M5S: Ussai, Siderurgica Triestina, troppe omissioni su controlli
(ACON) Trieste, 9 ago - COM/MPB - Sulla situazione della
Ferriera a Trieste interviene con una nota il portavoce del M5S
Andrea Ussai, a partire dalle dichiarazioni della proprietà.
"Siderurgica Triestina - ricorda Ussai - ha ribadito pochi giorni
fa che, in tema ambientale, "la Ferriera rispetta i limiti di
legge", fatto questo che sarebbe dimostrato dalle "centraline di
rilievo della qualità dell'aria che presentano valori nella
norma". È stato dichiarato inoltre che "i danni alla salute dalle
polveri sono esclusi".
"Visto il drammatico silenzio delle istituzioni preposte alle
verifiche ambientali, nonché l'ancor più drammatica situazione in
termine di inquinamento a cui è sottoposta quotidianamente la
nostra città ed in particolare chi vive o lavora in prossimità
dell'impianto siderurgico - spiega Ussai -, vogliamo cercare di
capire come è possibile che Siderurgica Triestina possa
permettersi di fare queste affermazioni.
"Per prima cosa la stazione di misura di via S.Lorenzo in Selva,
nonostante il cambio di proprietà dello stabilimento e i due
accordi di programma sottoscritti, continua a sforare i limiti di
legge registrando a oggi 93 sforamenti di pm10 da inizio anno
(contro i 35 annui tollerati dai limiti di legge). Purtroppo però
risulta che tale centralina non viene presa in considerazione in
quanto considerata rappresentativa di un'area industriale e non
di un'area urbana come in realtà è. Inoltre ARPA non ha ancora
provveduto a installare ulteriori nuove centraline che
rappresentino effettivamente la situazione ambientale di quel
contesto territoriale.
"In secondo luogo, come già denunciato in passato dal M5S, alcune
stazioni che sono ricomprese tra le centraline che verificano la
qualità dell'aria e che monitorano le ricadute dell'impianto
industriale, non sono sotto la gestione di ARPA. Infatti le
stazioni presenti a Trieste in via Pitacco e in via Svevo e a
Muggia sono di proprietà e sotto la gestione di Elettra S.p.A.,
la società che opera all'interno del comprensorio industriale
della Ferriera. Più volte nel corso degli anni, inoltre, si sono
verificate difformità fra i dati forniti dalle centraline gestite
da Elettra e quelli provenienti dalle stazioni di ARPA Fvg,
collocate anche a breve distanza, come hanno messo in evidenza
alcune indagini della Procura della Repubblica di Trieste.
"Nello stesso report "Qualità dell'aria della città di Trieste"
ARPA Fvg ha confermato di provvedere unicamente alla immissione
in rete dei dati preventivamente validati dal gestore, non
potendo, pertanto, risponde sulla loro qualità.
"Questa situazione di ambiguità che si trascina ormai da anni
continua ancora oggi nonostante: la mozione comunale di febbraio
2010 approvata all'unanimità che impegnava il sindaco ad
attivarsi per acquisire queste centraline; le dichiarazioni
rilasciate dall'assessore comunale Laureni a luglio 2013 in cui
ribadiva il suo impegno per far acquisire sotto il controllo
diretto di ARPA le stazioni di rilevamento non di sua proprietà;
le rassicurazioni dell'assessore regionale all'ambiente Sara Vito
che rispondendo a diverse interrogazioni del M5S si era impegnata
formalmente nell'efficientamento della rete di monitoraggio della
qualità dell'aria, acquisendo le stazioni di misura e installando
nuove centraline, entro la fine del 2014.
"Ci saremmo aspettati un'intervento urgente per affidare i
controlli direttamente ad ARPA Fvg e non consegnare la salute dei
cittadini a soggetti terzi, tra l'altro, coinvolti direttamente
in questa delicata fase del processo industriale ma evidentemente
il Comune e la Regione preferiscono continuare a temporeggiare
sia sul miglioramento del monitoraggio ambientale che sul
rispetto dei limiti di legge.
"Rispetto invece alla dichiarazione in cui si escludono danni
alla salute legati alle polveri è bene ricordare a Siderurgica
Triestina che l'Azienda sanitaria ha dimostrato nel 2013 una
maggiore incidenza di neoplasie del polmone e della vescica tra i
lavoratori operanti presso lo stabilimento triestino.
"Ci auguriamo - conclude Ussai - che le amministrazioni regionali
e comunali capiscano, prima o poi, che le omissioni sui controlli
di possibili reati ambientali sono purtroppo determinanti per i
danni alla salute patiti dai cittadini".