sarebbe inoltre
necessaria una platea più vasta per sopperire alle reali
necessità di cura. E vi è anche un problema di sostenibilità
finanziaria, considerato che il costo medio di un ciclo di
trattamenti contro l'epatite C va dai 30mila ai 40mila euro.
Come detto - rimarca Novelli - in FVG sono circa 3.000 le persone
ammalate di epatite C, ma non tutti hanno le caratteristiche per
poter utilizzare il nuovo farmaco, attualmente erogato da tre
centri clinici a Udine, Pordenone e Trieste a circa 400 persone.
Sarebbe quindi necessario che il Piano nazionale per la lotta
alle epatiti virali, presentato nel 2012, fosse finalmente
approvato dal Governo visto che la sua mancata attuazione
comporta il rischio di esporre il Sistema sanitario nazionale
alla pressione di migliaia di pazienti che vedono negata la
concreta possibilità di guarigione da patologie gravissime che
spesso portano alla morte.